Il pranzo della domenica: uno sguardo nella periferia

Il pranzo della domenica: uno sguardo nella periferia

Edizioni Inkiostro pubblica "Il pranzo della domenica" di Piccioni, Brugiavini, Pizi, Gentilini e Pignataro, in cui il male personificato ruota attorno ad una famiglia in difficoltà.

Rossano Piccioni e quattro dei suoi allievi della scuola di fumetto Inkiostro, ovvero Mauro Brugiavini, Davide Pizi, Elisabetta Gentilini Raffioni e Ivan Pignataro, portano tra gli scaffali un albo dalle tinte crude, ma veritiere, mostrando uno spaccato sociale interessante.

La trama si sviluppa lungo due giornate, raccontando quattro brevi episodi più un epilogo-flashback, con altrettanti stili di disegno, di una famiglia perseguitata da Don Tano, il boss malavitoso del quartiere dove il nucleo familiare vive.

La vignetta che anticipa l’inizio del primo capitolo, è già di per sé un manifesto programmatico dell’intero progetto: un ragazzo che si inietta nel braccio una dose di eroina. La prima tavola dipinge poi uno squarcio significativo del quartiere Librino di Catania: palazzi anonimi, ragazzi che giocano a calcio su un campo di fortuna, una prostituta che parla a un cliente.

Tra allucinazioni provocate dalla droga, omicidi in stile mafioso, sfruttamenti e vendette, emerge la figura, dal volto luciferino, di Don Tano, il male incarnato, la piovra che grazie ai suoi tentacoli afferra ogni cosa e persona. Un personaggio decisamente sopra le righe, impossibile da non odiare, dato il suo ruolo di spietato persecutore. La vicenda si conclude con una vendetta nei confronti di Don Tano, che però ha un sapore agrodolce: il Male riesce sempre a portarsi qualcosa con sé, anche quando sta per essere estirpato ed è vicino alla scomparsa definitiva.

I temi e i concetti che emergono, nonostante le limitate pagine, sono d’impatto e tristemente attuali. Il paesaggio di periferia dipinto è in balia del degrado e in stato di abbandono, lasciato a sé stesso da uno Stato assente. Un contesto in cui possono prosperare individui spregevoli e dove chiunque, se non seguito o indirizzato sulla giusta via, può perdersi tra i piccoli, ma a volte grandi, problemi quotidiani. Si può ricavare quindi una riflessione sulla relazione dell’uomo con l’ambiente che lo circonda: un ambiente socio-culturale, in questo caso, oppressivo e distruttivo.

Parlando dei disegni, si può notare la loro funzionalità all’interno della storia. Rossano Piccioni si conferma, in tre pagine, un buon disegnatore che riesce a rendere i toni tenui del flashback evitando del tutto l’uso dei neri, con uno stile caratteristico ben definito e distintivo. I suoi quattro allievi, nonostante la giovane età, dimostrano notevole abilità, seppur con qualche leggera lacuna, assolutamente colmabile, su alcune proporzioni delle figure umane.

I riferimenti che spiccano di più all’occhio, vanno dal tratto spezzettato del primo racconto, con il nero usato solo per la maglietta del protagonista, metafora del suo buio interiore, al tratto fotografico alexrossiano del secondo, dettagliato e iperrealistico, da uno stile più autoriale del terzo, in cui è presente anche una citazione, adatta all’ambientazione e al personaggio, a L’odio di Kassovitz, tutto a matita, in scala di grigi e con frequenti primi piani per accentuare la disperazione dei personaggi, a uno molto vicino a quello bonelliano del quarto, con uno stile totalmente realistico e un buon equilibrio del chiaroscuro.

Concludendo, Il pranzo della domenica è un albo che merita la lettura, sia da parte di chi ama le storie con i piedi per terra e contestualizzate nel modo corretto, sia di chi già segue con interesse le Edizioni Inkiostro, visto che pone all’attenzione dei lettori i probabili futuri talenti della casa editrice abruzzese.

Abbiamo parlato di:
Il pranzo della domenica
Rossano Piccioni, Mauro Brugiavini, Davide Pizi, Elisabetta Gentilini Raffioni, Ivan Pignataro
Edizioni Inkiostro, ottobre 2017
44 pagine, spillato, bianco e nero – 10,00 €

2 Commenti

1 Commento

  1. Elisabetta Gentilini Raffioni

    23 Febbraio 2018 a 08:39

    Buongiorno sono una delle disegnatrici volevo ringraziare Lorenzo di Giuseppe per l’articolo per aver colto con grande attenzione e professionalità ogni sfumatura del nostro lavoro. Buona giornata ?

    • Lorenzo Di Giuseppe

      14 Marzo 2018 a 18:11

      Ciao,
      ho visto solo ora il commento (non so perchè prima non fosse apparso). Grazie mille per le belle parole! :)
      Buona giornata e buon lavoro :)

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *