Secondo appuntamento con l’ultima nata tra le collane di Kappa Edizioni, Manga San: uno spazio per proporre fumetti della “nuova generazione” di autori dal Sol Levante, che cercano un ponte tra la profondità dei temi e un tratto accattivante e fresco. Titoli maturi e non incamerabili nei generi mainstream che riempiono le edicole, a volte scimmiottandosi l’un l’altro.
Love my life è un volume unico, corposo e invitante anche nel formato, che affronta in maniera lieve e pulita il tema dell’omosessualità femminile [1].
Ichico, voce narrante dell’albo, si presenta in prima persona al lettore con grazia e leggerezza, introducendo il suo rapporto d’amore con Eri in modo naturale. Una storia fatta, come tutti i rapporti, di sentimento e passione, di condivisione e spazi personali, di imbarazzi e sfrontatezza. La protagonista racconta la sua storia personale, quella di una ragazza come tante, ci introduce al suo mondo, ci rende partecipi delle chiacchiere con il suo amico del cuore e confidente, e dello strano rapporto con il padre e con il ricordo della madre scomparsa: solo con il suo coming out infatti viene a scoprire che i suoi genitori la concepirono, con tutto il loro amore, pur essendo omosessuali e avendo altri compagni e altre storie – un particolare che non manca di suonare bizzarro e non del tutto credibile, ma funzionale alla storia.
Entriamo nei pensieri di questa ragazza, viviamo i suoi espliciti ma mai volgari amplessi con Eri, comprendiamo i suoi tormenti per un mondo dove la discriminazione certo esiste, anche se appare solo brevemente e in sottofondo come una questione di poco conto.
Il percorso di accettazione di sé e della propria vita, delle proprie ambizioni e del rapporto con gli altri, è descritto con intelligenza, candore, ma al contempo senza falsi moralismi, senza nascondere la carnalità di un rapporto. Le figure nude di Ichico e Eri non nascondono niente, eppure appaiono tanto naturali, prive di volgarità e morbosità, quanto cariche di passione e fisicità. Una dote non comune quella dell’autrice, questo saper dosare questi ingredienti in maniera naturale e sicura.
Volendo fare un parallelo, troviamo molto affinità tra l’autrice nipponica e la nostra Mabel Morri [2], per la delicatezza e la vita infusa nei personaggi e nelle loro vite di giovani ragazze innamorate.
Il tratto dell’autrice è scarno, gli sfondi sono spesso assenti, a sottolineare l’importanza basilare dei personaggi; espediente caro agli shojo-manga dei quali pero’ mancano completamente altri stilemi grafici, quali l’uso di decorazioni (floreali nei titoli più classici, spesso più grafici nelle nuove generazioni di autrici) per sottolineare i sentimenti. Accompagnato da un uso moderato dei retini, questo suo stile rende le tavole molto chiare, tanto che tutto il bianco presente finisce per rendere quasi eteree le vignette. Eppure il disegno è al contempo incisivo, non passa mai in secondo piano, è una presenza costante nella storia, denota equilibrio nella composizione delle tavole e gusto raffinato nella scelta delle inquadrature più adatte ai vari momenti del racconto.
Love my life è in sintesi un’ottima lettura, un fumetto non scontato, né ipocrita o furbo, che affronta a viso aperto e serenamente il tema dell’omosessualità femminile semplicemente come elemento di una esistenza al pari degli altri (la scuola, gli amici), pure mantenendolo al centro del racconto.
Segnaliamo dal sito della Kappa Edizioni una news del 14 Febbraio, dove viene annunciata una nuova opera di Yamaji, Free Soul, sempre nella collana Manga San, in uscita a Maggio 2006.
Note
[1] Curioso notare come finora la Kappa avesse dato ampio spazio ai manga a tematiche omosessuali, dando vita a una vera e propria collana periodica, Boy’s love, che propone un’ampia panoramica del genere.
[2] Giovane autrice completa italiana, premio Nuove Strade 2004 a Napoli Comicon. Spesso le sue storie hanno come protagoniste ragazze innamorate tra loro, racconti lievi e carichi di sentimento. Potete leggere una intervista esclusiva all’autrice, la recensione dei suoi primi albi autoprodotti e del suo volume edito da Centro Fumetto A. Pazienza.
Riferimenti
Kappa Edizioni: www.kappaedizioni.it