Le “Metamorphosis” di una storia secondo Giacomo Bevilacqua

Le “Metamorphosis” di una storia secondo Giacomo Bevilacqua

Analizzando "Metamorphosis" di Giacomo Bevilacqua, una storia cangiante come suggerisce il titolo: dal giallo al thriller fino ai supereroi.

metamorphosis bevilacquaMetamorphosis, multiforme fumetto di Giacomo Bevilacqua, venne pubblicata per la prima volta in tre albetti di formato bonellide per la casa editrice Editoriale Aurea, a cavallo tra il 2012 e il 2013, e ora torna disponibile in volume unico per BAO Publishing.
Mentre la miniserie era ancora in corso d’opera, l’autore anticipò che la storia avrebbe tenuto fede al proprio titolo anche dal punto di vista narrativo e che quindi il tono che si poteva cogliere nel primo episodio non sarebbe stato lo stesso delle successive due parti.
L’opera, in effetti, è un racconto diviso in 3 atti ben precisi e distinti, che vanno chiaramente a comporre un’unica avventura ma che la svolgono attraverso dei registri narrativi e delle ispirazioni di volta in volta diverse.

Il primo atto, Lei, mixa toni da avventura gialla con una robusti inserti di mistero esoterico.
Veniamo a conoscenza di una serie di omicidi senza colpevole nella Roma contemporanea, ma a farla da padrone è l’elemento onirico portato dalla protagonista, Luna: ogni volta che si addormenta, infatti, la ragazza conduce all’interno dei suoi sogni – legati alla mitologia greca – un’esistenza quasi parallela.
Un mix piuttosto intrigante di azione, inquietudine ed emozioni vere, umane e particolarmente sentite, trattate con la delicatezza e la sensibilità tipiche del fumettista romano.

Metamorphosis_2022_Bevilacqua_2bIl secondo numero, Lui, si concentra sull’inquietante serial killer responsabile della catena di omicidi, ne analizza le manie, la lucida follia e ne segue i movimenti senza svelare del tutto il suo movente e i suoi obiettivi. In questo caso, l’atmosfera è quella del thriller, dove la calma è funzionale alla tempesta che si sta per scatenare.
Questo albo non risente della noia tipica dei capitoli di mezzo proprio per quello che racconta e nel modo in cui lo fa, grazie ad un incedere che di fatto non conosce tempi morti dosando momenti tipicamente thriller a sipari più leggeri e concedendo qualche risposta al lettore ma senza precorrere i tempi nello svelare il succo del mistero. Infine l’inserimento di fatti di cronaca – le manifestazioni studentesche a Roma – accentua direttamente la tensione, perché il suo realismo costituisce un polo opposto all’aspetto onirico, arricchendo quindi le tonalità del racconto e rafforzando in qualche modo l’impatto della vicenda fantastica, perché la radica nel reale.

Il terzo numero, Loro, è quello che segna un distacco netto dai precedenti, calcando molto di più sull’azione rispetto ai primi due albi, avendo come meta addirittura quella che potremmo definire la genesi di un supergruppo di eroi.
Su questo aspetto ci viene incontro lo stesso Bevilacqua, che in quarta di copertina riporta un dialogo, presumibilmente reale, tra lui e un suo interlocutore, nel quale la prima frase è proprio

Beh, è praticamente la nascita dei sette, no? Tutti hanno dei sette!

citando poi come esempi i Sette Samurai e i Magnifici Sette (e tacendo degli Eterni del Sandman di Neil Gaiman, un esempio molto vicino a Metamorphosis, almeno per quello che riguarda l’interazione realtà/sogno). Numero di componenti a parte, comunque, la seconda metà del terzo albo effettivamente ricorda da vicino una qualunque storia (a fumetti come al cinema) con protagonista un gruppo di supereroi, come possono essere gli X-Men, i Vendicatori o la Justice League.
E l’albo sarebbe da considerare come la loro genesi.

Metamorphosis_2022_Bevilacqua_3In effetti l’opera può dirsi sicuramente terminata con un suo senso preciso, con una sua morale ben delineata e con tutti i fili del racconto che vanno al loro posto. Ma è innegabile che la medesima storia potesse anche essere vista come punto di partenza per nuove avventure, di una nuova serie o di un’altra mini magari, rendendo così questo breve esperimento promosso dall’Editoriale Aurea la base per le future avventure di Luna e di tutto il team.
Il tempo in realtà ci ha rivelato che così non è stato, almeno finora: Metamorphosis è però diventata la pietra angolare di quello che potremmo definire Keisonverse, l’insieme cioè delle varie opere realizzate da Giacomo Bevilacqua e che si ambientano tutte nello stesso universo narrativo, desumibile da alcuni rimandi e qualche easter egg.

Una storia cangiante, dicevamo. E in effetti uno dei pregi più significativi del lavoro dell’autore è senz’altro quello di aver teso un bel parallelo tra la storia e la modalità con cui raccontarla. Il percorso di Luna è costellato, sia nel passato che nel presente, da continui cambiamenti di stato (dal sonno alla veglia, dalla fantasia al mondo reale) e da conseguenti instabilità a livello psichico; allo stesso modo il fumetto destabilizza il lettore immergendolo in uno stile narrativo che cambia tenore di volta in volta pur proseguendo la stessa trama e cambiando il punto di vista da cui osservare la storia.
Non è un caso infatti se l’autore ricorre a volte anche in situazioni più ironiche che servono a spezzare la tensione di una scena di stampo drammatico: anche questo contribuisce a rendere mutevole la storia e a tenere sempre desta l’attenzione del lettore, cercando anche di attenuare certe derive che a tratti appaiono comunque esagerate per i risvolti presentati nello scontro finale.

