Grandi Autori #100 – Giovan Battista Carpi

Grandi Autori #100 – Giovan Battista Carpi

Bentornati su Lo Spazio Disney!
Con il secondo volumetto del nuovo corso di Grandi Autoriinaugurato a fine aprile con Giorgio Cavazzano in una versione maggiormente improntata all’approfondimento dei Maestri del fumetto disneyano – la curatrice Gaja Arrighini in concerto con il prezioso apporto di Davide Del Gusto ai testi degli articoli si superano, portando in edicola un prodotto ancora migliore del già brillante esordio di tre mesi fa.

Stavolta è di scena il decano dei fumettisti Disney italiani, Giovan Battista Carpi, un artista di importanza capitale per il fumetto umoristico tout-court, non solo con le creature di papà Walt.
Consci della caratura di questa figura, i due gestori del progetto hanno profuso grande cura nel confezionare l’albo: si riconferma innanzitutto l’impostazione cronologica già vista nell’uscita precedente, e che permette di osservare in maniera cristallina l’evoluzione artistica dell’autore di turno. Questo a occhio nudo, osservando direttamente come cambia il tratto nell’approcciarsi al design dei personaggi e alla gestione della pagina, ma anche grazie alle competenti introduzioni di Davide, che riesce a focalizzarsi con lucidità sugli aspetti più interessanti del lavoro di Carpi e sui vari “segnali di stile”, evidenziando vari fattori del suo lavoro e contestualizzando determinati sviluppi artistici con dotte note storiche.
In questo modo Grandi Autori assume davvero i contorni di un viaggio all’interno della carriera del fumettista di turno, un risultato encomiabile e che ha pochi precedenti di questo tipo (ad eccezione delle opere omnie uscite in abbinamento con i quotidiani); gli stessi Maestri Disney non procedevano infatti in ordine cronologico nelle loro proposte.

Il numero presenta un sommario ragionato e ordinato con una selezione di storie piacevole e interessante, oltre che motivata, una sostanziosa parte di approfondimento competente e compiuta, focus sulle illustrazioni dell’autore e lascia con un senso di compiutezza a fine lettura.
Un elemento a favore è proprio nella scelta delle storie: rifuggendo i pezzi da novanta, anche in questo caso si preferisce rivolgersi alla produzione più “nascosta”, avventure meno note e celebrate ma in grado di mostrare chiaramente gli stilemi stilistici di Carpi in quel determinato decennio della sua attività. Ribadisco, come già dissi precedentemente, che la mossa si rivela lodevole non solo perché si può regalare la ribalta a opere che ingiustamente non l’avevano ancora avuta ma anche perché si riesce in questo modo a offrire un prodotto interessante anche per l’appassionato di lungo corso, che i cavalli di battaglia li ha già in altre edizioni, senza per questo fare un torto ai lettori più giovani dal momento che le storie inserite rimangono comunque ottime letture.

Da Pippo e il condor dell’Illampù di Ennio Missaglia a Paperino e le trombe di Gerico di Rodolfo Cimino, da Paperino e la giornata tipo di Abramo-Giampaolo Barosso a Topolino e le rapine a domicilio di Giorgio Pezzin fino ad arrivare alle opere da autore completo degli anni Ottanta quali Paperino e il diabolico ultrasuono e Paperino trovatore trova… guai, il pubblico può godere di un ampio ventaglio del lavoro carpiano, non solo attraverso i decenni ma anche nel rapporto con i diversi sceneggiatori con cui ha collaborato e di conseguenza con i tanti generi narrativi con cui si è misurato.
Nonostante la presenza (apprezzata!) di un ulteriore articolo volto a raccontare il Carpi degli anni Novanta, tra la nascita dell’Accademia Disney e le ultime storia disegnate, ammetto che non mi sarebbe dispiaciuto veder pubblicata una di quelle opere “tarde” per completezza, magari Zio Paperone e i concerti predatori di Renzo Arbore e Alessandro Sisti, ma comprendo ovviamente che occorre fare i conti con il tirannico numero di pagine concesse.

Per ciascuna sezione del volumetto Davide Del Gusto si premura di fornire tutte le coordinate del caso per permettere di orientarsi, comprendere e imparare, oltreché di motivare la scelta delle storie che si stanno per leggere. I testi sono tutti competenti e ricchi di informazioni ma mai pesanti o ermetici, bensì alla portata di tutti. Rispetto all’uscita precedente mi è parso ci fosse anche più spazio per questi contenuti, con un conseguente miglioramento della parte divulgativa: non a caso trova spazio anche una sezione dedicata a Il Pizzicotto – serie di vignette satiriche scritte da Carlo Chendi nel 1983 – e addirittura un ricco portfolio che celebra il Carpi illustratore (di copertine, di interni di libri e di altre iniziative), extra veramente piacevoli e che riescono ad ampliare lo sguardo sul lavoro di Gibì.

Grandi Autori, in questa sue seconda fase editoriale, convince sempre di più grazie a un progetto ragionato e ben impostato, curato con competenza e passione, dando giustizia agli immortali interpreti dell’arte disneyana.
Che una testata del genere venga veicolata primariamente in edicola è un piccolo miracolo editoriale che personalmente mi fa davvero piacere: in un periodo dove i giornalai sembrano destinatari solo delle pubblicazioni con meno pretese, più semplici e rodate, a favore di fumetterie e librerie per il materiale da collezionisti, non posso che essere contento di vedere un’operazione che va in controtendenza, con una confezione più modesta, un prezzo tutto sommato contenuto e una qualità interna invidiabile.
Vedremo nella prossima stagione, con l’arrivo della controparte cartonata e lussuosa rappresentata da I Grandi Maestri Disney, se ci sarà possibilità di coesistenza sul lungo termine – parlando fondamentalmente a due fasce di pubblico diverse – e quale delle due pubblicazioni sarà più centrata.