Loki
Al debutto della nuova stagione di Loki abbiamo espresso in questa rubrica alcune perplessità sul ritorno del Dio asgardiano e delle sue vicende temporali, puntando l’attenzione in particolare sulle troppe spiegazioni che hanno afflitto il primo episodio, elemento questo che avrebbe potuto generare una sorta di “Multiverse Fatigue” in grado di danneggiare la saga attualmente in costruzione nel Marvel Cinematic Universe. A tre episodi ormai trasmessi possiamo invece mettere da parte le preoccupazioni e cominciare a guardare a Loki come l’inizio di un risveglio creativo dei Marvel Studios e di un diverso approccio della major verso i suoi prodotti realizzati per la piattaforma Disney Plus.
Potrebbe in questo senso non essere una coincidenza la notizia, diffusa nei giorni scorsi, riguardante un reset creativo e narrativo del serial su Daredevil, primo sintomo di una rielaborazione completa del modo di portare avanti questi progetti sotto il regime di Bob Iger.
Come ha dimostrato Secret Invasion, la concezione dei Marvel Studios di realizzare i serial con lo stesso procedimento dei lungometraggi porta più svantaggi che vantaggi. La serie diretta da Ali Selim ha messo in luce un problema endemico dei Marvel Studios che riguarda in primis uno stadio molto importante della produzione: la post-produzione.
L’idea di concepire una fase come questa, determinante per lo sviluppo finale di un prodotto (e della sua comprensione da parte del pubblico) come una bolla in cui ribaltare l’intero processo creativo con riscritture, riprese aggiuntive dell’ultima ora e cambiamenti non previsti ha generato problemi narrativi non da poco per il Marvel Cinematic Universe.
La decisione, ad esempio, di rivelare che James Rhodes (Don Cheadle) era infatti uno Skrull fin dagli eventi di Captain America: Civil War ha praticamente annullato lo sviluppo del personaggio e la sua interazione con la morte di Tony Stark in Avengers: Endgame. Un problema non da poco per una major che ha fatto dell’evoluzione dei personaggi Marvel il suo marchio di fabbrica indelebile.
Loki, da questo punto di vista, dimostra che la dirigenza Marvel sta ritornando a un metodo di lavoro più convenzionale. Non solo la scrittura dei personaggi è più funzionale alla storia, ma anche la durata dei singoli episodi è la prova che, a differenza di Secret Imvasion, la seconda stagione di Loki non ha avuto gi stessi problemi di post-produzione. Secret Invasion ha visto una riduzione disarmante del timing di ogni episodio dai 53 minuti della premiere ai 30-35 minuti delle puntate successive, con una compressione degli eventi che si è riflessa in maniera negativa sulla narrazione e nella percezione del pubblico.
Se il nuovo approccio sarà definitivo e non si rivelerà qualcosa di temporaneo lo potrà confermare il futuro e la prossima serie in uscita, che dovrebbe essere Echo. Concepito come uno show limitato con soli sei episodi, il serial con protagonista Alaqua Cox potrebbe, se esente da problemi in post-produzione, anch’esso modificare il suo status e diventare una serie con più stagioni a tutti gli effetti come quella con Tom Hiddleston, facendo capire al pubblico che i Marvel Studios sono ora più concentrati non sulla quantità ma sulla qualità, consentendo ai propri personaggi una narrazione per farli crescere di stagione in stagione e non più usandoli come meri strumenti per eventi più grandi.
Garfield
La finanziaria The Stars Collective, con sede a Los Angeles e di proprietà di Peter Luo, ha annunciato di stare collaborando con la società cinese Hana Investments su un ambizioso “fondo cross media per investire in fumetti, film, giochi, oggetti da collezione, beni di consumo, intelligenza artificiale e tecnologia del metaverso“.
Tra le prime collaborazioni ci sarà The Garfield Movie, il nuovo film sul personaggio creato da Jim Davis, che avrà sul grande schermo la voce di Chris Pratt, la cui uscita nelle sale è prevista per il prossimo anno. La partnership sul film sarà basata principalmente sul settore del merchandising, anche se una filiale di Stars Collective distribuirà il film della Sony in Cina.