Dopo il fluviale Cesare – Il creatore che ha distrutto di Fuyumi Soryo (che alla scorsa Lucca l’autrice in persona ci ha confessato le prenderà altri 30 volumi, dopo gli attuali 5 tankobon pubblicati dalla Star Comics), riecco i romanzi a fumetti – graphic novel, in italiota moderno – a sfondo storico della Yamato, ancora una volta opera del character designer di Gundam fin dal 1979.
Nei manga realizzati a partire dal 1988 Yoshikazu Yasuhiko, amichevolmente detto “Yas”, è noto soprattutto per la splendida rilettura del primissimo Gundam attuata in prima persona dal 2002 con la serie Gundam Origini (a oggi 17 tankobon Star Comics sui 19 finora prodotti). Grazie alla milanese Yamato dal 2006 abbiamo potuto leggere Giovanna d’Arco (1995-96, 4 volumi a colori), Gesù (1997, 3 volumi a colori) e Alessandro Magno (2003, un volume b/n e colore) che ha aperto le traduzioni: ora tocca a Nerone (1998-99, 2 volumi b/n), in tutti i casi la redazione – coordinata da Arianna Mognato e con tra gli altri l’esperto Mario A. Rumor – ha realizzato per ciascun volume almeno una trentina tra note durante la lettura, approfondimenti a fine volume, cronologie e prefazioni dello stesso autore (oltre a sovracoperte a colori che rielaborano la copertina interna). In questo caso l’azione narrata copre l’intero arco del regno di Nerone dal 54 al 68 d.C., ma la cronologia finale comprende per sommi capi le vicende dal 31 a.C. all’80 d.C.
Stupende le panoramiche della Roma antica, come sempre bellissime le anatomie e il layout delle tavole che non temono di mostrare vizi e crudeltà (con un certo pudore le prime, senza compiacimento né censure le seconde), mentre le scene di massa intrecciano corpi da statue greche e volti fumettistici (e tanto Nerone quanto il gladiatore germanico ribattezzato Remo che diventa narratore del secondo volume sembrano sosia di Amuro “Peter” Rey…). Le anatomie maschili e femminili sono da cardiopalma, tanto da sovrastare le viscide congiure a base di sesso & morte della famiglia giulio-claudia, tradimenti e incesti compresi.
Notevoli come sempre il ritmo cinematografico del racconto, le pause e i silenzi come nella miglior tradizione orientale (dove quel che non si dice è tanto importante, se non di più, rispetto a quel che si dice), le fasi concitate e i combattimento come l’eterna fame umana di storie richiede.
Ancora una volta Yas mostra un’intrigante commistione di storia e invenzione romanzesca, eventi reali e ipotesi plausibili, in questa occasione con dialoghi ripresi da Tacito e Svetonio e citazioni da Sofocle ed Eschilo sulla bocca del protagonista. Come in certi film come Apollo 13 (1995) o Titanic (1997), stupisce la capacità di far rivivere “dal di dentro” avvenimenti già noti anche al grande pubblico dai libri di scuola (ma non solo: efficacissima l’apparizione di un vecchio san Paolo e divertente quella del suo aiutante san Luca evangelista alle latrine con il curioso Remo).
Il manga più crudo e violento di Yasuhiko (con scene che comunque non volgono mai allo splatter, e forse proprio per questo colpiscono di più) è in ogni caso un portento di grazia e bellezza. Il finale, per quanto faccia pensare alle leggende metropolitane o atmosfere “alternative” alla Martin Mystere, è filologicamente ripreso da Svetonio.
Dispiace soltanto per le pagine iniziali di ognuno dei 15 capitoli che compongono i due volumi, in genere a colori ma qui lasciate a mezza tinta b/n forse per contenere i costi (ma è un peccato veniale, come certe pubenda maschili sbianchettate qua e là).