Memorabilia, ultima opera in ordine di tempo di Sergio Ponchione pubblicata da Oblomov Edizioni, si apre a varie definizioni. Può essere vista come un piccolo saggio a fumetti sull’opera di cinque maestri statunitensi del fumetto; oppure come un omaggio a fumetti al linguaggio del fumetto. Ancora, come “un’enciclopedia ponchioniana del fumetto a dispense”, forse la definizione migliore, data dal fondatore di Oblomov, Igort.
Quale che sia, Memorabilia è sicuramente l’atto di amore di un fumettista verso il suo lavoro e verso alcuni di coloro che quella professione l’hanno elevata a livelli altissimi.
È il 2013 quando Ponchione dà alle stampe, per Comma 22 in collaborazione con Multimedia Fattoria Digitale, DKW, albo spillato in formato comic book nel quale l’autore piemontese raccoglieva tre piccole storie dedicate a Steve Ditko, Jack Kirby e Wally Wood, tre fari nella storia del fumetto statunitense.
Memorabilia si pone in assoluta continuità con DKW e Ponchione riallaccia i fili di un discorso lasciato quasi in sospeso quattro anni prima, tanto che le prime 23 pagine di questa sua ultima fatica sono proprio quelle presenti in DKW.
Riprende dunque il discorso e lo amplia, affiancando ai tre autori sopracitati altri due maestri del calibro di Will Eisner e Richard Corben. Così come aveva fatto per Ditko, Kirby e Wood, focalizzandosi su un episodio o uno spunto biografico Ponchione crea un breve racconto dedicato al creatore di The Spirit e al maestro dell’horror e del weird, cercando di presentare i fumettisti al lettore in modo veloce ma tale da accenderne la curiosità ad approfondire la loro opera.
Caratteristica di tutti i racconti è lo stile grafico adottato. In modo assolutamente opposto a un vuoto manierismo o a una imitazione artificiosa, Ponchione fa “sue” le caratteristiche peculiari che connotano le cifre stilistiche dei cinque fumettisti e le restituisce nelle tavole, illustrandole visivamente al lettore in quello che costituisce uno dei punti di maggior forza dell’opera.
Gli stilemi più riconoscibili dei vari cartoonist sono filtrati dallo stile dell’autore grazie alla lunga “frequentazione” avuta negli anni come lettore dei loro fumetti e a un attento studio dell’approccio al disegno e alla tavola di ciascuno di essi. Ponchione, con una sorta di trattamento osmotico, ha assorbito queste peculiarità e in modo del tutto naturale esse oggi connotano il suo attuale stile personale. Tanto che al fumettista piemontese basta semplicemente accentuare una di queste componenti nei vari racconti per arrivare alla restituzione della cifra dell’autore affinché i lettori ne percepiscano l’unicità.
Ecco che nelle pagine dedicate a Ditko ritroviamo i suoi personaggi longilinei e affusolati dallo stile inconfondibile; le tavole su Jack Kirby sono piene delle sue strabilianti macchine e creature fantascientifiche come quelle di Wood1 sono arricchite dai giochi di luci e ombre, bianchi e neri pieni tipici del pennino dell’artista dal tragico destino. La storia dedicata a Will Eisner gioca con i complessi layout di pagina che rendevano uniche le avventure di The Spirit e, infine, la tavole su Corben stupiscono per come Ponchione sia riuscito a far suo e interpretare i chiaroscuri e la matericità dei personaggi corbeniani.
Tra tutte, la storia dedicata a Eisner2 è quella che si eleva di un gradino sopra le altre. Ponchione dimostra una padronanza assoluta del layout delle tavole, mutuato da quelle del fumettista statunitense, con titoli e scritte che si trasformano in elementi architettonici delle vignette e pagine dove la griglia dissimula all’apparenza un’unica immagine in più immagini, rendendo perfettamente chiaro cosa Eisner intendesse quando definì il fumetto arte sequenziale.
Le cinque ministorie – una sorta di haiku a fumetti le ha definite Ponchione in questa intervista per Lo Spazio Bianco – sono intramezzate da una serie di raccordi autobiografici che, se da un lato continuano a fornire al lettore ulteriori spunti di conoscenza sui cinque maestri statunitensi, regalando per ciascuno il titolo di un’opera (saggio o fumetto) da cui partire per scoprirli, dall’altro sono paradigmatici di quanto il fumetto sia importante nella vita dell’autore piemontese. Importanza non solo da un punto di vista professionale, ma come passione coltivata fin da bambino e che ancora oggi lo porta alla voglia e alla “necessità” di recarsi quotidianamente in edicola per scoprire gli infiniti mondi di nuvole parlanti che sono diventati anche il suo lavoro.
Nell’idea di Ponchione, questo è solo il primo volume di una serie di Memorabilia con cui vorrebbe parlare ai lettori di altri grandi artisti che hanno segnato sia il mondo del fumetto che il suo percorso autoriale.
La prima dispensa, appunto, di un’enciclopedia ponchioniana sul fumetto.
Abbiamo parlato di:
Memorabilia
Sergio Ponchione
Oblomov, 2017
56 pagine, brossurato, a colori – 18,00 €
ISBN: 9788885621046
una versione ridotta di quel racconto fu pubblicata su LSB: la trovate qui ↩
nata da un disegno che Ponchione regalò a Lo Spazio Bianco come omaggio per lo Speciale The Spirit nel 2015 ↩