Rapsodia in blu: la storia attraverso le mille tonalità di Andrea Serio

Rapsodia in blu: la storia attraverso le mille tonalità di Andrea Serio

Ispirandosi liberamente a un romanzo di Silvia Cuttin, Andrea Serio ci porta nel momento più buio del secolo corto con un racconto elegante e doloroso.

Il ‘900 è tristemente ricco di storie ben documentate di persone comuni che si intrecciano agli eventi della Storia. In particolare il periodo che comprende i due conflitti mondiali ha consegnato ai posteri racconti di sofferenza e tragedie immani che hanno distrutto ogni singolo aspetto della vita quotidiana e della società civile, a partire dai legami famigliari per arrivare fin dentro i sogni e le aspirazioni di singoli individui.

A queste storie appartiene anche Rapsodia in blu, nuova opera di liberamente ispirata al romanzo di Silvia Cuttin Ci sarebbe bastato, basato sulla vera storia della sua famiglia durante il periodo fascista e la Seconda guerra mondiale. L'episodio su cui si concentra l'autore parla di Andrea Goldstein, dei suoi cugini Martino e Cati e delle loro famiglie, colpite dalla promulgazione delle leggi razziali del governo fascista, annunciate il 18 settembre 1938 durante un comizio a Trieste, città d'origine dei protagonisti. L'opera segue quindi la fuga di Andrea e Cati negli Stati Uniti, il distacco dalla famiglia, l'ambientamento e l'integrazione nel nuovo paese, che addirittura spinge Andrea ad arruolarsi e a tornare in Italia come soldato.

Attraverso una storia intima eppure universale, indaga molteplici aspetti dell'essere umano: oltre al tema dei legami famigliari che annodano indissolubilmente le vite dei tre cugini, resi concreti dal ricco epistolario tra Andrea e Cati e dal pensiero costante dei due sulla sorte di Martino, l'autore ci parla anche di discriminazione e di integrazione, della perdita di una patria e della possibilità di un nuovo inizio fatto di sacrifici, impegno e forza di volontà, ma anche di come la separazione traumatica dal proprio mondo porti a una frattura insanabile, a una scissione perenne dell'individuo. Andrea diventa il prototipo di questa scissione, un ragazzo che si sente tradito dalla sua patria, che prova disgusto per i suoi governanti e per i convinti sostenitori del fascismo.

Un uomo che trova una nuova identità e una vita di successo nel nuovo mondo, ma che non riesce a staccarsi dall'Italia, che identifica con la famiglia lontana di cui ha sempre meno notizie. Una scissione che lo porta a diventare soldato, medico di guerra, per servire gli Stati Uniti ma anche, forse soprattutto, per ritrovare il suo paese perduto. Tutto questo è raccontato da Serio attraverso le interazioni tra i pochi personaggi della vicenda e soprattutto attraverso le didascalie che raccolgono le parole delle lettere originali, un modo per l'autore di lasciare quanto più spazio possibile alle persone reali prima ancora che ai personaggi.

Ma più che con le parole la storia viene raccontata dall'arte di Andrea Serio. L'autore non fa mistero della sua formazione di illustratore: molte sono le pagine dedicate a paesaggi naturali e urbani in cui si muovono i protagonisti, ma mai fini a sé stessi, sempre utili a dare un ritmo sospeso e lento alla narrazione. Spesso l'artista realizza tavole a pagina intera, o suddivise in poche, grandi vignette, in cui le didascalie e i balloon sono ridotte al minimo per lasciare la parola alla composizione e agli spazi: una scelta che in mano ad altri autori potrebbe risultare penalizzante ma che in questo caso diventa valore aggiunto.

È però il colore il vero protagonista di quest'opera: chiari sono l'ispirazione e lo studio dell'Impressionismo, ma anche della metafisica e dei macchiaioli, nonché di altre avanguardie novecentesche. Il colore diventa elemento cardine della narrazione, sottolineandone i momenti più importanti. Ed ecco che il titolo, Rapsodia in blu, non è più solo omaggio alla composizione di George Gershwin, inno d'amore a quella New York che adotta amorevolmente Andrea Goldstein, ma è anche dichiarazione d'intenti dell'autore.

Il blu e le sue tonalità diventano protagonisti: un blu profondo e freddo dell'oceano solcato da un transatlantico diretto verso gli USA che diventa l'azzurro brillante del mare teatro di vacanze spensierate, che si mescola a un cielo terso e luminoso. O ancora il blu pesante che diventa quasi nero quando cielo e fronde degli alberi si incontrano nella notte della festa estiva che precede l'annuncio della promulgazione delle leggi razziali: l'evento terribile viene sottolineato dall'artista con la scomparsa del colore degli sfondi, per mettere in risalto la paura e la solitudine dei personaggi. Una soluzione, questa, che Serio riprende più avanti per sottolineare altri momenti cardine del racconto.

Giochi di colore che segnano anche il passaggio da un mondo a un altro: le tonalità calde che tendono al seppia del tramonto triestino, quelle in cui la famiglia decide di mandare i giovani oltreoceano, lascia spazio agli edifici in mattoni rossi, poi ai grattacieli in acciaio e alle tavole calde dai divanetti rossi di New York. O ancora la transizione dal bianco della pista da pattinaggio in Central Park alla neve dei campi di addestramento sulle montagne del Colorado, fino al bianco che chiazza l'Appennino Tosco-Emiliano. Un valzer di colori che fa danzare la storia pagina dopo pagina.

Sebbene la componente illustrativa sia dominante, l'autore è bravo nel costruire la narrazione e a far recitare i personaggi seguendoli con inquadrature ben ponderate, che scandiscono in maniera precisa il tempo della storia. In molte scene si ritrovano soluzioni registiche che si rifanno al neorealismo italiano, come dichiarato dallo stesso autore in una intervista al Quotidiano del Sud1: una scelta che esalta la drammaticità di alcuni momenti e che si scontra con le tonalità tenui dei pastelli, creando un'atmosfera onirica ma inevitabilmente destinata alla tragedia.

Tutti questi elementi fanno di Rapsodia in blu un'opera potentemente delicata e struggentemente elegante, una storia di un passato mai troppo lontano, raccontata con uno stile che richiama quello stesso passato, ma capace di comunicare con il presente toccando temi universali e, purtroppo, sempre attuali.

Abbiamo parlato di:
Rapsodia in blu

, ottobre 2019
136 pagine, cartonato, a colori – 25,00€
ISBN: 978-88-85621-36-7


  1. edizione del 2/12/2019 

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