L’Universo, la fantascienza e tutto quanto secondo Albert Monteys

L’Universo, la fantascienza e tutto quanto secondo Albert Monteys

Tunué ci invita a esplorare l’universo fantascientifico dello spagnolo Albert Monteys, dove il tempo è il futuro ma le problematiche sono quelle di oggi.

Universo_coverNato come fumetto digitale sulla piattaforma statunitense Panel Syndicate, Tunué porta in Italia la versione cartacea di Universo! dello spagnolo Albert Monteys, mutuando il formato orizzontale dell’elegante cartonato dall’edizione iberica delle Astiberri Ediciones.

Come racconta lo stesso Monteys nella divertente postfazione a fumetti in coda al volume, questo libro rappresenta il suo salto da autore di una striscia settimanale a un progetto editorialmente più strutturato e a lungo raggio e, per fare ciò, ha scelto come soggetto il genere di cui da sempre è appassionato: la fantascienza.

Universo! è, se perdonate il gioco di parole, una raccolta di cinque storie ambientate nel medesimo universo narrativo, ubicato in un imprecisato tempo futuro nel quale l’avanzamento tecnologico e la capacità di viaggi interstellari dell’umanità hanno compiuto passi da giganti.
Su questo sfondo, Monteys racconta cinque episodi con protagonisti diversi nei quali la sua evidente passione per il sense of wonder della fantascienza golden age degli anni ’50 e ’60 del XX secolo si mischia e si contamina con tematiche sociali, filosofiche e ambientali appartenenti ai primi venti anni del nuovo millennio. Il risultato sono narrazioni che uniscono riflessioni agrodolci su svariati aspetti della contemporaneità, al fascino tanto letterario quanto grafico della messa in campo di mirabolanti idee e invenzioni futuristiche, ovvero quella critica alla modernità ed esplorazione del fantastico che in modo precipuo appartenevano alla classica narrativa di anticipazione. Oggi invece la maggior parte della letteratura fantascientifica soffre in larga misura dell’incapacità di non riuscire più ad anticipare niente: se un tempo l’orizzonte temporale era quello di futuri e mondi distanti, oggi c’è un appiattimento su presenti futuristici a noi sempre più contemporanei, pieni di apocalissi, post apocalissi e distopie. Quell’anelito al mirabolante, all’immaginifico nella ricerca di idee narrative si sta spegnendo.

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I cinque racconti trattano i temi più disparati. Si va dalle riflessioni sul fenomeno del branding, portato alle estreme conseguenze nella prima storia, in cui una multinazionale – scoperta la possibilità di viaggiare nel tempo – decide di mandare un suo impiegato a taggare i quark del Big Bang primordiale per poi risalire la storia umana lasciando il suo segno nelle varie epoche, a quello sull’amore di genere, sul rapporto uomo macchina e sui dilemmi etici che esso comporta nel secondo episodio intitolato La fabbrica dell’amore.
Il terzo e quarto racconto – rispettivamente, Quello che sappiamo di Taurus-77 e Quello che sappiamo della Terra – aprono una prospettiva cosmica al racconto, pur mantenendo il fulcro su ragionamenti che trattano di rapporti sociali e razzismo nella guisa di rapporti tra umani e alieni e tra razze aliene tra loro.
A chiudere il volume c’è La Cristina del domani!, forse la più riuscita storia del volume, sicuramente la più lirica e amara e anche la più brillante da un punto di vista puramente creativo. Una ragazza viene coinvolta in un incidente in una cronocamera temporale nella quale sta lavorando e, come conseguenza, comincia a vivere sempre più avanti nel tempo rispetto a chi la circonda: all’inizio lo sfasamento è di pochi minuti, ma progressivamente arriva a essere di anni. Il tutto diventa spunto per una riflessione, a tratti spietata, sull’incapacità di comunicazione tra esseri umani, soprattutto nei rapporti di coppia, una metafora del vivere contemporaneo in bolle di isolamento sentimentale autoimposto.

L’intera narrazione dei vari episodi è supportata da una serie di tavole nelle quale Monteys fa leva sul suo stile cartoonesco e la grande capacità di character design per far sentire da subito a suo agio il lettore e accompagnarlo nell’universo futuristico da lui creato. La linea chiara del segno si sposa perfettamente a un uso del colore che non ha paura dell’horror vacui del bianco delle tavole e che è capace di muoversi con scioltezza da una tavolozza cromatica di tinte accese a una bicromia che segna spesso passaggi topici del racconto.
I caratteristici occhi a puntino dei personaggi – giustificati dall’autore stesso come una sua incapacità di disegnare occhi realistici – non inficiano assolutamente la capacità recitativa ed espressiva dei vari personaggi.

L’altro elemento grafico che valorizza il fumetto è la variegata ed efficace composizione strutturale delle tavole, nelle quali Monteys sfrutta a pieno le possibilità del formato orizzontale. Griglie 2×2, 3×3, splash page si susseguono e si alternano, esattamente come vignette dal contorno nero preciso e delineato lasciano campo talvolta a immagini sequenziali scontornate immerse nel bianco dello sfondo. Tutto mira a una attenta e precisa regia scenografica che comanda i ritmi di lettura, suggerendo all’occhio del lettore quando rallentare, quando accelerare, quando soffermarsi a riflettere. Tutto è preciso, studiato ma allo stesso tempo dinamico e naturale, tanto che queste osservazioni sulla gabbia delle tavole vengono in mente a fine lettura, non mentre si è immersi in essa.
Questo lavoro compositivo sulle pagine, l’uso della dimensione delle vignette per suggerire l’andamento narrativo ed alcune analogie nello stile avvicinano fortemente Monteys al suo connazionale David Rubin: in entrambi è evidente una passione e una conoscenza del fumetto supereroistico statunitense e non è certo un caso se entrambi siano riusciti a lavorare anche per quell’ambito, a dimostrazione di come la Spagna – così come l’Italia – sia oggi una fucina di talenti internazionalmente riconosciuti nell’ambito della nona arte mondiale.

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La promessa dell’autore, alla fine del volume, è che le storie ambientate nell’universo di Universo! non siano finite. Attualmente, su Panel Syndicate è stata pubblicata una sesta storia oltre alle cinque raccolte e presentate da Tunuè. La piattaforma digitale creata da Brian K. Vaughn e Marcos Martin offre la lettura dei fumetti a seguito di un’offerta libera e non di un prezzo stabilito: se la fantascienza di Monteys vi ha conquistato, sapete dove andare a cercarla in attesa di una nuova pubblicazione italiana.

Abbiamo parlato di:
Universo!
Albert Monteys
Traduzione di Valentina Testa
Tunuè, 2021
208 pagine, cartonato, colori – 19,90 €
ISBN: 978-8867904341

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