Sarebbe stato meglio per il genere umano essere privo di quell’insaziabile sete di sapere e conoscenza, di una mente analitica che cerca di sviscerare ogni tipo di quesito e di perfezionare il perfezionabile, che lo distinguono da quello animale? Forse saremmo rimasti in un’ignoranza anestetica che ci avrebbe impedito di cogliere particolari che portano con sé conseguenze irrimediabili. Così come il Colonnello Belforte che durante la notte si strugge per capire se davvero è stato testimone di un omicidio, la cui immagine continua a tormentarlo.
Alessandro Bilotta gioca con maestria con il tema dell’oscurità notturna (e mentale), densa e foriera di cattivi pensieri che cerchiamo di ripudiare, facendola metafora dell’ignoranza, che amplifica quello non capiamo e quindi ci spaventa. Attendiamo quindi la salvifica luce dell’alba che spazza via alcuni dei nostri dubbi, luce che diventa quella conoscenza dalla quale, alla fine, ostinatamente torniamo.
La consueta, geniale, struttura narrativa ermetica, è intrecciata con abilità nella continuità della serie e con i fatti salienti dell’albo, dove scopriamo lati sempre più sgradevoli di Mercurio (ma è davvero un eroe?) e assistiamo alla truculenta morte di uno dei personaggi principali della saga.
Ai disegni torna Sergio Ponchione, qui ben coadiuvato dai colori di Nicola Righi, che fornisce una grande prova tecnica, facendo recitare il cast in maniera consona e dando, grazie al suo stile peculiare, una forte vena surreale alla vicenda, cogliendo appieno il mood notturno e onirico della storia.
Abbiamo parlato di:
Mercurio Loi #13 – Tempo di notte
Alessandro Bilotta, Sergio Ponchione, Nicola Righi
Sergio Bonelli Editore, ottobre/novembre 2018
96 pagine, brossurato, colori – 4,90 €
ISSN: 9772532322004