Mega #598

Mega #598

Terzo numero del nuovo corso del Mega Almanacco, diventato semplicemente Mega, con storie tra gli altri di William Van Horn e Claude Marin

mega598C’era una volta l’Almanacco Topolino, rivista che, proseguendo gli Albi d’Oro, presentava prevalentemente storie di produzione statunitense nel formato a quattro strisce. Più rare erano le storie di produzione italiana, più numerose, invece, quelle realizzate da disegnatori italiani (Scarpa, Bottaro, Gatto) che rielaboravano soggetti provenienti dallo Studio Disney statunitense. Dopo mezzo secolo e più di gloriose pubblicazioni e dopo cambi di formato e nome, con una interruzione tra gli anni Settanta e gli Ottanta, l’Almanacco torna al formato originale (quello di Zio Paperone, per intenderci) e, soprattutto, abbandonati i precedenti Mega 2000 e Mega 3000, diventa oggi semplicemente Mega, pur continuandone la numerazione.
A partire dal n.596, infatti, la testata cambia nome e propone, oltre alla novità del formato, anche alcuni promettenti aggiornamenti. Il più evidente è sicuramente il lettering, affidato a Diego Ceresa, e le traduzioni, migliorate rispetto alle incarnazioni precedenti, affidate probabilmente ad Alberto Becattini, che con Luca Boschi e Lidia Cannatella prende in mano la rivista con l’evidente intento di risollevarne la qualità generale.
Le copertine, che in pratica sono quelle realizzate da Giorgio Cavazzano nel 2000 per la rivista francese Mickey Parade, da sole non bastano a dare dare una svolta qualitativa alla testata, e infatti si possono considerare i primi due numeri come di rodaggio. È con questo n.598 che Mega si presenta al meglio con alcune avventure di un certo spessore. Andiamo, però, con ordine e seguiamo il sommario, soffermandoci sui punti salienti del numero di Ottobre.

Mega storie d’ottobre

La convivenza è molto difficile da realizzare, e ad accorgersene è il povero Paperino in Paperino e la Nuova Bee-Bee, di Janet Gilbert ai testi e Vicar ai disegni. In questa avventura il prode papero prova a montare da sé la parabolica per potersi sintonizzare su ben 202 canali, ottenendo, però, due soli risultati: interferenze sul suo televisore ed invio di onde televisive sul desolato pianeta di Bee-Bee, da dove gli abitanti, affascinati dalle immagini provenienti da Paperopoli, iniziano ad emigrare per trasferirsi nella capitale del Calisota. L’intento evidente degli autori è quello di scrivere una sorta di favola moderna in cui puntare l’attenzione sulle difficoltà della convivenza, in questo caso pacifica, tra due popoli e culture differenti; alla fine, però, le due culture sono costrette a separarsi, perché l’eccesso di confidenza che i terrestri danno agli alieni, fa diventare quest’ultimi eccessivamente invadenti, tanto da costringere Paperino & Co. a ideare un piano per far tornare a casa i simpatici alieni.
In conclusione, la storia, del 2003, piuttosto che proporre o schierarsi, preferisce prendere atto di una situazione, quella della società occidentale odierna, quasi a suggerire la visione, discutibile, che non ci sia alcuna possibilità di una convivenza, pacifica o meno, tra due culture differenti.
Il numero, però, è dedicato alle Giovani Marmotte, che sono presenti con due storie di produzione Egmont: Qui, Quo, Qua e il tesoro perduto di Cornelius Coot e Le GM e i fantasmini.
Delle due, la migliore, sia nella parte grafica, sia nel testo, è sicuramente la prima, scritta da Byron Erickson per i disegni di Rodriques e le chine di Enriqueta Perea. Erickson imbastisce una storia alla Don Rosa per presentare la sfida tra l’infallibile Manuale delle GM e la tecnologia moderna, di cui Paperino è diventato un fervente estimatore per il solo motivo che gli consente di fare bella figura alle feste di Paperina con i suoi amici informati di tutte le novità. Inizia, così, un’avvincente sfida tra Paperino e nipotini sulle tracce di un perduto tesoro di Coot, il fondatore di Paperopoli. I vincitori? Indovinate un po’ chi sono! Erickson è, poi, presente con una seconda, divertente storia, Paperino consumatore a rischio, disegnata questa volta da Wanda Gattino, allievo (quasi clone, almeno per il tratto) del compianto Daniel Branca. L’avventura vede Archimede Pitagorico utilizzare Paperino come suo collaudatore di fiducia: i guai e le gag sono assicurati, considerando la tendenza a strafare del nostro amato Paperino.
Le storie migliori di questo numero, però, sono Paperino e le scommesse esagerate e Topolino e i giganti del pianeta Rong, con quest’ultima Storia in primo piano del mese.
Le scommesse esagerate è opera completa di William Van Horn, che con Rosa e Lustig ha ridato vita alla scuola disneyana statunitense, da troppo tempo orfana di Carl Barks. Van Horn si presenta ai lettori con una personale interpretazione del tratto barksiano, probabilmente un po’ meno gradevole a prima vista rispetto al Maestro dell’Oregon, ma con un ritmo narrativo ed una scelta di trame e gag genuinamente barksiana. Prova ne è proprio la storia del Mega 598, dove Paperino e Paperone si sfidano in una serie di scommesse atte a convincere Paperino di non essere diventato improvvisamente fortunato, ma di essere ancora il solito stolto di sempre.
I giganti del pianeta Rong è, al contrario, un’avventura fantascientifica di ampio respiro prodotta in Francia dallo sceneggiatore François Corteggiani per i disegni di Claude Marin. Scritta con il solito ritmo serrato da parte di Corteggiani, propone alcune gag divertenti soprattutto con Pippo protagonista. Forse troppo marginale il ruolo di Gambadilegno, mentre Eta Beta viene trasformato da uomo del futuro a extraterrestre, una caratterizzazione in parte confluita anche nelle storie italiane, più ambigue in proposito. Ottimi i disegni di Marin, rotondi e dal tratto bottariano.

Abbiamo parlato di:
Mega #598
AA.VV.
Walt Disney Italia, ottobre 2006
124 pagine, brossurato, colori – 2,80 €

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