Tra tutti i personaggi Marvel, l’Uomo Ragno è quello a cui sono state dedicate più serie e miniserie aggiuntive a quella principale, che negli ultimi anni hanno visto una vera e propria esplosione. E quindi, mentre Nick Spencer sulla serie ammiraglia si barcamenava con complotti del Camaleonte, Sinistri Sei e trame ingarbugliate per modificare e rimettere in ordine la continuity, la Marvel ha affidato a Joe Kelly una nuova serie meno legata alle vicende principali. Kelly non è nuovo sulle pagine di Spidey: dopo aver scritto molte storie del Brand New Day, l’autore ha scritto ben 50 numeri della serie action-comedy Spider-Man/Deadpool. E a ben vedere Non-Stop Spider-Man è una sorta di continuazione spirituale di quella serie, dato che punta tutto sull’azione più che su una trama decisamente semplice: una nuova droga sta venendo utilizzata per drenare l’intelligenza di giovani molto dotati e appartenenti a minoranze etniche. L’indagine di Spider-Man e della reporter Norah Winters (creata alcuni anni fa proprio da Kelly e Bachalo) li porta a incrociare la strada dell’Hydra, del Barone Zemo e del misterioso Wülf, nonché dei pittoreschi Fratelli Zapata.
Un intreccio che è solo un pretesto per dare via libera alle battute frizzanti e pungenti dello sceneggiatore, ma soprattutto per far liberare tutta l’energia creativa e dinamica di Chris Bachalo, che con Kelly ha creato nel tempo un solido connubio sul Ragno (proprio durante il Brand New Day). L’artista canadese ha scelto di costruire la maggior parte delle tavole in diagonale, in modo da destabilizzare il più possibile l’equilibrio delle (tante) vignette e dare un senso di costante, incessante e inarrestabile movimento in avanti, che investe ogni personaggio e conferisce un ritmo forsennato alla vicenda. Tra tutti i personaggi disegnati da Bachalo, Spider-Man è forse quello che meglio permette di seguire l’evoluzione stilistica dell’autore, quello che gli offre la possibilità di reinventarsi e dare un qualcosa in più: in Non-Stop Spider-Man il tratto (inchiostrato da addirittura cinque altri disegnatori) si fa ancor più sintetico ed essenziale nel definire la figura del personaggio, del suo costume e soprattutto dei suoi movimenti. Il ragno di Bachalo è fluido, è dinamico, il suo corpo è a metà tra quello di un insetto e quello di un parkour; tutto intorno a lui e in lui è disegnato e costruito per dare un senso di velocità, flessibilità ma anche potenza estremamente equilibrate. Alcune sequenze potrebbero restare mute, tanta è la gioia per gli occhi di un artista nel pieno della sua maturità. Anche la densità di dettagli, pur restando elevata, viene definita sulla base della necessità narrativa più che come vezzo artistico fine a sé stesso.
Purtroppo, dopo i primi quattro capitoli pieni di energia e ritmo, ma anche intriganti sotto il profilo della trama, il volume si conclude in calando: la rivelazione dell’identità di Wülf lascia confusi e poco interessati, mentre il cambio di artista con i pur validi Gerardo Sandoval e Cory Smith depotenzia tutto l’apparato grafico. Il lancio, in questa chiusura, di Savage Spider-Man, nuova serie nata dalle ceneri della sfortunata Non-Stop funestata da continui ritardi e rinvii a causa del Covid, non sembra mantenere le promesse dei primi capitoli di quella che poteva essere una storia senza pretese ma con tantissima qualità artistica e molto rispettosa dell’aspetto action del personaggio.
Abbiamo parlato di:
Non-Stop Spider-Man – Il Gioco del Cervellone
Joe Kelly, Chris Bachalo, Cory Smith, Gerardo Sandoval
Traduzione di Pierpaolo Ronchetti
Panini Comics, 2021
120 pagine, cartonato, colori – 16,00 €
ISBN: 9788828708179