Paco Roca: una vita in pigiama

Paco Roca: una vita in pigiama

Con Confessioni di un uomo in pigiama, nuova raccolta di strisce e brevi storie autobiografiche e ironiche, si conclude la trilogia dell'"uomo in pigiama" di Paco Roca.

Uno degli aspetti più interessanti delle opere di Paco Roca è la sua completa padronanza di registri differenti, una capacità fuori dal comune che caratterizza i narratori migliori. L’autore di Valencia dimostra infatti di essere in grado di gestire i tempi comici e scrivere scene drammatiche e intense con eguale disinvoltura.

Uno dei migliori esempi di questo talento è sicuramente la serie dell’”uomo in pigiama”, nata nel 2010 quando Roca iniziò a realizzare una striscia comica domenicale per il giornale valenciano Las Provincias. Lo spunto è semplice quanto efficace: illustrare le gustose vicissitudini e riflessioni dell’alter ego del fumettista, descrivendo piccole e grandi ossessioni, idiosincrasie e paure che caratterizzano la quotidianità di un quarantenne, condendo l’autobiografia con buone dosi di ironia. La serie, proseguita sulle pagine di El País Semanal e sulla Revista Academica e poi raccolta in formato libro, arriva alla conclusione con Confessioni di un uomo in pigiama, terzo volume edito in Italia per i tipi di Tunué.

Pur mantenendo intatta la capacità di far riflettere il lettore e fargli provare empatia, quest’ultimo capitolo propone tuttavia, rispetto ai precedenti, meno spunti efficaci e interessanti da sviluppare, ed esibisce pochi momenti davvero imperdibili. “Fuori fase” soprattutto alcuni momenti eccessivamente didascalici, come la lunga e inedita storia d’apertura, che, raccontando il tentativo di saldare un prestito bancario, sfocia in una critica fin troppo pedante all’odierno sistema capitalistico.

Come spesso in Roca, la bravura si manifesta soprattutto nella sua abilità di far recitare i personaggi rendendoli credibili. Attraverso monologhi incentrati sui meccanismi del marketing online, sul difficile rapporto con le macchine o sul potere delle case farmaceutiche, mostra senza paura le sue opinioni, muovendosi fra tecnologia, spiegazioni economiche e le sempre illuminate riflessioni metafumettistiche sulla narrazione, il rapporto con i lettori o la vita da autore. Deliziosa infine la storia che chiude la raccolta, dove Roca condensa in nove pagine una parentesi strettamente personale: uno svolgimento visivo e narrativo esemplare, per una racconto delicato e agrodolce.

Graficamente, come già nelle prove precedenti, l’utilizzo della gabbia a nove vignette permette a Roca di avere una solida struttura base della tavola, rispetto alla quale si concede poche eccezioni, principalmente nella citata storia d’apertura. L’autore si serve di tale gabbia per gestire il ritmo in maniera cadenzata e regolare: spesso la narrazione si basa visivamente su piccole ma significative differenze tra una vignetta e la successiva, in modo da fornire l’idea del movimento dei personaggi, oppure su uno spostamento dell’inquadratura. Le espressività dei personaggi sono spesso rese in modo sintetico, senza troppi tratteggi, esasperando il lato grottesco del suo stile. Tuttavia certi passaggi, in particolare se paragonati all’abituale maestria di Roca nel gestire testo e immagini con un “montaggio invisibile”, risultano meno riusciti, dotati di minore freschezza: forse segno che la formula di una striscia comica autoconclusiva, basata sul flusso di coscienza dell’autore, inizia a mostrare la corda.

La copertina del volume mostra un soggetto che, pur nella sua apparente semplicità, rappresenta bene le tematiche delle storie. Il protagonista in pigiama osserva sé stesso mentre un’altra sua versione guarda verso chi legge, in una sorta di gioco di specchi che trasmette l’idea sia di un lavoro di introspezione che di un approccio comunicativo con il lettore. Inoltre, le strutture alle quali si aggrappa il protagonista nella cover richiamano esplicitamente i bordi delle vignette, gli spazi bianchi: il suo affacciarsi oltre questi spazi può rappresentare dunque anche il desiderio di travalicare i limiti delle vignette, superare la schematicità imposta dalla gabbia delle tavole e acquistare tridimensionalità.

Una ricerca di realismo, dunque, nell’ampia e interessante trattazione della pigrizia dell’uomo moderno, in questo volume leggermente meno riuscita rispetto ai precedenti, ma comunque altamente godibile.

Abbiamo parlato di:
Confessioni di un uomo in pigiama
Paco Roca
Traduzione di Ilaria Fiorella
Tunué, aprile 2018
64 pagine, cartonato, colori – 15,00 €
ISBN: 9788867902927

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