Alik Strelnikov è uno scagnozzo svogliato di Nick, signorotto della malavita di una decadente Coney Island, per conto del quale riscuote i soldi del giro della prostituzione e del racket della protezione. Nel suo passato di ex-soldato dell’esercito russo impiegato in Cecenia scopriamo esserci stati un amore maledetto, un tradimento pagato a caro prezzo, una fuga verso l’America per dimenticare. Ma dimenticare non è facile, nonostante le droghe e la passione cocente per Marina, prostituta e cartomante: personaggio intenso, dagli occhi penetranti, misterioso e intrigante. La classica femmina fatale, libera e pericolosa, che condurrà Alik in un crudele reiterarsi dei propri errori.
L’esordio nel fumetto di Kevin Baker, giornalista e scrittore, noto per il suo bestseller “Dreamland” è un’opera verbosa, a volte pesante nella fruizione, carica di allegorie, con personaggi perduti e perdenti incastrati nel proprio destino, trasfigurazione del destino di un popolo e di una nazione: la Russia. Sono infatti gli errori di generazioni e generazioni di suoi figli a risalire la storia fino alla New York del 2009 e alle giostre arrugginite del Luna Park di Coney Island.
Dal fango delle trincee, dal sangue versato nelle strade dell’ex-Unione Sovietica, fino al lato più sordido e infido del sogno americano.
Un’opera che inizia come un noir dai contorni familiari, per scivolare presto tra immagini oniriche e flashback, in un intrico molto più complesso e non semplice da comprendere a una prima lettura. Le didascalie accompagnano quasi con invadenza i disegni di Zezelj, eppure l’equilibrio che ne scaturisce funziona. Per quanto i testi siano lenti, densi di figure retoriche, di tempi letterari piuttosto che fumettistici, tanto che la lettura si rivela quasi difficoltosa, l’effetto complessivo è affascinante, quasi morboso, come se il lettore fosse invischiato nel nero dell’inchiostro e non potesse (volesse) liberarsene. Il quadro generale è ambizioso, per il tema quanto per la struttura, specie quando nel finale si perde completamente la linearità della trama nell’incrocio di storie passate, presenti e future.
Buona parte del merito va al segno malinconico di Danijel Zezelj, un tratto che proprio nella ricerca della metafora e dell’immagine allegorica si esalta. La tragedia dei personaggi è stampata nei loro volti, e la luce delle giostre del Luna Park illumina i loro occhi bui e persi. Inquadrature al limite del fumetto, tendenti all’illustrazione vera e propria, ma sempre capaci di inserirsi nella sequenzialità della storia quando occorre. Nota di merito per Dave Stewart, che riesce nell’impresa quasi impossibile di dare un senso all’operazione di colorare il tratto di Zezelj, votato al bianco e nero e grigio, scegliendo tonalità spente, che ricoprono ambienti e personaggi evidenziando la malinconia o la violenza di cui sono pervasi.
Luna Park è un’opera sicuramente interessante, non banale e anche per questo non semplice; Baker da un punto di vista delle sceneggiatura deve forse ancora trovare un proprio equilibrio, in questo caso ancora troppo legato ai tempi del romanzo, ma dimostra la voglia di osare e una forza narrativa che rendono interessante l’attesa di un suo prossimo lavoro.
Abbiamo parlato di:
Luna Park
Kevin Baker, Danijel Zezelj, Dave Stewart
Traduzione di Massimo Miato
168 pagine, brossurato, colori – 14,00€
ISBN: 9788877594020
Riferimenti:
Magic Press: www.magicpress.it
Danijel Zezelj, sito personale: www.dzezelj.com
Kevin Baker: www.kevinbaker.info
Vertigo Comics: www.dccomics.com/vertigo