L’ucronia fantascientifica di The Shadow of a terrible thing

L’ucronia fantascientifica di The Shadow of a terrible thing

"The Shadow of a terrible thing" di Massimo Rosi ed Eduardo Mello (BookMaker Comics) è un fumetto ucronico ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale.

The Shadow cvrInvasioni aliene e ucronie sono da sempre due filoni ampiamente usati nelle opere di genere fantascientifico. Talvolta sono stati riuniti insieme in alcuni prodotti, come la saga letteraria scritta da Harry Turtledove che va sotto il titolo di Ciclo dell’invasione, nella quale una potenza aliena invade la Terra durante la Seconda Guerra Mondiale, cambiando sorti e destini del nostro pianeta rispetto a quanto avvenuto nella realtà.

Da un assunto praticamente identico partono anche Massimo Rosi ed Eduardo Mello nel loro The Shadow of a terrible thing, fumetto fantascientifico in uscita sul mercato italiano per BookMaker Comics e su quello britannico per Markosia Enterprise.
Lo stesso incipit della storia – a dimostrazione che le idee circolano libere – è solo una coincidenza come precisa lo stesso Rosi:

“L’idea mi venne circa due anni fa, in maniera in realtà molto banale,  guardando un amico giocare al videogame XCOM,: ho pensato che mi sarebbe piaciuto scrivere un qualcosa legato al classico concetto di invasione aliena. Essendo un argomento abbastanza inflazionato ho cercato di trovare un contesto che potesse renderlo più interessante.
Ma ignorantemente no, non ho mai letto niente di Turtledove.”

Una razza di dominatori alieni, approfittando del conflitto bellico e della debolezza derivante dall’estrema divisione delle nazioni terrestri, sbarca dunque sul nostro pianeta devastandolo e assoggettandolo.
Ne consegue la decisione delle potenze mondiali di lasciare da parte le loro diatribe e unirsi contro il nemico comune.
Protagonista, tra l’eterogeneo gruppo di eroi di guerra scelto per fronteggiare la minaccia aliena, è un ex criminale russo che, per molti aspetti, pare ricalcare il protagonista della pellicola Educazione siberiana.
Massimo Rosi conferma questa supposizione, rivelando anche un altro particolare:

 “Sicuramente  Educazione Siberiana mi ha ispirato più volte anche in passato (come in  Skinwalker, serie ambientata in Russia). Però Ivan, come tutti i personaggi che fanno parte del Bureau per fermare l’invasione aliena, hanno la peculiarità di essere persone realmente  esistite e da me reinterpretate.
Ivan nello specifico è una reinterpretazione del famoso criminale Vjačeslav Ivan’kov, che venne poi arrestato dall’FBI per estorsione.”

The Shadow of_01La narrazione si dipana linearmente dando predominanza alle scene di azione, alle battaglie e agli scontri, ma prendendosi anche il tempo di stacchi basati maggiormente sul dialogo tra i personaggi, tesi a portare avanti il filo della trama.

I protagonisti, così come le caste che costituiscono il popolo alieno, vengono caratterizzati in modo da essere riconoscibili dal lettore per alcune caratteristiche psicologiche salienti che li differenziano gli uni da gli altri. L’approfondimento psicologico tuttavia resta in buona parte superficiale e, se questo può essere giustificato dalla scelta narrativa di puntare molto sull’azione e il dinamismo del racconto, è anche vero che in vari momenti i personaggi si appiattiscono al ruolo di puri meccanismi narrativi, impoverendo la qualità della storia.

In alcuni punti la sceneggiatura cade in delle semplificazioni eccessive e in delle trovate che fanno storcere la bocca e minano la plausibilità del realismo narrativo interno al racconto.
Va anche riconosciuto che alcune idee e i colpi di scena che Rosi inserisce nella storia sono efficaci e rispondono all’esigenza di portare all’epilogo della vicenda nell’arco delle pagine a disposizione, senza abbassare il ritmo di lettura, ma anzi mantenendo costante l’attenzione del lettore.

Sul lato dei disegni, Edoardo Mello, affiancato dalla colorazione di Marco Pagnotta, svolge un buon lavoro soprattutto nel character design e nella resa tanto della tecnologia aliena quanto di quella umana di metà del XX secolo:

“L’ispirazione per disegnare le astronavi, le armi, le tute e altri oggetti alieni è nata da un insieme di cose viste qua e là su internet o in  film, fumetti e anche da tutti i riferimenti che mi ha mandato Massimo. Come per esempio ispirarsi agli insetti per creare le navicelle a forma di zecca.
Per l’ambientazione il lavoro è stato più complesso perché anche sulla rete non si trovano molte foto dell’epoca, quindi ho dovuto guardare molti film ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale per studiarmi le divise e le armi, come ho dovuto studiare tutta la storia dei tatuaggi russi per applicarli sul protagonista in modo adeguato. Unire tutti questi aspetti e mescolarli con la tecnologia aliena non è stato troppo difficile, solo un po’ strano nelle prime tavole anche perché non avevo mai fatto nulla del genere prima.”

The Shadow of_02Le tavole risultano ben studiate, con una buona gestione registica da parte di Mello, capace di variare da una struttura con una griglia rigida a pagine più ispirate all’ariosità dei comics statunitensi,  fino ad arrivare a splash page di grande effetto.
I tratti e le espressioni dei volti restituiscono con efficacia lo stato d’animo dei personaggi, sebbene in alcuni passaggi ci sia qualche incertezza nelle anatomie. Alcune sequenze appaiono inoltre un po’ confusionarie e non di immediata chiarezza per il lettore. Tali criticità paiono comunque dettate dalla giovane età del disegnatore, che comunque annovera già varie collaborazioni tanto con case editrici italiane che estere.

The Shadow of a terrible thing, dunque, pur senza presentare trovate originali è un fumetto di genere che sfrutta con intelligenza oliati meccanismi narrativi fantascientifici regalando una piacevole lettura d’intrattenimento.

Abbiamo parlato di:
The Shadow of a terrible thing
Massimo Rosi, Edoardo Mello, Marco Pagnotta
BookMaker Comics/Markosia Enterprise, 2016
150 pagine, brossurato, a colori, 15,00 €
ISBN: 9788898093380

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