Orfani: Nuovo Mondo #12 – Capi di stato e terroristi

Orfani: Nuovo Mondo #12 – Capi di stato e terroristi

Si conclude la terza stagione della serie ideata da Recchioni e Mammucari, con immancabili stragi e colpi di scena e fertili spunti di riflessione.

orfaninuovomondo12In quest’ultimo drammatico numero di Orfani: Nuovo Mondo – scritto da Roberto Recchioni, disegnato da Davide Gianfelice e Matteo Cremona, con i colori di Alessia Pastorellosembra esplicitarsi la visione d’insieme che i creatori della serie avevano sin dal principio. Giovanni Lindo Ferretti e i CSI, già più volte citati all’interno di Orfani, cantavano “Nessuna garanzia per nessuno”, e Recchioni sembra aderire completamente a questa visione apocalittica del cantante-guru di Cerreto Alpi.

Nuovo Mondo è risultata una stagione frammentaria e troppo lunga rispetto all’oggettiva necessità del narrato, concedendo ampi spazi alla spettacolarità dei disegni e all’action puro, con moltissimi artisti che si sono avvicendati alle matite, con provenienze e stili molto lontani da quelli di casa Bonelli, così come tanti sono stati gli autori chiamati a realizzare sceneggiature composte quasi sempre a quattro mani.

Da quest’ultimo numero, intitolato programmaticamente “Il terrore” – preceduto da “Hard Core”, anch’esso scritto da Roberto Recchioni –, si evince che l’autore aveva un’idea precisa del messaggio e dei contenuti di questa serie, e che però, frammentando così tanto il lavoro di scrittura, questi non sono passati con chiarezza ed efficacia, come invece accade in questo finale di serie, più unitario e coerente

Già dalla copertina del bravo Matteo De Longis, che raffigura Rosa a volto coperto, come una guerriera velata a richiamare l’uso islamico, mentre una simbolica luna nera le segna la fronte, si capisce che Recchioni ha deciso di schiacciare l’acceleratore sul contenuto sociale a lungo paventato parlando di Nuovo Mondo, ma fin qui mai troppo approfondito. Certo, abbiamo visto i clandestini respinti a cannonate, i lavoratori schiavizzati nei campi di raccolta e i giovani schermo-dipendenti costretti a diventare assassini attraverso un videogame, ma tutto questo comunque ammirevole e importante lavoro di denuncia e critica sembrava esser sempre stato stemperato dalle immense quantità di esplosioni, fughe rocambolesche, battute ad effetto e stermini che gli autori ci presentavano.

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Il terrore per tre quarti dell’albo non sembra distanziarsi troppo da questo modus, ma sul finale, drammaticamente silente e senz’appello, sembra rivelare la reale essenza di tutta la serie. Assistiamo allora all’inevitabile discesa agli inferi di Rosa, sempre più inquietantemente simile alla sua acerrima nemica Jsana Juric, all’immagine di prigionieri in tuta arancione decapitati, all’ingresso di un nuovo personaggio folle e violento che potrebbe rivelarsi un futuro protagonista e al ruolo dominante dei media strumentalizzati e strumentalizzanti.

Queste pillole di violenza e progresso, incastonate da Recchioni fra action movie e soap opera, possono far riflettere sull’attualità più stringente, offrendoci un punto di vista ambiguo e non scontato.

orfaninuovomondo12_int_juricI disegni di Gianfelice e Cremona non aggiungono né tolgono nulla al discorso intrapreso fin qui, ma sembrano anzi riportare alle atmosfere della prima stagione di Orfani, con piccoli strappi alla gabbia bonelliana, scene d’azione ad effetto e un lavoro onesto sulla narrazione per immagini (sebbene non manchino alcuni scivoloni nella rappresentazione delle anatomie). La colorazione rimane uno dei punti forti del prodotto e l’interazione della colorista con i disegnatori nella scena dell’allenamento di “Billy” è forse uno dei momenti grafici più interessanti dell’albo.

Visto in prospettiva il punto nodale di Nuovo Mondo sembra essere la critica alla cultura occidentale e americana, cultura a cui però la serie si ispira largamente, prendendone a prestito molti modelli narrativi e rappresentativi. Questo “cortocircuito” espressivo potrebbe essere una proposta di riflessione per il lettore italiano (che proviene quindi dallo stesso background culturale e lo riconosce), che viene così messo davanti a un’impossibilità di scissione reale fra vittima e carnefice. Nuovo Mondo critica un sistema sfruttatore e ideologicamente terribile utilizzando le stesse parole, gli stessi modi e le stesse pose di quel sistema. Potrebbe sembrare una contraddizione in termini o essere invece una visione della realtà molto sottile e ficcante.

Resta un po’ di amarezza per l’occasione perduta di produrre, al posto di questi dodici numeri, una miniserie più incisiva oppure, vista la mole di pagine impiegata, di approfondire molto di più il tema del retaggio famigliare e dei legami di sangue che sono di fatto il leitmotiv dell’intera saga di Orfani.

“Noi non facciamo arte, facciamo cadaveri”, ci ripetono gli autori da ormai tre anni. E il lettore, fan o detrattore che sia, come potrebbe dar loro torto, davanti al fascino indiscreto della carneficina di sentimenti e corpi fin qui rappresentata.

Abbiamo parlato di:
Orfani: Nuovo Mondo #12 – Il terrore
Roberto Recchioni, Davide Gianfelice, Matteo Cremona, Alessia Pastorello
Sergio Bonelli Editore, settembre 2016
100 pagine, brossurato, colore – 4,50 €
ISSN: 9-772283-302003-60036

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