Con Malanotte Marco Taddei torna nei territori già esplorati nel suo Il Battesimo del Porco, quelli dell’horror rurale, della piccola comunità e della sua ritualità, ferma nella sua ferrea volontà di non cambiare, prigioniera di una cristianità selvaggia e superstiziosa che vuole seppellire qualsiasi traccia di paganesimo e nascondere quel folklore che ancora può rianimarlo.
Ambientato negli anni Settanta il volume vede Ernesto De Martino, il protagonista, girare l’Italia armato di registratore per raccogliere testimonianze su un tipo di vita semplice e sempre più soffocata dalla modernizzazione.
Questo viaggio lo riporta a Malanotte, suo paese natio, in cerca di testimonianze e curiosità ormai dimenticate per i suoi studi di antropologia, ma il caldo e festoso abbraccio si trasforma ben presto in una sopportazione mal celata, con occhi accusatori che scrutano ogni suo movimento e giudicano ogni sua azione, attenti che i segreti più oscuri del paesino non vengano riportati a galla.
Se la storia della Pantafa, la strega di una vecchia leggenda in cui Ernesto si imbatte, sembra essere il motore orrorifico della vicenda, è in realtà il tetro paese di Malanotte il vero mostro della storia, un monolite inscalfibile, ostile e silenzioso, capace di annichilire chi non ha un ruolo in esso (a questo proposito risulta bellissimo il personaggio di Sara, paria e ingranaggio “inutile” della comunità).
Il libro di Taddei è fatto di percezioni, di sensazioni, di inquietudini che si insinuano lentamente sotto pelle. Un disagio che nasce dal comportamento feroce della massa, che si nasconde dietro a una fede di comodo per un Dio che ascolta le loro preghiere vigliacche ma che accoglie anche le richieste vendicative di una donna inerme, prima sfruttata, poi vessata e fatta morire per ignoranza.
Un disagio acuito dalla straordinaria prova ai disegni de La Came: sono realizzati con un tratto pulito, nitido, elegante, quasi fuori contesto nelle scene più chiare ambientate nelle strette e labirintiche vie del borgo. Un contrasto grafico amplificato dall’eccellente utilizzo dei neri e dei mezzitoni per le tavole dedicate agli stati di angoscia e di violenza fisica e mentale, che colgono il lento, metodico e malsano cambio di narrazione della vicenda e la perdita di tutte le certezze di Ernesto.
Un bel fumetto e un interessante prodotto multimediale visto che Malanotte è anche teatro di Pantafa (qui il trailer), primo film horror prodotto da Fandango con Rai Cinema diretto da Emanuele Scaringi, che vede protagonista Kasia Smutniak e i costumi del premio Oscar Gabriella Pescucci.
Abbiamo Parlato di:
Malanotte – La maledizione della Pantafa
Marco Taddei, Laura Cammelli (La Came)
Coconino Press, 2022
128 pagine, brossurato, bianco e nero – 20,00 €
ISBN: 9788876185915