Metamorphosis_2022_Bevilacqua_6Ma il fondamento della miniserie rimane ben chiaro: quello di raccontare sì la genesi di un gruppo di eroi molto particolare, ma di farlo tramite una storia che abbia qualcosa di importante da dire al lettore. Attraverso Luna, la sua condizione e i suoi comportamenti l’autore compone un elogio dei sogni e della fantasia: la protagonista ha un dono speciale potendo interagire con l’onirico e plasmare da esso la realtà, ma può facilmente diventare una metafora dell’importanza e della forza di quello che non si può vedere o toccare, che magari abbiamo solo dentro di noi ma che non per questo risulta meno importante di altre cose più “concrete”. Il dono di Luna può essere visto come il talento, l’inventiva o la propria positività, forze incredibili che possono essere assai preziose.

Attraverso il villain della storia Bevilacqua ci offre poi una visione non completamente inedita ma comunque interessante sulle cause del male, sulle motivazioni che spingono verso il proprio lato oscuro, che in taluni casi possono ricondursi semplicemente alla volontà di trovare una sensazione che ci ha fatto stare bene e che sentiamo esserci negata.
Abbiamo in sostanza una storia sulla ricerca di noi stessi, sull’accettazione del dolore e della perdita e su come un desiderio più che normale possa generare dei mostri. Attraverso questo excursus la protagonista matura, e con lei il suo ex-ragazzo, arrivando ad una nuova consapevolezza di loro stessi. Non sarà la più originale delle morali, ma il fatto che venga raccontata in uno psico-thriller che si trasforma in una storia di supereroi che devono combattere enormi mostri apocalittici a Roma, rende l’idea di Bevilacqua ancora oggi fresca e dalla veste cool e imprevedibile.

Metamorphosis_2022_Bevilacqua_8Il comparto artistico offre risultati altalenanti, mostrando un artista per certi versi ancora acerbo.
Lo stile di Bevilacqua è particolare, alternandosi tra un tratto più tondeggiante e sinuoso per le scene ambientate nel mondo reale e uno più spigoloso, essenziale e “piatto” per la rappresentazione del mondo dei sogni e per l’aspetto dei personaggi che vi recitano all’interno, rendendolo forse un po’ respingente. Proprio questo secondo setting, ad ogni modo, rientra perfettamente in quell’ottica di fusione tra scrittura e disegno, essendo quest’ultimo perfettamente aderente a quello che la storia trasmette: il riferimento a cui si può pensare è Moebius, dato certe figure e sfondi ricordano alcune fantasiose soluzioni grafiche che l’artista francese ha utilizzato nel Garage Ermetico.
Il tratto conosce in realtà qualche incertezza nell’Atto 2 dove alcune tavole lasciano meno soddisfatto l’occhio del lettore, minando il risultato generale. Bevilacqua si riscatta però nel terzo numero, dove il disegno nervoso (che nel frattempo, per esigenze narrative, si è trasferito dal sogno alla veglia) trova perfetta esaltazione nelle scene di scontri tra eroi e mostri.
Restano in genere molto validi i character design, soprattutto per la protagonista e il suo ex; semplice ma efficace nella sua “pucciosità” è infine Peoh, l’animaletto di fantasia che aiuta Luna e che aderisce all’archetipo del famiglio o della bestiola che affianca le eroine di varie opere manga/anime.
Interessante notare come il colore, aggiunto nella versione BAO del 2022 e curato da Elia Bisogno e Silvia Landucci (aka Savuland), aiuta a dare maggior voluminosità alle figure e a dare un mezzo in più per distinguere mondo dei sogni e mondo della veglia.

MetaBUna menzione di merito va infine a Sonia Aloi, disegnatrice calabrese classe 1980 trasferitasi a Bergamo per studiare materie artistiche, che illustra un paio di incisi nel primo e nel terzo atto che rappresentano i racconti scritti da Luna sul suo blog: la ragazza sfoggia uno stile morbido, tendente al cartoonesco, che ricorda un po’ i piccoli Eterni di Jill Thompson per Sandman, soprattutto nel modo delizioso in cui viene ritratto il viso della Luna bambina; Aloi offre quindi ottime rappresentazioni dei personaggi, che colpiscono per la loro cura e per le espressioni particolarmente vive e spontanee che arricchiscono i loro volti. La scelta di utilizzare questo stile che si distacca in modo così netto da quello di Bevilacqua per raffigurare questi spezzoni è vincente e dona una varietà significativa e sensata all’aspetto della miniserie nel suo complesso. Una scommessa vinta.

Metamorphosis è quindi una storia che ne racchiude tante. È un giallo, un thriller e una storia di supereroi. È la storia di un dramma personale ma anche della risalita di chi ne è stato colpito. È una storia che dimostra l’importanza dei sogni ma anche del metterli in pratica; e infine è la storia di un autore che ha voluto realizzare un progetto personale che sentiva molto suo e che gli ha dato la possibilità di dimostrare ai lettori di essere in grado di andare oltre al successo di Panda.
Bevilacqua porta a casa un risultato sicuramente positivo che dimostra il primo gradino della sua crescita professionale, dal quale è partito negli anni successivi per creare altre serie come Attica o graphic novel come Lavennder e Il suono del mondo a memoria.

Abbiamo parlato di:
Metamorphosis
Giacomo Bevilacqua, Sonia Aloi
Bao Publishing, 2022
304 pagine, cartonato, colori – 23,00 €
ISBN: 9788832737547

Per chi volesse approfondire:

Bevilacqua: Metamorphosis è il mio mondo

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