Non è te che aspettavo: le inquietudini di un padre

Non è te che aspettavo: le inquietudini di un padre

Fabien Toulmè esordisce nel mondo della graphic novel con un racconto onesto e diretto da cui emergono, senza nessuna retorica, le difficoltà della paternità di fronte a una disabilità inaspettata.

Non è subito intuibile a chi alluda il titolo di questo libro, Non è te che aspettavo, realizzato da Fabien Toulmè ed edito da Bao Publishing. Partendo da un ricordo d’infanzia che ha rappresentato una piccola lezione di vita l’autore ci introduce a pieno nei mesi che precedono la nascita della sua secondogenita, Julia. Questo periodo è vissuto da Toulmè con grande ansia e impazienza: lui stesso non fa mistero che la causa di questo stress sia legata a una paura particolare, ovvero che Julia possa essere affetta da trisomia 21, un’anomalia genetica che, nella maggior parte dei casi, causa ritardi nello sviluppo fisico e mentale.

Un timore che sembra inizialmente nascere da un sentimento irrazionale, poiché la condizione trisomica viene esclusa dai vari esami medici e invece, inaspettatamente, accade quello che appare quasi uno scherzo del destino: a causa di errori verificatesi durante l’iter della diagnostica prenatale, Julia nasce con una malformazione al cuore, correlata proprio alla tanto temuta sindrome di Down.

È così che all’improvviso si realizza quello che sembrava essere il peggior incubo dell’autore. Da questo momento in poi la narrazione segue tutti gli stati d’animo del protagonista, che passa da un iniziale rifiuto all’ indifferenza e rassegnazione nei confronti della propria creatura fino alla sua accettazione. Con il tempo e la conoscenza, infatti, Fabien arriva ad amare Julia così profondamente da finire per considerare un privilegio l’averla avuta.
Interessante è il confronto fra la reazione della sorellina maggiore di Julia, che prova per lei un affetto immediato, libero da pregiudizi e senza filtri, e quella dell’adulto, che prende gradualmente e con difficoltà coscienza della complessità della situazione e dei propri sentimenti.

Toulmè ha la capacità di raccontare tutto questo in modo diretto e sincero, senza risparmiarsi nella descrizione dei propri limiti e remore, che sembrano apparentemente contraddire il principio dell’amore incondizionato che ci si aspetta un padre provi nei confronti di sua figlia. Anche Patricia, la mamma di Julia e moglie di Fabien, ha le sue difficoltà nell’affrontare la trisomia della figlia, sebbene l’autore scelga di concentrarsi sulle resistenze e le titubanze che lo riguardano, proprio in quanto vissute in prima persona.

Il formato della graphic novel è scelto dall’autore per rendere tutti questi delicati passaggi. L’accostamento tra parole e immagini permette di esprimere le emozioni più diverse in modo intenso e disarmante, usando un tratto poco realistico che smorza facili pietismi ed eccessi drammatici, ma che non per questo perde di efficacia. L’ironia gioca un grande ruolo a questo scopo, poiché mediante sketch e immagini paradossali, contribuisce ad avvicinare il lettore alla complessità del tema.

La capacità dell’autore sta nel trattare con leggerezza il proprio dramma: anche quando le sue reazioni si fanno più brutali, anche quando l’invidia e l’odio prendono il sopravvento, ecco che il ricorso a vocine interne (angioletto/diavoletto) e a immagini cartoonistiche, compresa la trasposizione in caricatura di sé e degli altri personaggi, contribuisce a favorire la partecipazione emotiva del lettore. Il colore sottolinea i vari momenti del percorso che affronta il protagonista/papà verso l’accettazione e la comprensione: dai colori più chiari, pastello, alle tonalità più forti, che sottolineano le circostanze più dure e difficili.

Un’opera prima che ricorda, per lo stile lineare e l’ironia, Guy Deslile, e che si contraddistingue per un’indiscutibile abilità dell’autore di trasmettere ogni pensiero, anche quello più gretto, ma comunque umano che lo attraversa. Una storia di estrema attualità che si offre da esempio  e ci ricorda che dai pregiudizi, anche quelli più radicati, ci si può liberare solo attraverso la conoscenza.

Abbiamo parlato di:
Non è te che aspettavo
Fabien Toulmè
Traduzione di Francesco Savino
Bao Publishing, 2018
246 pagine, brossurato, colore – 20,00 €
ISBN: 9788865439869

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