Qui potete leggere la classifica:
LOSPAZIOBIANCO TOP TEN 2005.
IL VINCITORE
La prima cosa che salta all’occhio con evidenza è la presenza di ben due titoli di Gianni Pacinotti, in arte Gipi, stante a dimostrare, se ce ne fosse bisogno, che il 2005 è stato l’anno della sua grande ascesa, tra l’altro non ancora conclusasi visto il recente trionfo al festival di Angoulême. Non sta certo a noi meravigliarci di un voto così massiccio per Questa è la stanza, che ha quasi raddoppiato i voti del secondo classificato. Un voto quasi unanime, che potete trovare in buona percentuale in tutte le classifiche dei singoli votanti, tanto che se avessimo dato un punto a ogni singolo volume segnalato avrebbe vinto comunque con agilità. Cio’ è segno che quest’autore viene da tutti considerato il vero grande autore italiano del momento, che in questi 2 anni e mezzo (Esterno notte uscì alla fine del 2003) è riuscito ad abbinare qualità (alta) con prolificità, inanellando uno dopo l’altro sempre ottimi fumetti. Quello che più colpisce della sua produzione è l’apparente semplicità narrativa, quasi disarmante per la sua trasparenza, con la quale riesce a raccontare storie forti che arrivano al cuore di tutti i lettori d’ogni genere. Qualità che si riscontra anche nel nuovissimo Hanno ritrovato la macchina il secondo capitolo della sua personale collana Baci dalla provincia. Insomma, visto che siamo stati tra i primi in Italia ad intervistarlo non possiamo che essere felici, al di là della nostra top ten, per la sua personale affermazione.
GLI ALTRI ITALIANI IN CLASSIFICA
È altrettanto notevole, e va sottolineata, la presenza massiccia di fumetti italiani, ben 6 nei primi dieci, anche tenuto conto che man mano che si scende nella classifica i prodotti dal nostro paese tendono ad essere meno presenti (anche se va fatta una considerazione sul fumetto “popolare” di cui parlero’ più avanti). Cosa significa ciò? Probabilmente che, benché gli autori di casa nostra fatichino a trovare spazio all’interno di un mercato congestionato da proposte estere, quando essi riescono ad avere una possibilità, e hanno i mezzi per emergere, riescono a catturare meglio i gusti del lettore italiano. Anche se ciò non si traduce spesso in alti dati di vendita è comunque un buon segno e va tenuto in considerazione.
Paolo Bacilieri trova qui la conferma che è un autore molto amato dal pubblico italiano e dalla critica, anche probabilmente per il suo impegno su Napoleone. Zeno Porno non è certo uno dei suoi fumetti più accessibili, ma è interessante sapere che il suo esplosivo approccio alla tavola ha ugualmente colpito un po’ tutti o come dice il buon Di Nocera “Zeno Porno crea un corto circuito con l’opera di un grandissimo del Novecento, Italo Svevo, con le suggestioni dei flussi di coscienza di Joyce e le aperture psicanalitiche di Freud”. Non male per essere “solo” un fumetto.
Anche Davide Toffolo puo’ considerarsi soddisfatto per la riuscita del suo Il re bianco e per il buon riscontro di pubblico, tanto che è parso subito ovvio il suo ingresso nei primi dieci. Era un libro molto atteso che ha colpito il cuore di tanti, col quale ha fatto fare un salto di qualità a tutta la sua produzione a fumetti.
Se la presenza della seconda parte di Sharaz-De di Sergio Toppi conferma che non bisogna essere proprio all’ultima moda per piacere ai palati più raffinati, è altrettanto interessante il piazzamento de Il Commissario Spada di Gonano e De Luca, un fumetto incredibilmente importante nello sviluppo di questo canone linguistico e narrativo, ma quasi sconosciuto ai più fino a qualche anno fa. Merito quindi alla Bd e alla Black Velvet di aver colmato questa lacuna e aver fatto conoscere anche alle nuove generazioni l’arte di Gianni De Luca.
LE MATITE STRANIERE
Osservando attentamente gli autori stranieri piazzatisi tra i primi dieci troviamo due mostri sacri e altrettanti esponenti della nuova generazione. I mostri sacri sono Will Eisner, col suo testamento fumettistico (Il complotto) e Joe Kubert (Yossel), entrambi alle prese col tema della Shoa, dimostrazione di quanto i due grandi maestri abbiano investito su quest’argomento e di come i lettori italiani abbiano gradito il loro sforzo di raccontare e spiegare questa pagina nera del secolo scorso.
