Negativa: un horror palpabile

Negativa: un horror palpabile

Edita da Bao Publishing, “Negativa”, la nuova graphic novel di Alessandro Baronciani è una storia dalle tinte fosche che regala un'esperienza tattile unica.

Dopo aver presentato in una nuova edizione Le ragazze nello studio di Munari di Alessandro Baronciani e, ancor prima, una raccolta di alcuni suoi rari fumetti realizzati tra il 1992 e il 2012, Bao Publishing propone Negativa, una storia in cui l’artista pesarese compie un ulteriore passo nell’esplorazione della sua idea di fumetto, questa volta in un’inusuale cornice horror.

“La luce cattura un’immagine. Un’immagine diventa una storia.”

Così come accaduto nelle esperienze precedenti il fumetto inteso come oggetto svolge un ruolo determinante nel donare all’esperienza un arricchimento di tipo sensoriale.

Nella fattispecie, la tipicità dell’opera cartotecnica realizzata per il volume diventa doppia, perché tali elementi non solo svolgono una funzione narrativa caratteristica, ma si inseriscono nella filosofia di fondo di Negativa.

In questa storia l’autore s’interroga infatti sul significato dell’arte fotografica così come esisteva prima dell’avvento del digitale, quando una fotografia, oltre a essere frutto di conoscenza e tecnica, aveva una valenza anche sociale. Ciò in contrapposizione alla facilità con cui nell’era contemporanea viene catturato un numero tale di immagini da depotenziarne, fino ad annullarlo, il significato.

Per analogia, leggere Negativa su un supporto digitale farebbe perdere tutta la componente di esperienza legata al tatto, con le pagine trasformate ad hoc che coinvolgono attivamente il lettore al di là del semplice atto di sfogliarle. Ne risulterebbe un’esperienza diversa, certamente monca, ferma restando in ogni caso la possibilità godere dello sviluppo della trama.

L’ambientazione orrorifica si rivela il teatro ideale per la storia, giacché nel narrare la vicenda di Stella, modella di successo, Baronciani decide di utilizzare il tema del doppio, creandone una nemesi e identificandola nella sua ombra, per caricare di ulteriore significato questa sua riflessione sull’immagine. Grazie alla presenza di altri archetipi del filone horror e in connubio con l’abilità nel proporre un racconto graficamente dai toni molto cupi, il risultato finale rivela una certa predisposizione dell’autore per il genere.

Degno di nota è poi l’usodelle didascalie, utilizzate massicciamente all’interno del flusso narrativo. Si tratta di un rischio, quello di risultare eccessivamente descrittivo, che viene corso con coscienza.
Tutto il racconto è infatti caratterizzato da diversi contrappunti alle scene, con un esito in qualche modo straniante: l’accoppiata tra le sensazioni evocate dal disegno e questa narrazione parallela in prosa creano una sorta di doppia lettura, una via di mezzo tra una classica didascalia descrittiva e una voce off, che si confà al tono della storia.

“Non riconosciamo più il bianco e il nero. Il bene dal male.”

La linea netta e spessa del tratto di Baronciani opera una netta divisione dei toni chiari e scuri, delineando le figure, quasi sempre avvolte da una tenebrosa tonalità di grigio, narrativamente fondamentale per trasmettere le atmosfere del racconto.

Dal grigio emergono spesso delle silhouette, in controluce, che rappresentano una sorta di “negativa selettiva”, come se l’autore avesse deciso di non invertire totalmente i chiaroscuri come accade nella negativa fotografica, scegliendo invece di concentrarsi solo sugli elementi rilevanti (personaggi o elementi di scena) a cui applicare questa trasformazione.Il tutto nel contesto di una composizione delle tavole nelle quali non si può rintracciare uno schema fisso, a favore di una struttura più orientata alla ricerca, per quanto la leggibilità non ne risenta.

Anche quando la griglia è riconoscibile, essa diventa parte attiva nel racconto, oppure assume una connotazione narrativa ben precisa, come nella doppia al centro del volume, nella quale una sessione fotografica è l’occasione perfetta affinché le istantanee scattate dal fotografo diventino vignette la cui scansione è un perfetto veicolo per i due flussi di coscienza riportati nelle didascalie.

Una prova molto positiva per Baronciani grazie a una storia complessa e godibile, carica di un senso di apprensione palpabile fin dalle prime pagine, supportata da un segno che fa dell’attenzione alla recitazione dei personaggi il suo tratto distintivo.
La qualità dell’edizione Bao, tanto a livello di resa di stampa quanto della realizzazione vera e propria dei complementi alle pagine, è un ulteriore punto a favore di un fumetto che si candida a segnare una tappa importante nella carriera dell’artista, mantenendo alcune idee alla base della sua filosofia ed esplorando al contempo con successo un ambito narrativo del tutto nuovo.

Abbiamo parlato di:
Negativa
Alessandro Baronciani
Bao Publishing, 2018
160 pagine, brossurato, bianco e nero – 20,00 €
ISBN: 9788832731576

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