
Ammiraglia del collettivo è sempre stata la rivista che ne condivide il nome, Lök Zine appunto. Rivista che nel 2018, giunta meritatamente al decimo appuntamento, ha deciso che era tempo di cambiare, rinnovarsi e – perché no – di evolversi. Lo ha fatto grazie a un crowdfunding, che ha permesso di finanziare l’uscita di un nuovo volume dal numero di pagine raddoppiato, dal formato maggiore, passando dal bianco e nero al colore, dallo spillato al brossurato, e soprattutto – cosa che può sembrare scontata ma non lo è – che non ha dimenticato di includere nei fondi il pagamento agli autori.
Il risultato, oltre che un miglioramento, ha rappresentato anche un impegno: cambiare, evolversi, dovrebbe possibilmente avere anche senso, obiettivo e significato. Gli elementi aggiunti possono certamente essere soltanto “cosmetici”, ma se costituiscono un valore artistico aggiunto, se sono giustificati dal contesto che li accoglie e gratificano il lettore offrendogli qualcosa in più, solo allora l’intera operazione può dirsi conclusa. E nel caso di Lök Zine è facile constatare che le cose sono andate davvero così.

In tutto ciò ogni elemento, dalle illustrazioni dei talentuosi Davor Gromilovic, Luca di Napoli, Maria Gabriella Gasparri, Lucia Calfapietra, il Pistrice e Margherita Morotti ai fumetti di Matteo Farinella, LaCame, Chema Peral, Andrea di Franco, Jutea, Simone Capano, Lois, Francesco Panatta e Salvatore Giommarresi, passando per gli articoli di Sebastiano Barcaroli (alias ChickenBroccoli) e la divagazione su Georges Perec e le sue Specie di Spazi (autore quantomai essenziale quando si parla di dimensioni, e in una rivista come Lokzine) ideata da Federico Rossi contribuisce a dimostrare la completezza e l’eterogeneità di una pubblicazione che appare oggi sempre più curata e adulta, matura nei temi e ambiziosa e originale negli stili.
Descrivere il singolo fumetto o la singola illustrazione vorrebbe dire descriverli tutti, in quanto ognuno di essi meriterebbe di essere raccontato esaustivamente, sia che si parli di storia che di disegni. Va detto però che il risultato si conferma proverbialmente superiore alla somma delle singole parti, e che i difetti che compaiono quando si confezionano prodotti simili sono brillantemente superati.

Anche l’altro rischio tipico degli antologici “alti”, cioè sacrificare la narrazione per un approccio estetico elevato ma a volte vuoto, troppo arzigogolato e a tratti incomprensibile, viene evitato: tutte le opere contenute in Lök Zine –illustrazioni o fumetti che siano– hanno qualcosa da raccontare; e intrattengono, divertono, incuriosiscono e convincono. Come già detto, anche da questo punto di vista non c’è elemento che non convinca.
Unica possibile critica è il fatto che a volte l’idea di “dimensione” non è il centro del racconto, quanto piuttosto un pretesto narrativo usato per raccontare una storia che sfocia in altro. E si può far notare anche che alcuni racconti ricordano in modi più o meno vicini opere d’arte viste o lette nel recente passato, risultando ben inserite nei dibattiti, nelle idee, nelle tendenze e negli stili di questi ultimi anni, ma non sempre aggiungendo qualcosa a dei discorsi già avviati.
Se il decimo numero di Lök Zine era una scommessa, si può dire che è stata vinta. Acquistata maggiore sicurezza e una forma più compiuta, perfezionata con l’aggiunta del colore, la rivista conferma il suo ruolo di specchio di quanto di interessante c’è da vedere nel versante più artistico del mondo del fumetto e dell’illustrazione. Un prodotto di valore, che si spera possa acquisire l’importanza che merita nel panorama italiano ed europeo.
Abbiamo parlato di:
Lök Zine #10 – Dimensions/Dimensioni
AA VV
Autoproduzione, 2018
132 pagine, brossurato, colore – 15,00 €
Per info e acquisti: www.lokzine.com

Bello l’articolo, ma dove si compra? Esiste un sito?
Giusta osservazione! Il sito di riferimento è http://www.lokzine.com, lo aggiungiamo anche nell’articolo.