La figura del supereroe rappresenta un archetipo moderno, l’evoluzione diretta dei miti dell’antica Grecia, reincarnazione di sentimenti profondi o catarsi liberatoria di pulsioni profonde. Una figura nata e cresciuta attraverso il fumetto, adatta a segnare il passo di nuove epoche e perfetta per esaltare le infinite possibilità di una semplice matita rispetto ai limiti dei primi cortometraggi cinematografici, che trova tra i suoi precursori la letteratura vittoriana e quella popolare dei “pulp magazine” americani quanto le prime strisce di genere avventuroso o fantascientifico. Quello che forse negli anni è diventato un vero e proprio genere non poteva nascere con tanta definizione e specializzazione (che manca per esempio nei manga, anche laddove tematiche e modelli sembrano avvicinarsi molto, come in Dragonball) se non negli Stati Uniti, crogiolo di culture diverse bisognose di figure idealizzate, oltre la condizione umana, super partes. Chi meglio di Superman, un essere in tutto e per tutto simile agli uomini, pur senza esser terrestre, che si erge a difesa dei deboli e degli indifesi, che ostenta una rettitudine ancora più sorprendente dei suoi poteri, poteva ambire a raccogliere la sensibilità di classi sociali, di identità e storie tanto differenti tra loro?
Oggi, grazie alle attenzioni di Hollywood, alla nutrita e agguerrita schiera di fan dei fumetti supereroistici si sono aggiunti milioni di spettatori affascinati da un universo non certo nuovo, ma rilucidato e ripresentato in tutto lo splendore degli effetti speciali più evoluti e immaginifici; se lo stesso Superman piuttosto che l’Uomo Ragno già avevano un loro posto nell’immaginario popolare, ora questo posto si è rafforzato e si è allargato anche ai loro colleghi, protagonisti di film degli anni passati e di quelli a venire.
Eppure il fumetto supereroistico sembra appartenere ancora in maniera predominante alla cultura americana, e i tentativi di esportarne la ricetta poche volte ha prodotto qualcosa di veramente interessante. Quanti ricordano i volenterosi ma spesso goffi tentativi di creare degli eroi “made in Italy” che hanno avuto l’apice durante il movimento fumettistico indipendente negli anni ’90? Fumetti che scimmiottavano dialoghi e disegni degli originali senza riuscire minimamente a entrare nei favori dei lettori. Si tratta dunque di un vero e proprio scoglio culturale?
È pero’ divertente pensare che, in fondo, la colpa non fosse tanto degli scrittori o dei disegnatori di queste opere (spesso alle primissime armi), quanto… dei protagonisti stessi! Supereroi senza esperienza, senza background culturale e di stile, senza allenatori degni di tal nome… In fondo, potrebbe essere un poco come negli sport spiccatamente nazionali, come il Baseball o il Football americano o il Basket, i quali pur con le dovute eccezioni restano ancora nell’immaginario comune strettamente identificati con la realtà degli USA.
Ecco allora che una guida su come deve comportarsi un vero eroe da fumetto, per come trovare il giusto nome, il costume più appariscente, il grido di battaglia più terrorizzante, potrebbe essere non solo utile, ma necessaria! In soccorso di tutti gli aspiranti Superman ecco giungere due agili libretti, essenziali e ironici, scritti da un tal “fantomatico” Giampelmo Schiaragola, sedicente esperto in “Gestione delle Risorse Superumane”.
Questi primi due volumetti di “Salvare il mondo non è mai stato così facile! Guida per aspiranti supereroi” infatti seguono passo passo il novello vigilante in costume nella sua genesi e nei suoi impegni, attraverso capitoli brevi e dai titoli esplicativi, dal fondamentale “Come diventare supereroi in Italia” fino a “Morire” (evento certamente provante ma praticamente immancabile) passando per i momenti fondamentali come “Scoperta, rifiuto, accettazione” o esaminando elementi cardine come “La nemesi“. I due libretti, sotto l’apparente tono di seriosità di un vero e proprio trattato, si rivelano molto ironici e freschi. I rinomati luoghi comuni del genere e le incongruenze tipiche di molti fumetti vengono canzonati con leggerezza e intelligenza, rivelando più che un intento dissacrante, un affetto profondo per mantelli, maschere e costumi.
Per farvi comprendere meglio il tono di queste guide, vi presentiamo in esclusiva un capitolo inedito che verrà pubblicato in un futuro terzo volume, offertoci direttamente dall’esimio professor Schiaragola.
DAL FARO PUNTATO CONTRO LE NUVOLE AL SUPER-POKE
del Prof. Giampelmo Schiaragola
Per il giovane supereroe essere al passo coi tempi non significa solo mettere le mani sull’ultimo modello di cannone gravitonico, avere uno sciame di nanoidi medici nel sangue o pilotare un bioaereo ultrasonico invisibile ai radar. Tutte queste cose sono utili, per carità, ma non sono certo una buona ragione per trascurare la vera frontiera tecnologica dei nostri anni: internet.
