L’ultimo speciale del ciclo degli dèi di Nathan Never

L’ultimo speciale del ciclo degli dèi di Nathan Never

"Giochi di potere" conclude il ciclo degli dèi: Medda, Zoni e Corbetta portano Nathan e la dea della guerra in Africa, fra intrighi e profughi da difendere.

Nathan Never Speciale 34 Giochi Di Potere CopIl trentaquattresimo Speciale Nathan Never, scritto da Michele Medda e disegnato da Ivan Zoni e Silvia Corbetta, chiude il miniciclo legato agli dèi iniziato nel 2022 con Olympus e proseguito nei più recenti L’esule di Olympus e La dea della guerra.

Alla fine dell’ultimo albo, la divinità che nel corso della serie ha assunto vari nomi mimetici, fra i quali Anthea, Athi, Adah, aveva previsto un nuovo incontro con Nathan. Ed è ciò che accade in Giochi di potere, che Medda ambienta nel continente africano e collega alla saga Intrigo Internazionale (l’ultima di lunga durata per Nathan Never, andata in scena per nove mesi sulla serie regolare nel 2020).
Le centoventotto pagine dello speciale si aprono proprio con un’introduzione allo scenario socio politico di tre paesi africani: si tratta di Stati solo all’apparenza democratici, costretti a interagire per via di un tentativo di golpe dal quale derivano guerra e situazioni drammatiche. Soprattutto per i profughi, vittime non solo della devastazione dei loro villaggi, ma di rapporti diplomatici indegni e irrispettosi dei diritti umani.

Nathan è chiamato dalla Federazione a intervenire per l’istituzione di un corridoio umanitario, ma quando raggiunge il paese dove sono previsti i colloqui diplomatici, l’accoglienza non è delle migliori e la situazione appare complicata anche dal punto di vista politico. Da un lato ci sono infatti i tentativi di far fallire la missione, che sono il motore narrativo della trama, dall’altra l’eroe si trova a riflettere sull’operato di Elania Elmore. I comportamenti dell’ex direttrice dell’Alfa, nel destreggiarsi fra infimi giochi di potere, non sono dissimili da ciò che è costretto a fare Nathan, il quale sembra propenso a riconsiderare almeno in parte l’opera della sua predecessora.

La storia è solida, dinamica, piuttosto articolata ma senza diventare cavillosa e forte di un cast eterogeneo che conta numerosi personaggi. Ognuno di essi, dai presidenti, ai dittatori, alla cameriera di un bar di periferia, all’autista di blindati, ha una propria trama da portare avanti, uno scopo, un problema da risolvere e risulta pertanto credibile e in grado di aumentare il coinvolgimento del lettore. Anche i dialoghi, a volte necessariamente corposi, non risultano mai didascalici ma aggiungono spessore alla trama o ai protagonisti.
Grande pregio di Michele Medda, e suo tratto distintivo, è la capacità di esporre in un racconto fantascientifico tematiche purtroppo attuali, come la violenza sulle donne. Nathan Never Speciale 34 Giochi Di Potere TavOppure, citando in breve i capitoli precedenti del ciclo degli dèi, la spettacolarizzazione della violenza, la sconfitta sociale, il disagio giovanile. Tornando a Giochi di potere, è impossibile non pensare alle cronache di guerra che ogni giorno, da troppo tempo, occupano i nostri organi di informazione: trattative, proposte di cessate il fuoco, discussioni sull’istituzione di corridoi umanitari, dichiarazioni politiche asettiche, questioni identitarie, finanziarie, storiche, rappresentano uno spaccato critico della nostra realtà e Medda sembra sfruttare il linguaggio del fumetto in un tentativo di sensibilizzazione dei fruitori.

Zoni, coadiuvato in alcune sequenze dalle matite di Silvia Corbetta, lavora su una griglia classica con qualche intrusione di tavole a cinque strisce con vignette doppie e un’evocativa illustrazione. Il disegnatore dedica la massima attenzione all’espressività dei protagonisti e si concentra in particolare sugli occhi: non a caso i tagli delle vignette e l’altezza delle inquadrature contribuiscono a esaltare gli sguardi, a volte con primissimi piani intensi come nel caso di Legs a tavola 70 o dell’assistente temporanea di Nathan, Anouk, a pagina 84. Molto dettagliati e densi anche gli sfondi, ad esempio nella passeggiata che inizia a tavola 83 e sfocia nell’illustrazione di pagina 85, con la flora e la fauna africane in tutto il loro splendore. Suggestive le scene d’azione con protagonista Athi, nelle quali va sottolineata l’originalità nella resa di incendi, fumo ed esplosioni e per la scelta di rappresentare i combattenti come silhouette inserite nel campo di battaglia.

Il miniciclo di Olympus mette in luce ancora una volta la competenza e la qualità narrativa di Michele Medda, capace di fondere fantascienza e attualità e di tenere il lettore inchiodato a trame ben orchestrate, ricche di intrecci, sfumature e vari livelli di lettura. La speranza è che il destino degli dèi e soprattutto di Anthea, personaggio in grado di far presa, sfaccettato e profondo, possa tornare a incrociarsi con quello di Nathan. Nuove avventure divine si potrebbero costruire intorno a un un dialogo che la stessa dea della guerra intrattiene con la madre. Ma è forse presto, se non illusorio, considerarlo un indizio su eventuali storie a venire.

Abbiamo parlato di:
Nathan Never Speciale #34 – Giochi di potere
Michele Medda, Silvia Corbetta, Ivan Zoni
Sergio Bonelli Editore, dicembre 2023
128 pagine, brossurato, bianco e nero – 7,90 €
ISSN: 977112366000630034

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