L’immagine favoleggiante di un bambino imprigionato in uno specchio è in realtà una proiezione mentale di Richard Mahoney, un anziano fioraio tormentato da un passato difficile, in cui il padre gangsters è stato ucciso dai suoi compari assieme alla madre e al fratello Peter (il bambino dello specchio). Forse questo è l’unico elemento davvero “napoleonico” di una storia (di Carlo Ambrosini) che, seppure commovente nel suo ruotare attorno all’amore di un nonno per il nipotino, e narrativamente ineccepibile con un sapiente uso del flashback, sembra un po’ frettolosamente volgere al suo aspetto poliziesco in un sovrapporsi tra passato e presente che non brilla per originalità. Un gradino più in basso rispetto alle ultime uscite, ma sempre uno più in alto della media bonelliana. Senza particolari guizzi i disegni di Pasquale Del Vecchio (Andrea Leggeri).