Nascondersi da noi stessi: Mercurio Loi #14

Nascondersi da noi stessi: Mercurio Loi #14

Nel quattordicesimo numero di “Mercurio Loi” Alessandro Bilotta si dedica alla trama orizzontale della serie, pur non rinunciando all’approccio adottato negli albi precedenti, tra simbolismi e filosofia.

Mercurio Loi è una lettura che cerca di confutare alcune certezze comuni, dettate da convenzioni troppo spesso di natura spicciola e che proprio per questo non vanno mai veramente a fondo delle questioni.

Esattamente come la miglior filosofia, che dovrebbe riuscire a consegnare agli studenti la “cassetta degli attrezzi” con cui affrontare i grandi temi, anche la testata ideata da Alessandro Bilotta cerca di offrire alcuni spunti di riflessione sovvertendo alcune convinzioni comuni, e questo fin dal sempre raffinato editoriale introduttivo. Ma è la storia a fumetti quella che offre lo sviluppo alla tesi iniziale, e la capacità affabulatoria dello sceneggiatore romano rende ancora più affascinante il concetto esposto.

In Nascondino, il tema affrontato è la fuga. Diversi sono i personaggi che decidono istintivamente di salvarsi dai propri guai nascondendosi invece di affrontarli. Bilotta osserva però come tacciare di vigliaccheria questo comportamento rappresenti una reazione superficiale, giacché spesso ci vuole più coraggio a fuggire piuttosto che a battersi. Celandosi, infatti, si decide di sottrarsi alle molte possibilità che la vita potrebbe offrire, di rinunciare agli affetti, di fare del male a qualcuno. Non è una scelta nobile, certo, ma nemmeno codarda. Anzi, richiede una certa dose di pelo sullo stomaco – e di egoismo – per essere attuata.

E così Mercurio decide di nascondersi, non solo dai gendarmi che l’hanno sorpreso per le strade di Roma dopo l’orario del coprifuoco, ma anche dal piccolo Dante, il ragazzino che aveva salvato nell’episodio “zero” della serie e che, affascinato dal professore, è tornato recentemente per cercarne la compagnia. Il padre di Dante si nasconde per sfuggire da chi sta assassinando tutti i membri di Sciarada, il gruppo segreto di cui fa parte insieme a Mercurio. Ottone non si fa vedere per tutto il numero, ricomparendo solo alla fine dell’albo, e Galatea si nasconde come sempre alla luce del sole, sotto le innocenti spoglie di una bambina. Perfino un personaggio redivivo e ricomparso nel numero precedente si prende il tempo dell’attesa rintanato in una stanzetta isolata.

Queste situazioni vengono raccontate da Alessandro Bilotta con i consueti dialoghi soppesati, a volte ermetici, e con rimandi arguti.
In un numero legato al tema della fuga, l’innocua gara di nascondino tra Dante e i suoi amici assume per esempio un carattere simbolico tanto immediato quanto suggestivo, che quando viene riproposta nelle ultime tavole assume un sapore inquietante grazie all’atmosfera e alla tensione del momento.

Rispetto a episodi come Il colore giallo o La somiglianza con una scimmia, Nascondino pone le sue tematiche in modo meno aleatorio, al servizio di una trama più strutturata perché strettamente collegata agli sviluppi narrativi della serie. Siamo in un momento di cambiamenti all’interno dell’intreccio generale, ed è quindi normale che nello scorso numero e in questo l’attenzione verso le relazioni tra i personaggi, le loro decisioni e quanto accade loro sia maggiore rispetto a episodi puramente riflessivi.

Ma i “camminatori senza meta” che amano e celebrano la serie non devono sentirsi traditi: non si ritiene infatti negata, in questa sede, la natura di Mercurio Loi, dal momento che la trama orizzontale viene portata avanti con il medesimo approccio utilizzato nel corso dei numeri precedenti.
Bilotta dimostra di avere molto chiara la direzione, fattuale e formale, della sua opera, e fornisce un esempio riuscito di come raccontare uno snodo importante di trama a livello seriale senza per questo sacrificare il carattere anticonvenzionale della testata.

I disegni ispirati di Massimiliano Bergamo accompagnano la storia con il giusto apporto: in particolare ci vogliamo soffermare sugli sguardi dei personaggi, le cui espressioni appaiono sempre caricate, quasi eccessive, assecondando il gusto per il melodramma e il “fumetto recitato” di cui la serie è sempre stata pervasa. Lo sguardo di orrore di Dante quando vede la carrozza di suo padre precipitata in un burrone, il viso corrucciato di Mercurio, quello iroso di Ottone, quello spaesato del domestico Leone, quello deformato dall’odio e dalla furia omicida di un ambiguo comprimario… Bergamo calca su tutte queste emozioni e le trasmette con un tratto sottile e dettagliato, che utilizza anche per le ambientazioni.
La visuale che si allontana da Mercurio in fuga dei gendarmi fino a inquadrare i vicoli della città dall’alto, quasi come se formassero un labirinto, si costituisce inoltre come una scelta registica particolarmente raffinata.

Altro passaggio in cui il disegno si fa fondante è la scena in cui Dante si aggira per i corridoi bui di una villa, sulle tracce di chi sta ordendo gli omicidi dei membri di Sciarada: è lì che ritorna il tema della conta da nascondino, assumendo fascino in gran parte grazie al modo in cui il momento viene raffigurato. Non solo per l’idea di mettere in ciascuna vignetta un simbolo che rimandi al numero a cui il conteggio è arrivato, ma anche per la postura del ragazzino, per i suoi movimenti e per l’angoscia che si fa palpabile. Contribuiscono anche i giochi di luce dati dai colori di Nicola Righi, che ben supportano il disegno di Bergamo, soprattutto nei passaggi più inquieti e oscuri.

Mercurio Loi sta entrando in una sorta di “seconda fase” della sua esistenza: scossoni nella continuity ce ne erano già stati (la morte del domestico nel primo numero, ad esempio, e la conseguente assunzione di Leone in tale ruolo), ma sicuramente niente al pari degli stravolgimenti che stanno avvenendo in questi mesi sulle pagine della testata, che vanno a minare alcuni rapporti e situazioni alla base della serie. Alessandro Bilotta applica i principi dei feuilleton dell’Ottocento per raccontare questi cambiamenti narrativi, senza eccessi ma sempre con il tocco elegante con cui ha realizzato finora il progetto.

Abbiamo parlato di:
Mercurio Loi #14 – Nascondino
Alessandro Bilotta, Massimiliano Bergamo, Nicola Righi
Sergio Bonelli Editore, novembre 2018
98 pagine, brossurato, colori – 4,90 €
ISSN: 977253232200480014

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