Lo spillato autoprodotto Poopy love raccoglie due fumetti particolari: il primo ed eponimo realizzato dall’olandese Jeroen Funke (ospite a Lucca Comics and Games 2012) e il secondo, Speed Boy, del giapponese Takashi Kurihara. Il racconto d’apertura si sviluppa in dodici pagine, nelle quali due individui simili ad animali antropomorfi sono alle prese con una strana creatura, apparentemente nata dalle deiezioni di un soggetto dispettoso. Prima del colpo di scena finale, Funke sembra voler ricordare che nessuno è malvagio per natura, ma che lo può diventare se cresce in un ambiente negativo. Il segno spesso delinea personaggi dalle sagome arrotondate, che si muovono all’interno di una gabbia ordinata e talvolta simmetrica per distribuzione delle vignette, con l’eccezione di una splash-page efficace grazie al ricorso allo stratagemma dei corpi replicati in movimento, reso celebre da Gianni De Luca. Tra i colori, distribuiti nella ricerca della semplicità più che del realismo, spicca il giallo di alcuni oggetti e sfondi.
Questa tinta si ritrova abbondantemente nel secondo episodio, visto che Kurihara la usa per nove riquadri su undici. In Speed Boy un bambino corre a velocità così elevata da diventare quasi invisibile (restano solo poche linee cinetiche al posto della sua silhouette), mentre la vita intorno a lui sembra fermarsi. Anche in questa storia breve prevale la semplicità: in assenza di parole, il tratto sottile porta su carta le figure che assistono con stati d’animo diversi alla corsa del protagonista.
Abbiamo parlato di:
Poopy love
Jeroen Funke, Takashi Kurihara
20 pagine, spillato, colori
Autoproduzione
Poopy love (Funke, Kurihara)
Jeroen Funke e Takashi Kurihara realizzano due fumetti particolari, raccolti nello spillato autoprodotto "Poopy love".
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