Occhio di falco #11: supereroi con il potere di capire come vivono i non udenti

Occhio di falco #11: supereroi con il potere di capire come vivono i non udenti

L’osannata serie di Fraction e Aja presenta un episodio provocatorio e molto particolare, narrato dalla prospettiva di un non udente.

Occhio di falco 11Esprimere in una storia a fumetti le sensazioni di un non udente è difficile, ma evidentemente non impossibile.
Matt Fraction e David Aja l’hanno dimostrato in Hawkeye #19, episodio molto discusso e decisamente particolare, in cui gli autori proseguono nella narrazione delle gesta di un Clint Barton (Occhio di falco) sempre meno Vendicatore e sempre più umano.

Alcuni numeri prima1, infatti, sia Clint che suo fratello Barney erano stati colpiti duramente dal Clown, efferato killer assoldato dalla mafia esteuropea. Clint ha riportato danni alle orecchie e si è trovato nella condizione di essere (momentaneamente?) sordo. Ecco perché buona parte dei balloon della storia sono completamente in bianco, raffigurazione precisa del silenzio, oppure contengono solo stralci di discorsi, impossibili da percepire nella loro interezza.
Molto azzeccata poi l’idea di mantenere, nelle scene in cui Clint non compare, i classici dialoghi con i balloon pieni di parole, a rimarcare che l’udito degli altri personaggi funziona normalmente. Dal contrasto tra le scene dialogate e quelle mute emerge tutto l’isolamento e il disagio di Clint.

Ma Fraction e Aja vanno oltre: nei passaggi in cui il fratello di Clint prova a comunicare con lui a gesti vengono riportate, parallelamente alla narrazione per immagini, le illustrazioni in lingua dei segni.
Queste illustrazioni appaiono senza una traduzione con le note in calce: il lettore che non conosce il linguaggio dei segni comprenderà ben poco di tali dialoghi (per di più, si tratta del linguaggio americano, l’American Sign Language, ben poco diffuso in Italia).
È una scelta ben precisa da parte degli autori: far immedesimare i lettori con la sensazione di non comprendere tutto, di avere degli ostacoli comunicativi. Proprio come accade quotidianamente ai non udenti. Il fumetto supereroistico trascende così i limiti della narrazione di storie diventando anche veicolo di messaggi sociali.

Dal punto di vista stilistico, Fraction e Aja continuano il loro percorso di distacco dal fumetto supereroistico tradizionale. Tale approccio decisamente innovativo era culminato, alcuni mesi prima, nell’episodio interamente incentrato sulla prospettiva del cane di Occhio di falco, Lucky, che si trovava a condurre una sorta di indagine su un misterioso delitto2. Ma in “Ciò che non viene detto” l’integrazione tra immagini e parole è ancor più fondamentale: David Aja è chiamato a suggerire alcuni concetti, a sopperire mediante le espressioni dei volti alla mancanza delle parole.

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Complice l’impeccabile colorazione di Matt Hollingsworth, il disegnatore spagnolo riesce egregiamente nell’intento. Pregevole inoltre sia la sequenza iniziale, con le prime due tavole realizzate in maniera speculare per suggerire un raffronto tra il passato e il presente, sia la sequenza finale, con un montaggio incrociato che aumenta la suspense.

Per realizzare questo episodio, la coppia di autori ha impiegato diverso tempo (che si è andato ad aggiungere alla famigerata lentezza nelle consegne delle tavole di David Aja). Essi infatti si sono avvalsi di consulenze di specialisti del settore e di amici non udenti, come riportato nelle interessanti note dell’albo a cura di Aurelio Pasini.

Anche per far fronte a tali ritardi, Matt Fraction ha ideato da tempo una sorta di spin-off interno alla serie in cui, a numeri alterni rispetto alle vicende di Clint, si sviluppano le avventure Kate Bishop, la giovane Occhio di falco al femminile in trasferta a Los Angeles.

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A lei è dedicata la seconda storia di quest’albo, in cui si conclude repentinamente la sua lotta contro la nemesi che da tempo le dà filo da torcere: Madame Masque. La quadratura delle trame rimaste in sospeso appare un po’ banale e affrettata: basti pensare alla maniera inverosimile in cui vengono svelati i misteri riguardanti la figura di Harold H. Harold, uno dei pochi amici di Kate. Probabilmente, parte di questa accelerazione narrativa è da imputarsi al ricongiungimento della strada di Kate con quella di Clint (cosa che avverrà nel prossimo numero).
Lo stile di Annie Wu ai disegni differisce notevolmente da quello di David Aja e contribuisce alla leggerezza della lettura con un tratto pulito e una costruzione maggiormente lineare delle tavole. Nell’arco dei mesi, nonostante le gesta di Kate siano riuscite a stemperare il tono della trama portante, a tratti molto cupo, l’effetto finale è stato quello di diluirne l’efficacia, correndo il rischio di suscitare il disinteresse del lettore verso una serie per il resto dall’indubbia qualità.

Abbiamo parlato di:
Occhio di falco #11 (Marvel Select #20)
Matt Fraction, David Aja, Annie Wu
Traduzione di Fabio Gamberini
Panini Comics – dicembre 2014
48 pagine, colori, spillato – € 3,00
ISBN: 9 772280 127906 40020

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  1. Precisamente nella storia “Giochi e passatempi” (Hawkeye #15), pubblicata in Italia su Occhio di falco #9 – Marvel Select #18 

  2. Avviene in Hawkeye #11, pubblicato in Italia su Occhio di falco #6 – Marvel Select #15 

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