Dove nessuno può arrivare
David Rubin
Tunué, 2007
64 pagine, brossurato, bianco & nero – 7,90euro
ISBN 13 978-88-89613-24-5
La Tunué continua ad attingere dal mercato spagnolo, presentando ai lettori italiani un panorama di autori finora praticamente ignorato, tolto mostri sacri come Miguelanxo Prado (non a caso, autore dell’introduzione). David Rubin si distingue per un tratto cartoonesco, con linee spesse e nette che delimitano volti tagliati, dai nasi aquilini caratteristici; un tratto che si esalta nei grigi macchiati, sporchi, ma che denota anche, soprattutto nel finale, una non completa padronanza dei suoi mezzi decisamente interessanti. La storia, breve ma intensa, si ispira all’immaginario dell’eroe mascherato – e la sua versione moderna, il supereroe – come bisogno profondo, dipendenza psicologica che isola (personaggi come Batman, Superman, il Punitore, ma anche quelli più solari come l’Uomo Ragno, sono, loro malgrado o per scelta, isole, dei solitari in senso ampio del termine) ma che dona forza. Ma il tema centrale, contraltare del precedente, su cui l’autore centra la morale del racconto, è l’amore, perduto, ritrovato, ma impossibile da abbracciare. Le scelte dell’autore per affrontare questo tema, probabilmente altrettanto abusato, sono semplici ma d’effetto, e la poetica utilizzata (nelle inquadrature, nei dialoghi, nei silenzi) toccante. Un autore da seguire in prospettiva.