I Marvel Studios e la Fase 4
La presentazione della Fase 4 da parte dei Marvel Studios durante Il San Diego Comic-Con ha confermato molti elementi e aperto tante domande da parte degli appassionati e degli addetti ai lavori sul futuro del Marvel Cinematic Universe.
La prima sensazione è che i Marvel Studios, come tra l’altro era chiaro già da diversi mesi, stiano costruendo un nuovo modo di approcciarsi alle properties basate sui fumetti della Casa delle Idee, non solo presentando quello che appare come un cartellone variegato di generi, culture e personaggi, ma anche e soprattutto guardando al passato per attingere a nuove storie da raccontare al grande pubblico. E’ questo il caso di progetti quali Black Widow e The Eternals, che in maniera differente esplorano il passato del Marvel Cinematic Universe, il primo con uno sguardo ad anni inediti della Vedova Nera interpretata da Scarlett Johansson, il secondo che potrebbe rivelarsi come una indagine verso le origini ancestrali del nostro pianeta, ovviamente in chiave Marvel.
Molto interessante e affascinante, è soprattutto Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings, l’atteso adattamento cinematografico sull’eroe del kung-fu che sarà interpretato da Simu Liu e che vedrà l’introduzione del vero Mandarino, impersonato da Tony Leung. Quest’ultimo elemento pesca a piene mani dal passato dei film Marvel portandoci a ritroso fino ad Iron Man di Jon Favreau e alla prima comparsa dell’organizzazione terroristica nota come “I Dieci Anelli”, gruppo che nel corso degli anni ha mantenuto una posizione di basso profilo, comparendo brevemente in Iron Man 2 e in Ant-Man.
L’inedito collegamento tra il Mandarino e Shang-Chi permette ai Marvel Studios di non soffrire troppo il mancato utilizzo della figura del padre dell’eroe, che in un primo momento era il famoso Fu Manchu di letteraria memoria e successivamente lo Zheng Zu ideato da Ed Brubaker, e permette altresì di ripescare in maniera originale uno dei villain storici di Iron Man/Tony Stark in un contesto nuovo e più affine alla sua cultura. Ma non solo, visto che proprio il ritorno dei Dieci Anelli potrebbe permettere la creazione di una nuova ombra minacciosa sui supereroi del grande schermo, al pari di quella che fu l’Hydra, anche se bisognerà vedere se l’intento di Kevin Feige e soci sia proprio quello ci creare una nuova super-organizzazione malvagia il cui peso si farà sentire nei prossimi anni, oppure no.
Altri elementi che scopriremo molto probabilmente nei prossimi mesi, sono quelli riguardanti l’effettiva natura del Mandarino, il cui potere nei fumetti deriva da una tecnologia aliena. Essendo questo il vero villain a portare quel nome, rispetto all’impostore impersonato da Trevor Slattery (Ben Kingsley) in Iron Man 3, ignoriamo totalmente quale sia la sua origine, se egli sia un normale terrorista o signore della guerra, o forse qualcosa di più. La mossa dei Marvel Studios, che si è lasciata libera le mani proprio grazie al colpo di scena che venne sancito nel film diretto da Shane Black, permette di riscrivere da capo la versione per il grande schermo del personaggio.
Oltre a questo, interessante ma dai contorni rischiosi è anche il programma riguardante i serial della nuova piattaforma Disney+, soprattutto per quanto riguarda WandaVision, i cui eventi avranno grosse ripercussioni sul sequel Doctor Strange in the Multiverse of Madness.
Dopo la chiusura dei serial Netflix e il recente annuncio della cancellazione di Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D., del MCU sul piccolo schermo resta poco, tra l’altro con il peso di non essere riusciti negli anni a creare una vera connessione con i film sul grande schermo. Con gli show della piattaforma streaming il problema resta lo stesso, e per questo è lecito pensare che i Marvel Studios abbiano studiato una strategia apposita per fare sì che la totalità del pubblico sappia che gli eventi di una serie streaming hanno ripercussioni in un film al cinema, cosa questa non accaduta con gli show televisivi o di Netflix. Se non dovesse essere così, i Marvel Studios si troverebbero nuovamente di fronte allo stesso problema, ovvero come rendere coeso e interconnesso un universo che viene narrato su due piattaforme differenti.
Per quanto riguarda invece Thor: Love and Thunder, abbiamo la conferma del primo franchise Marvel che continua oltre il terzo capitolo, anche per volontà del suo stesso protagonista Chris Hemsworth che nelle settimane precedenti alcune indiscrezioni avevano dato in trattative per continuare la saga del Dio del Tuono. Anche in questo caso viene ripescato dal passato dell’eroe il personaggio di Jane Foster, elemento questo che ha sorpreso molti, soprattutto alla luce dei rapporti non idilliaci che si erano creati tra l’attrice Natalie Portman e la dirigenza Marvel durante la pre-produzione di Thor: The Dark World.
Un fattore questo che ha creato fortissime aspettative data anche la storyline che sarà portata sullo schermo, ovvero quella inerente “La potente Thor” che negli ultimi anni ha visto Jason Aaron ricamare con fascino e grande scrittura forse uno dei cicli più belli della testata con protagonista il tonante. Il vero interrogativo resta la presenza di Taika Waititi, la cui gestione troppo comica vista in Thor: Raganrok ha certamente regalato il successo al botteghino, ma fatto storcere a molti il naso, in conseguenza di un declino del Thor cinematografico verso un character più macchiettistico, cosa d’altronde vista anche in Avengers; Endgame.
In questo marasma di novità resta il mistero su come sarà gestita la nuova “storyline generale” annunciata nei titoli di coda di Spider-Man: Far From Home. In tanta diversità di generi e personaggi, sarà interessante vedere se la Fase 4 sarà una sorta di capitolo introduttivo, e se quindi il tutto inizierà a prendere forma nella fase 5, tra l’altro più “cosmica”, o se i Marvel Studios già nei prossimi mesi inizieranno a tessere i fili e a seminare indizi.