Si inizia il 22 aprile, con l’inaugurazione della mostra dedicata alla rinnovata Monipodio!, allo Jugend INFO Giovani; ma è il giorno seguente, sabato 23, che si entra davvero nel caldo della manifestazione, col grande stand dedicato al fumetto all’interno della Fiera del Tempo libero di Bolzano e con l’inaugurazione della mostra di originali di Sky Doll dei grandi Barbara Canepa e Alessandro Barbucci.
A completare il quadro del fumetto (Monipodio/nuove proposte italiane, Sky Doll/Bande Dessinée) mancava solo il manga, ed ecco quindi il 25 la proiezione del film d’animazione Tokyo Godfathers di Satoshi Kon (Perfect Blue, Memorie), ex assistente del grande Katsuhiro Otomo.
Tutti in fiera!
Lo stand alla fiera del tempo libero ha visto la presenza di una selezione del nuovo e giovane fumetto italiano che popola quel sottobosco di piccole edizioni, webcomics e fanzine che spesso celano piccole gemme e promesse per il futuro del fumetto.
Paolo Alighieri (Eriadan), Danilo Loizedda (Wonder Pig), DaZa (Vecio della Montagna), Roberto Mascia (D.Mente), Tram (Giast) e una grossa rappresentanza della truppa dell’Associazione Nebula, di cui ricordo per ragioni di spazio solo qualche nome, ovvero Hannes Pasqualini, Armin “3B” Barducci, Marco “K” Polenta (Monipodio!), Simone Bazzanella (What if, ZeroQuattro), RX (fanzine Cakkio).
Oltre a presentare i propri prodotti, gli autori presenti si sono lanciati in una gigantesca sessione di disegno dal vivo (vinta da Eriadan, che per qualità e quantità si è dimostrato un’autentica macchina “sforna disegni”) che ha attratto numerosi curiosi, grazie anche alla possibilità di assistere in diretta su di un grande schermo alla nascita di ritratti dal vero delle graziose e simpatiche modelle intervenute. Un occhio meno profano avrebbe poi potuto scorgere tra i curiosi aggirarsi Giancarlo Alessandrini e Moreno Chisté.
Chiusa la fiera, in massa tutti alla presentazione della mostra di Sky Doll, purtroppo limitata nello spazio ma non nella qualità degli originali esposti, che ha focalizzato subito l’attenzione e i complimenti dei presenti. Quindi, accompagnati da una birra o un vinello, ancora tutti a disegnare… e qualche fortunato ha potuto portarsi via dei disegni originali di Alessandrini, simpatico e disponibile come pochi autori sanno essere. Sì, avete letto bene, un autore Bonelli che disegnava e non distribuiva fotocopie autografate… magia del Bezé Bedé.
Monipodio!
La rivista clou della manifestazione si presenta come un’autentica “scatola nera” ripresa dal tema conduttore (the black box). Sembra, cioé, contenere nelle poche ma interessanti pagine che la compongono già tutte le informazioni di rotta che questo progetto vuole tenere. Dietro una copertina di esheriana memoria di Barducci e un’illustrazione di quarta di Estebans (Sebastiano Spicuglia), che abbiamo imparato ad apprezzare sulle pagine delle pubblicazioni Coniglio Editore, si celano sette storie fortemente orientate verso la ricerca e la sperimentazione, in parte alla scoperta del proprio linguaggio fumettistico personale, in parte alla esplorazione degli ambienti meno frequentati del mezzo fumetto.
Se si può (e si deve) muovere una critica a Monipodio! è una certa “leggerezza” nella selezione dei lavori, che così vede, a fianco di lavori riusciti come quello di Hannes Pasqualini e Armin Barducci e altri promettenti come quello di Marco Polenta e Mara Mauro, anche storie che, pur partendo da buone idee di base, rimangono sviluppate in modo grezzo e sono visivamente ancora insufficienti, come quelle di Riccardo Castelli e Niccolo’ M. Pemberton.
Un involontario (o forse no?) monito ad affinare i propri mezzi espressivi prima di lanciarsi nel campo della sperimentazione e innovazione.
Una nota a parte merita la presenza del bravo Diego Gabriele, che dopo la bella ma sfortunata parentesi di Medicina Nucleare – la casa editrice da lui stesso fondata – ci propone qui un esempio dell’interessante percorso fumettistico intrapreso.
In conclusione…
Pur contenendo tutti i normali difetti organizzativi di una manifestazione in noce, che deve ancora conoscere i propri limiti e trovare la propria identità definitiva, il giudizio su questa prima edizione di Bezé Bedé non può che essere positivo. Molti sono i presupposti per un appuntamento che può diventare molto interessante e importante per la comunità del fumetto, a partire dalla fortunata dislocazione, che vede l’associazione alle porte dell’Europa, e di un mercato, quello tedesco, ancora perlopiù vergine e ambito anche agli editori francesi..
L’associazione organizzativa Nebula7 è un’autentica squadra che può avvantaggiarsi di una di quelle rare coincidenze che vede concentrati nello stesso posto un significativo numero di “personaggi” dotati di notevoli capacità, motivazioni e voglia di fare, capitanati dalla solidità programmatica di Hannes Pasqualini e dal carisma di Armin Barducci.
Le anticipazioni della seconda edizione, uno spazio proprio dove concentrare mostre, stand e iniziative, un numero di Monipodio che sfrutti la natura bilingue (trilingue contando il ladino… e poi c’é anche il fumetto “muto”) della zona, fanno ben sperare nel puntare da parte del Bezé Bedé più sull’aspetto Festival Culturale, così poco presente nel nostro territorio, che a quello della Mostra Mercato, invece tanto inflazionato.
Insomma che dire? Molte sono le possibilità e molte anche le aspettative che pesano su questo gruppo di giovani autori, c’é solo da sperare che l’asfittico mondo dell’editoria nostrana si dia una scrollata e alzi la testa per dare uno sguardo a questa manifestazione, dandogli l’attenzione e la possibilità di diventare l’evento che merita.
Appuntamento al Bezé Bedé 2!
Link correlati:
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