In occasione della chiusura della mostra ad esso dedicata, si è svolto il 26 aprile l’incontro su Lukas con i due co-cretaori Michele Medda e Michele Benevento che hanno spiegato ai presenti le fasi di ideazione e di lavorazione della nuova miniserie Bonelli che, come confermato al Mantova Comics 2014, sarà composta almeno da due stagioni. Il dibattito, moderato da Loris Cantarelli si è concentrato inizialmente sulle sensazioni provate dai dei due autori con l’uscita in libreria. A tal proposito Michele Benevento si è espresso in tale maniera:
“Ho atteso l’uscita del primo numero con molta ansia. Volevo cercare di capire non solo se il segno fosse piaciuto, ma soprattutto la risposta del pubblico che è stata peculiare perchè Lukas ha un volto molto particolare, non è l’eroe classico, non è il solito mascellone, non è il solito belloccio, no è quello con lo sguardo penetrante e furbo. Abbiamo molto discusso a questo proposito. Volevamo dargli un volto che avesse carattere, ma che in primo luogo comunicasse questo smarrimento che è appunto quello di uno che si è appena svegliato da un loculo e si ritrova in una città che non conosce. L’idea era quindi di renderlo inespressivo”
La soddisfazione provata per il prodotto finale, sottolinea il disegnatore, è data in parte anche al sapiente lavoro sulle copertine di Lorenzo De Felici con cui si è trovato in perfetta sintonia, che ha immediatamente capito come giocare con i colori e volumi e che si occuperà di colorare tutte e 24 le copertine della serie.
L’attenzione si concentra poi sulla necessità dello sceneggiatore di utilizzare le didascalie come supporto alla narrazione, venendo meno la figura della spalla, sempre presente nelle serie Bonelli tradizionali.
“ Quella delle didascalie è stata una scelta molto ponderata, molto elaborata. Lukas è un ero solitario, non c’è la spalla e quindi per scrivere c’è subito un problema pratico: far capire i pensieri del protagonista. Normalmente certi pensieri, certe sensazioni, certe riflessioni sono date attraverso il dialogo e la spalla torna utile per quello, non solo per un fatto meccanico, per dare informazioni utili per capire il plot, ma anche informazioni che riguardano l’interiorità del personaggio”.
L’idea di proporre un protagonista “ridestato” e una storia a tematica horror, quindi nelle stesse corde di Dylan Dog e Dampyr, non ha mai dato dei pensieri a Michele Medda che ritiene molto difficile l’accostamento tra le sua creature le due serie Bonelli. A differenziarsi di quest’ultime Lukas appare inoltre diviso in serialità molto nette: le due stagioni presentano infatti due finali a se stanti e il finale della prima non è cambiato dopo la decisione di rinnovare per un altro anno.
Dopo un breve excursus relativo alla difficoltà generale di proporre sceneggiature fantasy e horror per il cinema e sull’attuale impossibilità di girare un film sul personaggio, Michele Benevento spiega il motivo per cui, al contrario di Dragonero e Orfani, per Lukas non è stato pensato un numero zero.
“Volevo ricreare la sensazione che avevo provato a quindici anni quando ero andato a comprare e a recuperare il Nathan never 1, Dylan Dog 1 e quindi avere in mano l’albo senza nessun tipo di anticipazione ed è per questo che Lukas è stato presentato soltanto un mese prima dall’uscita e con pochissimi spoiler. Quando vado al cinema non ho voglia di essere investito da trailer che mi raccontano tutto il film, non lo sopporto. E io volevo che il lettore arrivasse al libro abbastanza vergine. E infatti molti che avevano avuto un’idea anche un po’ distorta di quello che poteva essere Lukas, quando hanno letto l’albo si sono ricreduti”.
Infine i due autori, dopo aver soddisfatto alcune curiosità del pubblico, si sono dedicati alla sessione di firme e autografi accontentando collezionisti e fan appassionati.