È la mattina del primo novembre 1988. Quattro ragazze si svegliano prima dell’alba e si avventurano in sella alle loro biciclette per le strade deserte della città che ancora porta i segni della notte di Halloween appena trascorsa. Hanno 12 anni e il loro lavoro è consegnare giornali a domicilio. Un incontro casuale le proietta in una lotta tra fazioni ai limiti dello spazio e del tempo.
Paper Girls è la nuova serie di fantascienza firmata Brian K. Vaughan, che il disegnatore Cliff Chiang ha descritto come l’incontro tra Stand by me e La guerra dei mondi.
In effetti il fumetto riesce a fondere elementi diversi con un tempismo perfetto: nei giorni del revival anni ’80 di Stranger Things e del remake de La Casa, Paper Girls racconta un tipo d’avventura molto in voga nel cinema degli eighties, che mette in scena un gruppo di ragazzi in una città periferica travolti da eventi incredibili, tra la fantascienza e l’horror.
L’effetto nostalgia è gradevole, ma l’autore riesce a usare elementi già sviluppati declinando la storia in maniera originale e affascinante, come già fatto in Saga, Ex Machina o Runaways.
È proprio Runaways l’opera più vicina a questa nuova avventura: Vaughan dimostra ancora una volta di essere un attento narratore del mondo adolescenziale. La prosa dello scrittore è vitale e verosimile, i dialoghi sempre frizzanti e naturali plasmano le quattro protagoniste (Erin, Mackenzie, Tiff e KJ) che, pur partendo come personaggi tipici del racconto di genere (l’outsider, la ragazza tosta, la razionale, l’istintiva), si evolvono fin da subito secondo un registro contemporaneo che le allontana da questi stereotipi.
Il colpo di scena finale lascia inoltre presagire possibili sviluppi per le tematiche future, in particolare un approfondimento su quel mondo femminile che Vaughan ha già trattato (in un contesto estremizzato) in Y – L’ultimo uomo.
Vaughan imbastisce un’avventura rocambolesca e intrigante partendo da un luogo molto più vicino e ordinario rispetto allo spazio sconfinato di Saga: i sobborghi di Cleveland, città natale dell’autore, trasformati dall’incursione del fantastico e del fantascientifico. La città diventa teatro di una guerra spazio temporale tra due diverse razze “aliene”, due fazioni in opposizione che l’autore rappresenta grazie a un espediente linguistico già usato in Saga e abilmente adattato da Bao Publishing: un “razza” parla tramite ideogrammi, l’altra con uno miscuglio di slang e inglese shakespeariano.
Ogni cosa è appena accennata. Si intuiscono le potenzialità, ma l’approfondimento è rimandato, secondo le regole della serialità, alle prossime storie. Così rimaniamo con il gusto di scoprire da che parte si trova la ragione: da quella degli “alieni” oppressori o da quella degli (apparentemente) perseguitati.
Cliff Chiang si dimostra abile nel costruire un’atmosfera intrigante grazie al tratto minimale del disegno, quasi evanescente e stilizzato, che coglie le sfumature delle espressioni pur non utilizzando un tratteggio ricco e dettagliato. L’essenzialità delle matite, unita a una costruzione solida della tavola e a scelte registiche non spettacolari, contribuisce a creare una narrazione fluida e attenta.
Sono i colori di Matt Wilson a dare la carica necessaria alle tavole, che si susseguono per colori dominanti: prima è il blu del cielo della mattina dopo Halloween, poi il viola dell’invasione aliena (ma poi saranno davvero alieni?). In mezzo a queste pagine uniformi spiccano solitarie vignette di colore contrastante: evidenziano una battuta, fermano il tempo su un momento dando dinamismo alla narrazione, dilatandone o velocizzandone i tempi.
Al lavoro sui colori, in particolare alla scelta della palette che dai toni freddi delll’azzurro violaceo passa a quelli caldi del giallo, si deve tanto della già citata rievocazione degli anni ’80, dei Goonies e di Stand by me – Ricordo di un’estate.
Con questo primo volume, seppure in gran parte interlocutorio e introduttivo, Paper Girls si presenta come un fumetto interessante, premiato negli States come miglior serie esordiente e pieno di potenzialità da seguire con interesse e un pizzico di passione nostalgica.
Abbiamo parlato di:
Paper Girls vol. 1
Brian K. Vaughan, Cliff Chiang, Matt Wilson
Traduzione di Michele Foschini
Bao Publishing, luglio 2016
144 pagine, cartonato, colori – 18,00 €
ISBN: 9788865437223