Le due “giovani leve” sono invece Baru (L’arrabbiato) e Millar (Chosen). Se il primo non è poi tanto giovane, è altrettanto vero che solo da pochi anni viene tradotto con una certa costanza in Italia (da Coconino Press e Kappa Edizioni) e che il suo L’arrabbiato ha sorpreso un po’ tutti. Millar invece è sicuramente uno dei migliori esponenti tra gli sceneggiatori mainstream statunitensi (anche se lui in realtà è scozzese), ma qui viene segnalato per una sua opera di casa Dark Horse, dove probabilmente è riuscito ad avere campo libero nel trattare argomenti delicati, come la religione e le sue implicazioni nella società.
LE CASE EDITRICI
Se è degno di nota il doppio piazzamento di Gipi, altrettanto sorprende (o forse no) la presenza massiccia di libri Coconino Press nei primi dieci posti: ben quattro. Troppi? I voti ai lavori di Baru o di Toffolo (ma anche a Black Hole, Fats Waller, Carnet di viaggio piazzatisi entro la ventesima posizione) stanno a significare che l’ottimo lavoro di questa casa editrice è riconosciuto un po’ da tutti.
È rilevante anche la presenza di altre case editrici medio piccole: Alta Fedeltà/Bd, Free books, Kappa, Black Velvet, Edizioni Di a dispetto di un solo libro di una grande (Einaudi), ma anche questo va letto all’interno della logica che ha portato alla definizione della nostra classifica. Infatti se parlassimo di dati di vendita è ovvio che Disney, Bonelli, Panini ed Eura non avrebbero rivali. In una graduatoria stilata per premiare la qualità il discorso evidentemente si ribalta.
GRAPHIC NOVEL VS FUMETTO POPOLARE
Qui si apre una questione che ha riguardato la scelta dei criteri di selezione dei libri da poter votare, che non ha permesso ad ottimi fumetti cosidetti “popolari”, seppur segnalati, di arrivare ai piani alti. Cio’ probabilmente perché la scelta di lasciare la libertà assoluta ai votanti ha causato una frammentazione del voto (circa 230 i titoli votati), e di conseguenza l’impossibilità per qualunque eroe Bonelli (per fare un esempio) di gareggiare ad armi pari con molti volumi da libreria, più facilmente ricordabili al momento della votazione. O forse la natura stessa del volume autoconclusivo (o graphic novel, o romanzo grafico, o come lo volete chiamare) in vendita prevalentemente nelle librerie specializzate è più adatta a queste selezioni che qualsiasi fumetto seriale in vendita nelle edicole. Che il luogo di acquisto condizioni il giudizio sulla qualità del prodotto?
Perlomeno non è questo il pensiero della nostra redazione (al di là dei gusti personali di ogni redattore), tant’é vero che per dare pari dignità a qualsiasi fumetto, sia esso da edicola, cartonato da libreria, autoprodotto, fotocopiato, abbiamo voluto istituire una solo categoria: i migliori fumetti usciti nel 2005. Se abbiamo sbagliato è stato un errore d’ingenuità, pensando che Julia #86 – Myrna a Sangue Caldo (che per la cronaca ha totalizzato 14 punti) o Leo Pulp #2 (20 punti) potessero avere uguale importanza che qualsiasi libro della Coconino e che dovessero vedersela alla pari con i lavori Gipi, Bacilieri o Eisner.
Non sappiamo se è stata la nostra scelta a produrre questo risultato o invece è solo un fatto casuale, un dato da esaminare accuratamente, con serenità e rispetto. Sappiamo che se avessimo preso la strada contraria, e cioé creare diverse categorie per diverse tipologie editoriali, avremmo a priori fatto una scelta, che per noi sarebbe stata antipatica e non conforme alla filosofia del nostro web magazine.
Forse non era questa la strada giusta da seguire, e del resto già nell’introduzione allo speciale ho scritto che per noi si trattava di un esperimento, ben riuscito, ma comunque tale.
CONCLUSIONI
Al di là di questo diluvio di considerazioni, probabilmente l’anno prossimo ci organizzeremo meglio, per non ripetere alcuni errori d’inesperienza e per aggiustare il tiro su alcune scelte strutturali. Vorremmo inoltre allargare ulteriormente il parco dei votanti, cercando di integrare altri nomi che abbiamo contattato, ma che per scarsità di tempo e mole d’impegni non ci hanno potuto rispondere.
Insomma, ci piacerebbe che questa classifica d’anno in anno riassumesse ciò che di meglio è stato stampato nel nostro paese, diventando magari un utile riferimento per chi all’interno della giungla editoriale italiana avesse bisogno di un’ulteriore bussola.
Non ci resta che darvi appuntamento al 2007!