E non avrà paura, il sesto numero di Orfani: Nuovo Mondo, si segnala come un albo ricco di spunti e probabilmente fondamentale per lo sviluppo futuro della serie.
Rosa entra in travaglio, ma una violenta e improvvisa emorragia provocata dal nascituro altera le sue percezioni, facendola cadere prede d’incubi e allucinazioni.
È Mauro Uzzeo ad affiancare questa volta Roberto Recchioni nel soggetto e nella sceneggiatura, con la consueta formula a due che caratterizza questa terza stagione di Orfani.
La lunga fuga nella foresta si ferma per concentrarsi quasi esclusivamente sulla protagonista e sulle sorti della creatura che porta in grembo. La storia si sviluppa su due piani narrativi paralleli che si alternano in modo ritmico, passando agevolmente dal reale all’onirico, dove visioni mostruose costringono la protagonista a dure scelte e ripensamenti personali.
Combattuta tra il desiderio di arrendersi per riunirsi alla sua vecchia famiglia e al suo amato Ringo, o combattere il dolore e la paura per iniziare una nuova fase della sua vita al fianco del figlio.
Ricompare in questi intermezzi l’albero delle pene (o della morte), uno dei simboli storici della poetica recchioniana.
Un non luogo dove, secondo le parole dell’autore, la creatività prende vita attraverso un atto di dolore e sacrificio, che qui appare chiaro essere il difficile parto di Rosa. L’albero però simboleggia anche i legami e l’unita, la forza e la serenità, le cui radici devono essere a volte spezzate e recise per proseguire nel cammino di formazione.
Sono i punti più incisivi dell’albo quelli in cui Rosa è costretta a confrontarsi con se stessa, con la paura di perdere il bambino e le scelte che comportano la maternità, le rinunce cui costringe e le responsabilità che ne derivano.
Più canonici, ma non meno avari di sorprese, i segmenti ambientati nella realtà e che vanno ad alterare il già fragile equilibrio del gruppo di sopravvissuti allo schianto sul pianeta. Da notare anche come gli autori sembrano volere, almeno momentaneamente, ampliare sempre di più il nucleo familiare della Presidentessa Juric a discapito di quello di Rosa, sempre più isolata.
Se i disegni della parte realistica della storia sono affidati alla linea chiara e pulita e dalla lettura sempre ottimale di Alessio Avallone, qui autore di una prova soddisfacente in linea con i buoni standard della serie, sono però le sezioni dedicate agli incubi a riservare un impatto maggiore. Queste ultime sono infatti state affidate al veterano e sempre bravo Werther Dell’edera e a tre esordienti d’eccezione nella saga degli Orfani, ossia Arturo Lauria, Aka B e Fabrizio Des Dorides.
Lauria, dopo avere realizzato la copertina del Dylan Dog Color Fest #16, fa il suo vero debutto su di una testata Bonelli con una prova che conferma tutto il talento di questo giovane autore. Figure distorte, allungate, dalle fisionomie aguzze e squadrate, realizzate con un uso davvero ben dosato dei neri, caratterizzano la sua prova che sembra prendere ispirazione dalla cinematografia espressionista tedesca.
Aka B, alla sua seconda prova in Bonelli dopo avere realizzato uno degli episodi del sovracitato Dylan Dog Color Fest #16, realizza un intermezzo in cui la sua linea tesa, essenziale ma empatica e la bravura nella deframmentazione delle tavole e delle figure, ci consegna il reale peso del rapporto tra Rosa e il suo bambino “speciale”.
Molto interessante anche la doppia sezione affidata a Des Dorides che si rivela un vero e proprio camaleonte grafico. Se nel numero di Battaglia della Editoriale Cosmo da lui realizzato proponeva un tratto che sembrava omaggiare il grande Corrado Roi, qui l’autore utilizza un tratto denso e pregno, dotato di grande fisicità simile a quello di Giorgio Santucci.
Degno di nota il lavoro ai colori di Alessia Pastorello che, oltre alla solita ricca paletta cromatica punto di forza della serie, delinea i sogni con l’utilizzo del solo colore rosso (tranne che in quello di Aka B dove si nota un leggero e tenue blu, colore cui nei sogni viene dato significato di ambito amniotico e di sentimento materno) che va a guidare l’attenzione su alcuni particolarità grafiche.
Sicuramente un bel numero, se non il migliore della serie finora, in cui i due sceneggiatori riescono a dosare bene i momenti più concitati con quelli più intimistici e meditativi, scrollando di dosso alla protagonista quell’odiosa patina d’invincibilità e dando sempre maggior peso al rapporto sempre più stretto tra Rosa e la Juric, che, seppur in ambienti e situazioni diverse, stanno vivendo la stessa esperienza.
Se come già detto la famiglia, la maternità e il senso di responsabilità sono il fulcro dell’episodio, bisogna però anche notare come il twist narrativo finale sembra voler consegnare a quest’albo il compito di spartiacque di questa terza stagione che tra alti e bassi si dimostra eclettica e nell’insieme interessante.
Abbiamo parlato di:
Orfani: Nuovo Mondo #6
Roberto Recchioni, Mauro Uzzeo, Alessio Avallone, Werther Dell’edera, Arturo Lauria, Aka B, Fabrizio Des Dorides
Alessia Pastorello (colori)
Sergio Bonelli Editore, marzo 2016
96 pagine, brossurato, colore – € 4,50