In questo campo la comunicazione è fondamentale: ancor prima di sconfiggere il male, il vostro ruolo è quello di ispirare il bene nel cuore degli uomini con la vostra stessa esistenza. Ma se aspettate che siano i media tradizionali a farvi conoscere, state freschi. La regola qui è che se anche riuscirete ad apparire sulle copertine dei quotidiani o in tv, le vostre gesta saranno inevitabilmente travisate, eventuali dichiarazioni tagliate in modo da farvi dire tutto il contrario di quello che intendevate. Ma siamo in Italia, direte voi, che importa? Importa: siete paladini del bene, non politici.
Vediamo quindi come si deve comportare il giovane supereroe on-line.
Molti scelgono la via più facile e più seducente, e si aprono una pagina Myspace: niente di più sbagliato. Siete rigorosi professionisti, non sfigati musicisti di periferia. Aprire un Myspace trasmetterebbe un’immagine di amatorialità e di arraffazzonatezza che non fa per voi. Presto i malvagi più potenti sarebbero costretti ad ignorarvi per non sfigurare e vi trovereste costretti a combattere con una gang di mutanti di quartiere o con qualche tamarro a cui avete rifiutato l’add. Il caso di Entomo, il supereroe napoletano, dovrebbe essere esemplare, da questo punto di vista.
Trattenetevi dalla comprensibile tentazione di iscrivervi a Facebook per poi, protetti da un sicuro anonimato, sbirciare le foto in costume delle vostre ammiratrici. Piuttosto lasciate che nascano spontaneamente gruppi e fan page che osserverete con distaccata benevolenza. E opponetevi strenuamente all’inserimento del vostro nome in test come “Se fossi un supereroe che supereroe saresti?”.
Per le stessi ragioni escludete categoricamente la possibilità di aver un blog, e se propri dovete disabilitate i commenti: tutto il feedback di cui avete bisogno è un faro con il vostro simbolo puntato contro le nuvole. Piuttosto fatevi amico un blogger, che sia sempre pronto a fare le pulci ai giornalisti quando riportano notizie sbagliate o incomplete su di voi (es. “Contrariamente a quanto dice Repubblica, Falco d’Argento ha estratto i bambini dalla scuola prima che prendesse fuoco, e non dopo. Le intossicazioni tra gli scolari sono da imputare alla scarsa qualità del servizio mensa)
E per favore state lontani da Twitter! A nessuno interessa sapere che “Falco d’Argento è sul tetto di un grattacielo che sbircia Dott. Plutonium mentre apre un portale dimensionale”, a parte forse al Dott. Plutonium stesso.
Cosa resta? Un vecchio, classico sito internet. Niente di sfarzoso o complicato, anzi. Optate per un layout semplice, ancora meglio se a pagina unica, qualcosa a metà tra un sito della provincia anni ’90 e il manifesto di una cellula terroristica sfigata. Guardate il caso di Capitan Novara, che ha un sito così ricco che ci si domanda cos’altro faccia nelle notti buie a parte sistemarsi il template. Il vostro è un lavoro di sacrificio, privazioni e solitudine: il male non dorme mai, e voi avete a stento il tempo di controllare la posta. Vediamo quindi cosa dovete mettere nel vostro nuovo sito e cosa no:
Cosa dovete mettere:
Il vostro nome. Grande e bene in vista, attenti che non si confonda con qualcos’altro: con tutto il gergo di internet, niente di più facile che il visitatore distratto si convinca di star visitando il sito del coraggioso AtomFeed, SourceForge o Webmaster.
Una vostra foto in costume. Per favore, che sia di buona qualità. Niente niente flash in faccia, sorrisi idioti e bicchieri di plastica. Piuttosto optate per un chiaroscuro. E scegliete bene la posa. Un’idea? Di spalle, braccia verticali ma leggermente discoste dal corpo, testa voltata per guardare in camera.
Il vostro grido di battaglia. L’ideale grido di battaglia varia tra le cinque e le dieci parole. Non siate modesti, ma state anche attenti a non promettere quello che non potete mantenere: se nel vostro grido di battaglia si parla di annichilire le galassie, pensate alla delusione di tutti quando scopriranno che il vostro potere è uno stretto legame empatico con i merluzzi.
Cosa non dovete mettere:
La sezione shop. Un po’ di buon gusto: prima salvate il mondo, poi vendete magliette col vostro nome, non viceversa.
Il link a: come trovarci. Non fatevi prendere la mano, avete ancora un’identità segreta. I super-malvagi sono già abbastanza spietati e senza scrupoli senza che gli consigliate la fermata migliore della metro per attaccare la vostra base segreta.
Foto del vostro gatto. Ancora una volta, non è un blog.
Abbiamo parlato di:
Salvare il mondo non è mai stato così facile! Guida per aspiranti supereroi voll. 1
(2007, 104 pagg.)
Salvare il mondo non è mai stato così facile! Guida per aspiranti supereroi voll. 2
(2009, 112 pagg.)
di Giampelmo Schiaragola
Edizioni Zandegu, 7,00euro
Riferimenti:
Zandegu: www.zandegu.it
Giampelmo Schiaragola, il blog: schiaragola.lospaziobianco.it.com