Il marketing Fox e il successo di Deadpool

Il marketing Fox e il successo di Deadpool

Puntata incentrata sul successo di Deadpool e le strategie marketing Fox, su Vancouver città dei supereroi, le prospettive di Batman V Superman e le news di animazione.

Il successo di Deadpool

Uscito nelle sale USA il 12 febbraio, Deadpool si è rivelato uno dei migliori incassi per il mese di febbraio e la nuova stagione cinematografica, ma anche e soprattutto una delle sorprese più inaspettate di questo inizio 2016, che numerosi addetti ai lavori hanno provato ad analizzare, mettendo in luce alcuni degli elementi più importanti dietro il trionfo di questa pellicola, uscita con una classificazione “R” e con un budget sotto i 60 milioni di dollari.

Un interessante articolo/analisi firmato da Peter Bart e apparso nei giorni scorsi su Deadline sottolinea infatti la grande capacità, da parte della sezione marketing della Fox, di riuscire a costruire una campagna promozionale azzeccata, soprattutto attraverso l’utilizzo dei social media, che ha convinto il pubblico che si trovava di fronte a qualcosa di differente e inusuale rispetto ad altri film del genere supereroistico.

Ma oltre a questo, l’articolo cerca di scovare le vere ragioni per cui questo film ha riscosso tanto successo, mettendo in evidenza alcuni fattori in contraddizione tra loro.
Bart sottolinea che il grande esordio di Deadpool al box office americano riflette certamente un uso sapiente dei social media, ma allo stesso tempo si chiede perché lo stesso non sia stato fatto con pellicole quali il recente reboot dei Fantastici Quattro o con Zoolander 2, che si è rivelato un vero e proprio fiasco al botteghino, ma non solo:

Deadpool fornisce grandi risate e grande azione, ma questo non è senza precedenti. Guardiani della Galassia ha avuto i suoi momenti di umorismo e anche Ant-Man ha offerto momenti spiritosi – scrive Bart – Deadpool presenta una performance straordinaria di Ryan Reynolds, ma i precedenti di Reynolds con i supereroi in X-Men Origins: Wolverine e in Lanterna Verde hanno fatto cilecca, e la sua carriera ha sofferto della sua abitudine a prendere parte a film con titoli autodistruttivi, come Buried, Mississippi Grind, e RIPD.

Citando le parole di Paul Hanneman, capo del settore marketing della major americana e di Jim Gianopulos, CEO della Fox, il risultato ottenuto dalla pellicola è stato dato dalla sua “autenticità”, a cui il pubblico avrebbe risposto in maniera positiva, anche se c’è chi la pensa in maniera diversa. Il capo di uno studios rivale, che non ha voluto essere citato nell’articolo, ha infatti sostenuto che la 20th Century Fox avrebbe “fatto tutto nel modo sbagliato e questa si è rivelata la cosa giusta“, mentre Paul Dergarabedian, analista di Rentrak, società che da sempre offre valutazioni sui successi e i flop al box office USA, ha dichiarato lapidario: “Quello che funziona per Deadpool può funzionare solo per Deadpool“.

Una differente valutazione è stata fornita dal sempre bravo Scott Mendelson, che su Forbes ha analizzato nel dettaglio la strategia della major statunitense.

La campagna marketing ha mostrato l’alchimia magica che può esistere quando ci sono tre cose: 1. Il team di marketing capisce assolutamente sia il personaggio sia la storia che sta cercando di vendere, 2. le persone creative sono libere dai soliti vincoli di commercializzazione di un film e 3 . la campagna riesce a nascondere la maggior parte del film al pubblico.
Mentre gli sceneggiatori e i registi di Hollywood possono essere alcune delle persone più creative e più progressiste, i dirigenti degli studios possono essere invece tra i più lenti ad adattarsi quando si tratta di provare cose nuove. È per questo che è stato straordinario vedere la Fox essenzialmente dare carta bianca alla sua squadra a fare quello che voleva con la campagna promozionale… Il pubblico è stato più che pronto per qualcosa di bizzarro e selvaggio, e questo è il punto, ovvero che la Fox è stata abbastanza intelligente da capirlo.

Mendelson punta anche i riflettori sul protagonista Ryan Reynolds, che ha partecipato attivamente alla promozione, sottolineando come fosse naturale sostenere l’entusiasmo dell’attore.

Era quasi impossibile non fare il tifo per Reynolds, che aveva sempre voluto che questo film venisse fatto per undici anni, e il cui entusiasmo per il progetto era palpabile. La Fox è stata abbastanza intelligente da sfruttare questo e cavalcare l’onda di buona volontà del suo attore, che è apparso in più posti di Deadpool stesso. La campagna è stata intelligente e audace, e ha dimostrato che l’industria del marketing per i film, anche quelli “a rischio”, non deve riflettere i numeri per essere efficace. Il pubblico è pronto per questi progetti – e, per estensione – per campagne di marketing che siano veramente alternative e uniche.

Ad elogiare la dirigenza Fox è stato anche The Wrap, che in un articolo di Todd Cunningham analizza in 7 punti le ragioni del successo del film, esprimendo parole di apprezzamento per le decisioni prese in seno allo studios, soprattutto pochi mesi dopo la débâcle del Fantastic Four di Josh Trank.

