
Ad accomunare tutti questi lavori è sicuramente il suo stile grafico stilizzato, geometrico e minimale, ma anche il fatto che le diverse nature, quella fumettistica, quella del vignettista e quella dell’illustrazione, perdono i propri confini e si mescolano.
Le immagini di Kuper, che siano la singola illustrazione o una sequenza di vignette, si caricano di una stratificazione di sensi. Simbolismi, giustapposizioni, deformazioni, trasformazioni, ibridazioni: sono tantissimi gli elementi che l’autore è in grado di inserire in un suo disegno o in una singola vignetta, ricorrendo spesso anche al collage e prendendo elementi dal tutte le forme espressive dell’immagine, come le tecniche tipiche della grafica pubblicitaria.
Ne risulta la costruzione di un messaggio altro oltre le necessità narrative, immediato e di grande efficacia. Kuper è in grado di comunicare così sentimenti ben precisi, come ad esempio il senso di straniamento provocato da una grande metropoli urbana, o palesare l’assurdità di un contesto o una situazione, in pochi semplici elementi. Una capacità che gli permette anche di costruire molto spesso lunghe sequenze mute o dove parole e balloon sono ridotti ai minimi termini.

Questo Diario di New York contiene tutte queste cose. Si tratta di una carrellata che mette insieme materiali sparsi in una quarantina d’anni di carriera dell’autore, il cui fil rouge è, appunto, la Grande Mela, città in cui Peter Kuper si è trasferito in gioventù. Il viaggio è estremamente eterogeneo: si passa da brevi storie a fumetti a disegni, ritratti, illustrazioni ed esperimenti grafici, a loro volta dai temi più disparati.

Sorridere e sorprendersi sono le due azioni più frequenti durante la fruizione di questo volume, una per volta o persino nello stesso momento. Come spesso succede in operazioni di questo genere, ci troviamo davanti ad un atto d’amore nei confronti della città adottiva da parte di Kuper.
Non si tratta però dell’espressione di un amore cieco e incondizionato, di quelli che velano o edulcorano la realtà, quanto piuttosto quello che arriva da qualcuno dotato di un profondo spirito di osservazione. Uno sguardo acuto, attento e sensibile, che l’autore è disposto a condividere con noi.
Diario di New York potrebbe essere un’ottima occasione per fare la conoscenza con i diversi volti di un’artista eclettico e interessante, fuori da molti canoni della narrativa disegnata e dell’illustrazione, un assaggio perfetto per farsi venire voglia di scoprire altri suoi lavori, ma anche la possibilità di vedere la tanto raccontata città di New York attraverso un filtro diverso dal solito. Data l’eterogeneità dei materiali raccolti, non avrebbe guastato a corredo del volume qualche approfondimento o redazionale che fornisse qualche coordinata e contestualizzazione in più.
Abbiamo parlato di:
Diario di New York
Peter Kuper
Traduzione: Omar Martini
Tunué, Maggio 2018
208 pagine, cartonato, colore – 24,00 €
ISBN: 9788867902989
