Loki
Con il debutto del primo episodio della seconda stagione si apre per i Marvel Studios una fase molto importante, che sarà segnata dalla lunga strada che porterà all’attesa saga del Multiverso e a due nuovi film degli Avengers.
Il ritorno di Loki segna innanzitutto un traguardo importante per la major, in quanto si tratta del primo show Disney+ incentrato su un personaggio Marvel che abbia ottenuto una seconda stagione, da quando la branca cinematografica della Casa delle Idee ha ridefinito i suoi progetti televisivi dando una forte centralità alla nuova piattaforma streaming come collante con il resto del Marvel Cinematic Universe.
Questo collante, come già detto poco più sopra, vede la serie con protagonista Tom Hiddleston ricevere una attenzione significativa, soprattutto per avere introdotto alla fine della scorsa stagione il personaggio di Kang (Jonathan Majors), nuova nemesi degli eroi Marvel sul grande e piccolo schermo.
Una pressione non da poco, che è stata largamente accentuata dopo la non esaltante performance al botteghino di Ant-Man and The Wasp: Quantumania, pellicola il cui compito era quello di fare da apripista narrativo per il personaggio e per la prossima grande saga attirando su di sè l’attenzione del pubblico, un effetto questo non propriamente riuscito.
Questo fattore ha in parte annacquato non tanto l’attesa sul ruolo di Kang, ma sulla saga del Multiverso in generale, riversando allo stesso tempo su Loki le aspettative e le speranze per una sorta di “restart narrativo” che sapesse rilanciare l’entusiasmo per il “quadro generale”.
Anche se la nuova stagione andrà valutata nella sua interezza per vedere quali semi saranno sparsi nel Marvel Cinematic Universe, vogliamo qui sottolineare una problematica non da poco all’interno del primo episodio, abilmente evitata durante tutta la scorsa stagione, che potrebbe ripercuotersi in maniera pesante anche sul resto dei progetti collegati alla nuova saga se non saranno presi provvedimenti a livello di sceneggiatura.
Ci riferiamo in particolare a tutta la dinamica che vede Loki essere imprigionato in “salti temporali”, un elemento che praticamente diventa il focus narrativo del primo episodio, in maniera forse anche troppo lunga visto che sulla risoluzione del problema i vari personaggi discutono per tutta l’intera durata della puntata.
Questo singolo elemento evidenzia i possibili ostacoli narrativi che la Saga del Multiverso potrebbe far nascere, nel momento in cui ci si focalizzasse troppo su tecnicismi e spiegazioni, uno dei massimi difetti e problemi (da sempre) per film e serie tv che trattano di argomenti che hanno a che vedere con i viaggi del tempo o con l’utilizzo del tempo.
Ovviamente non è sempre stato così, visto che una delle saghe più citate a livello cinematografico come Ritorno al Futuro, ha saputo gestire l’elemento temporale alla perfezione, riuscendo a farlo accoppiare perfettamente al resto della storia e senza appesantire il tutto. Questo problema potrebbe allargarsi nel momento in cui il pubblico non avesse ancora chiare quali saranno le principali cause e motivazioni che dovranno muovere la Saga del Multiverso e, soprattutto, Kang.
Questo sarà un altro dei compiti di Loki, ovvero quello di darci un quadro completo della figura di Kang e delle sue possibili varianti e tracciare un percorso chiaro della minaccia che gli eroi Marvel si troveranno di fronte.
A una serie di domande aveva dato risposta “Colui che rimane” alla fine della precedente stagione, regalando una affascinante ed esaustiva spiegazione di cosa era accaduto, ma la seconda stagione di Loki ha bisogno di una chiusura completa del cerchio per assolvere pienamente il suo compito senza cadere nell’errore di fornire, come nel caso dei “salti temporali”, spiegazioni che potrebbero avere, soprattutto nei confronti del pubblico giovanile (refrattario all’attenzione), l’effetto opposto, ovvero allontanarlo.
La seconda stagione della serie sul Dio asgardiano è, quindi, una sfida decisiva per i Marvel Studios e per il futuro della narrazione del Marvel Cinematic Universe, ma anche per riprendersi quella gestione dell’intrattenimento che ha saputo affascinare e conquistare per dieci anni consecutivi, e che al momento pare trascinarsi.
Aquaman e il Regno Perduto
In vista dell’uscita della pellicola a dicembre, Warner Bros. Discovery ha deciso con largo anticipo di rendere nota la vasta linea di licensing basata sul sequel, probabilmente per cercare di coprire (almeno per il momento) la mancanza di un accordo tra le major e gli attori che permetterebbe a questi ultimi di partecipare attivamente alle promozioni.
Per amplificare l’uscita nelle sale del film con Jason Momoa, Warner Bros. Consumer Products ha scelto di concentrarsi proprio sulle catene cinematografiche, con la distribuzione nei cinema di prodotti escluvisi a tema prodotti da Snapco e Golden Link, che in USA saranno disponibili all’ingresso del pubblico. Si tratta di una vasta linea di bicchieri per bevande, topper decorativi per bevande, secchielli per popcorn e peluche che permetteranno ai fan di portare il personaggio di Aquaman a casa, non legando il loro utilizzo solo all’interno della sala.
Collaborazione importante, per quanto riguarda i giocattoli, è quella con Spin Master, azienda che abbiamo citato molte volte in questa rubrica e che anche questa volta ha portato avanti una partnership con i DC Studios realizzando uno speciale set da battaglia che vede contrapposto Aquaman alla sua nemesi Black Manta. Il set di gioco presenta action figure di Aquaman e Black Manta della dimensione di 10 centimetri, ciascuna con 11 punti di articolazione e vari accessori. Il veicolo Manta Sub, anch’esso della dimensione delle action figure, è dotato di una cabina di pilotaggio in cui posizionare le figure. Infine, l’action figure Double Strike Aquaman presenta un esclusivo design Stealth Suit da 30 centimetri ispirato al film.
McFarlane Toys ha invece messo a punto una linea di action figure e statue da 30 centimetri raffiguranti i personaggi di Aquaman, Black Manta, Re Kordax e il drago marino di Aquaman, Storm.
Altre collaborazioni non meno importanti sono quelle di Funko, con una gamma completa di statuette di Aquaman, Mera, Black Manta e altri, e Rubies, che come sempre si appresta a lanciare costumi basati sul film durante la festività di Halloween.
Non sono poi da dimenticare gli accessori per la casa di aziende quali Trevco, Bioworld, Mad Engine e molte altre.