Questo esordio non sarebbe successo se la leadership dello studio, guidata dal presidente e amministratore delegato Jim Gianopulos, non avesse dimostrato fermezza scommettendo su “Deadpool”. Questo ha dato un sacco di coraggio e potere al presidente di produzione Emma Watts per sostenere la visione unica che Reynolds, Miller, Reese e Wernick avevano per il film.
Significava anche scrollarsi di dosso l’ultima fatica dello studio con la Marvel, il flop di ‘Fantastic Four’, e premere il grilletto su un franchise rischioso a causa del suo personaggio principale oscuro ed eccentrico e la natura inesplorata di commercializzare il primo film R-rated della Marvel. Questa visione è stata pienamente realizzata ed i risultati parlano da soli.

Vancouver rinasce grazie ai supereroi

La realizzazione di numerosi film e serie televisive legate al genere supereroistico in questi anni ha visto la città di Vancouver principale protagonista, visto il suo utilizzo come location da parte delle produzioni hollywoodiane.
Nei giorni scorsi, fonti locali hanno annunciato che il 2015 si è rivelato uno degli anni record per quanto concerne la produzione di pellicole cinematografiche e serial tv, la maggior parte delle quali tratte da personaggi a fumetti.

Favorita dal dollaro canadese in ribasso, da incentivi fiscali ritenuti molto generosi e una serie di infrastrutture di base ormai consolidata, Vancouver ha visto un aumento del 40% nella produzione nel 2015, rispetto al 2014, che è stata prevalentemente alimentata dal film Deadpool diretto da Tim Miller, e da altri 25 lungometraggi, 158 spot pubblicitari e 309 episodi di serial TV.
La città di Los Angeles risulta ancora in cima alle location più utilizzate, grazie anche a un aumento di 330 milioni di dollari sui crediti d’imposta della California, anche se Vancouver la tallona con un totale di 353 produzioni realizzate lo scorso anno e 1.518 giorni di riprese, portandosi al terzo posto nel continente, dopo New York. A confermare questo trend positivo vi è un aumento esponenziale dei permessi per le location cinematografiche, che sono aumentate del 30% nel mese di gennaio.

Ad alimentare l’economia di questa città sono in generale, come già accennato, i serial e i film basati sui fumetti, che hanno visto non solo la presenza del Deadpool della Fox con 58 giorni di riprese, ma anche di serial quali DC’s Legends of Tomorrow, The Flash, Arrow, iZombie, Lucifer, facendo di Warner Bros. Television il cliente maggiore, secondo quanto riferito da un portavoce del comune di Vancouver.

Arrow, una delle principali produzioni Warner Bros. Television girate a Vancouver
Arrow, una delle principali produzioni Warner Bros. Television girate a Vancouver

The Journey of the Elephant Soliman

Global Screen ha acquisito nei giorni scorsi i diritti di distribuzione del film animato britannico The Journey of the Elephant Soliman, di cui ha iniziato le prevendite durante il Festival di Berlino, svoltosi la scorsa settimana.
La pellicola, diretta da Sandor Jesse, è ambientata nel 1548 e segue le avventure del figlio di un timido commerciante di spezie, un elefante indiano saggio e una principessa austriaca coraggiosa che si alleano per sfuggire alle grinfie di un malvagio principe, intraprendendo un viaggio che li porterà in giro per il mondo.

Questa nuova aggiunta alla nostra lista di film di animazione promette di essere altrettanto toccante, divertente come i nostri precedenti titoli di animazione – ha dichiarato Julia Weber di Global Screen.

Il film, prodotto da Studio 88 Werbe- und Trickfilm e PPF Film- und Fernseh Labor-Ludwigsburg, sarà completato nel 2018.

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Batman V Superman: Dawn of Justice

Mentre nei giorni scorsi sono girate voci, peraltro non confermate, di un presunto nervosismo in seno alla dirigenza Warner per l’accoglienza che il pubblico avrà per il kolossal di Zack Snyder, un interessante articolo di Forbes firmato da Mark Hughes ha sottolineato i fattori principali per cui la pellicola non sarà un flop al botteghino.

Guardate Man of Steel, un film che era incentrato solo su Superman, che ha ottenuto recensioni contrastanti e reazioni contrastanti dai fan, e che è generalmente considerato come underperformed al botteghino. Ci sono voluti 668  milioni di dollari negli introiti globali, e poi – come abbiamo visto già – probabilmente 300 milioni di dollari dalle vendite totali nell’home video nel mondo. Il pubblico ha dato un CinemaScore di “A-“, che è abbastanza buono e che aiuta nonostante la reputazione un po’ fuorviante, in quanto un film rifiutato da un sacco di spettatori. La verità è che, sì, il film ha avuto reazioni contrastanti e sì, aveva alcuni difetti, ma anche sì, nel complesso è stato popolare con la maggior parte del pubblico, e ha fatto una buona performance al botteghino e nell’home entertainment.
Come in buona salute? Ebbene, dal momento che i fan amano il confronto, provate questo: Man of Steel ha fatto più soldi di qualsiasi altro film solista della Marvel fino a quel momento, ad eccezione di Iron Man 3. Ad oggi, solo tre Marvel film hanno fatto di più al botteghino di Man of Steel – Iron Man 3, Captain America: The Winter Soldier, e Guardiani della galassia. Gli altri sette film Marvel con personaggi solisti hanno incassato tutti meno di Man of Steel, e questo nonostante il vantaggio di avere un intero universo costruito su sequel e film degli Avengers…  Sto solo dicendo, per chi ama immaginare che Man of Steel sia stato solo un fallimento su cui non si potrebbe costruire un successo, che è nient’altro che una fantasia.
Un film con un rating “A-” da parte del pubblico, 668 milioni di dollari al box office, e 300 milioni di dollari dall’home video, che coinvolge un personaggio i cui prodotto prodicevano già 277 milioni all’anno in licensing, è un film che ha buone prospettive per il pubblico interesse per avere un sequel, in generale.

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