Nathan in Europa a caccia di divinità scomparse

Nathan in Europa a caccia di divinità scomparse

“L’esule di Olympus”, di Michele Medda ed Elena Pianta, sviluppa il filone “divino” dell’universo neveriano.

NN388_copNell’albo del dicembre 2021 OlympusMichele Medda lanciò un nuovo ambiente narrativo popolato da divinità spocchiose, avide di potere ma con la regola della discrezione assoluta. In quell’occasione Nathan era impegnato nell’Olimpo della Città Est, il più ricco quartiere del Settimo livello creato da Zaius a misura di dèi, per un’indagine inerente uno snuff movie con una ragazzina uccisa per divertimento.

L’esule di Olympus, storia doppia che si concluderà nel prossimo numero ma sfocerà anche nello speciale di dicembre 2023, è diretta emanazione del finalino di quell’albo ma in questo caso Nathan abbandona i livelli bene della metropoli per raggiungere la vecchia Europa. Uno degli uomini più ricchi del Pianeta si è rivolto all’Agenzia per ritrovare una persona. L’incarico sembra privo di rischi, quasi una vacanza per Never che tuttavia si trova immischiato nelle avvisaglie di una rivolta sociale: il paese europeo, liberamente ispirato alla Germania nazionalsocialista, ha un governo rigido e vicino alla deriva antidemocratica che cerca di schiacciare ogni dissenso.  

Michele Medda gestisce il ritmo con un’efficace alternanza fra differenti scenari e diverse linee narrative, tutte in continua evoluzione e che si incrociano a più riprese per raggiungere un finale in sospeso, che ha la capacità da un lato di lasciare il lettore preoccupato, dall’altro di introdurre un cliffhanger che potrebbe risolversi già nel prossimo albo o, forse, addirittura nello speciale natalizio. I dialoghi e le didascalie dell’autore sono densi e incisivi, per un albo mai didascalico o faticoso nonostante la presenza di tanto testo.

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Anche la griglia nella quale si muove Elena Pianta, con la collaborazione di Max Bertolini da pagina 58 a 65, si adegua a questa densità, presentandosi spesso a quattro strisce ma senza lesinare su vignette a tutta pagina, come a tavole 28 e 29 con protagoniste delle “mongolfiere”, o 84, con delle slanciate architetture antiche.
Il Nathan di Pianta è, per cercare un unico aggettivo, intenso. Sia quando fa il simpatico con Legs, sia quando mena le mani. L’intero cast di umani e dèi dà il meglio in fase di recitazione ma ci sono altri motivi per soffermarsi sul lavoro della disegnatrice, ad esempio il cielo e il vortice d’acqua prodotto da un remo nella doppia a tavola 17, alcune gradevoli rotture della quarta parete, la resa di certi dettagli (degli orecchini, il simbolo su una felpa) presi dall’iconografia classica e in generale il segno luminoso che trae giovamento sia dai contrasti fra bianchi e neri, sia dai grigi.

Abbiamo parlato di:
Nathan Never #388 – L’esule di Olympus
Michele Medda, Elena Pianta, Max Bertolini
Sergio Bonelli Editore, settembre 2023
96 pagine, brossurato, bianco e nero – 4,90 €
ISSN: 977112157300130388

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