Se c’è una cosa che si può dire di Edo Massa è che non ha paura di affrontare temi delicati e interessanti nelle sue opere. Nel suo fumetto d’esordio, Tutti autistici?, edito da Beccogiallo, aveva raccontato in maniera molto divertente e non convenzionale l’autismo e l’esperienza unica della community farm di Cascina Cristina.
Con questo nuovo Pensi di stare meglio?, realizzato per Minimum Fax, mette in scena vere e proprie sedute di terapia nelle quali si parla di percezione di sé stessi, di costruzione di relazioni con gli altri, di pensiero normato e di come superarlo, oltre che, ovviamente, di elaborazione del trauma. Fin da subito l’autore ci avverte di cosa scriverà e che questo è, al contrario del precedente, un fumetto fortemente autobiografico.
Se si può inizialmente pensare di trovarsi di fronte all’ennesima storia intimista, di quelle magari “disegnate male”, o alla tipica graphic novel da esordiente, ci si ricrede fin dal prologo : con uno stile narrativo esagerato e sgangherato, che si muove in mille direzioni diverse tra dramma e comicità, sfondando spesso la quarta parete, Massa costruisce una propria voce riconoscibile e genuina, dalla quale traspare prima di tutto la voglia di raccontare e il divertimento nel farlo.
L’autore mischia continuamente le carte in tavola a ogni livello dell’opera: quello narrativo è caratterizzato da una storia non lineare, in cui si alternano passato e presente per a definire una struttura ellittica che lega la fine con l’inizio. La vicenda si intreccia con dettagliate, ma non seriose, sedute di psicoterapia e con intermezzi grotteschi che nascono dalla mente del protagonista narratore; protagonisti di quest’ultimi, un Batman macho, voce della mascolinità tossica, un’amica che ha l’aspetto di Gollum, voce che lotta proprio contro questa mascolinità, oppure la Queer Police, che rappresenta con divertimento alcuni eccessi della retorica inclusiva.
Questa sovrabbondanza quasi irrefrenabile di registri si ritrova nel segno e nella prosa di Massa: il linguaggio alterna slang, colloquialità e linguaggio tecnico della psicoterapia, mentre il disegno passa dalla stilizzazione estrema e dall’esagerazione delle espressioni, che arrivano alla riproduzione di alcuni famosissimi meme, a momenti di realismo, chiarioscuro e stile più tradizionale, tutto immerso in colori dai toni spesso accesi ma che sanno lasciare spazio al bianco e nero o a toni più cupi nei momenti giusti; anche la tavola, spesso strutturata in maniera piuttosto geometrica, si lascia andare a volte a elementi che rallentano, accelerano o rompono il ritmo, mentre le inquadrature giocano con la modulazione del segno. Tutti questi elementi, pur rischiando di risultare eccessivi e di sovraccaricare l’opera, fanno sì che una storia che potrebbe facilmente ripiegarsi su se stessa e risultare sterilmente ombelicale diventi in realtà inaspettata, coinvolgente, sicuramente divertente e mai troppo seria, anche nei momenti più drammatici.
Con Pensi di stare meglio?, Edo Massa conferma il suo approccio personale, esuberante e non banale al fumetto, un modo diverso per raccontare storie già lette con un punta di sana ironia e irrefrenabile iconoclastia.
Abbiamo parlato di:
Pensi di stare meglio?
Edo Massa
Minimum fax, 2024,
183 pagine, brossurato, colore – 19,00 €
ISBN: 978-88-3389-481-2