“L’Odissea di Fenyx” giunge al termine

“L’Odissea di Fenyx” giunge al termine

Nel secondo e conclusivo capitolo scritto da Nikko e disegnata da Looky e Siamh, Fenyx deve attraversare l‘Ade.

Odisseadifenyx2_copPubblicato da Star Comics sotto il marchio Astra, il secondo capitolo di L’Odissea di Fenyx chiude il breve ciclo a fumetti ispirato al videogioco della Ubisoft, con lo stesso staff artistico composto dallo sceneggiatore Nykko, i disegnatori Looky Siamh e il colorista Arif Prianto, con lettering e traduzione di Arancia Studio.

Salvata da Afrodite nel finale del primo volume, ritroviamo Fenyx già in viaggio insieme al quadrupede dorato donatogli da Zeus. Ormai in possesso della Lira di Orfeo, oltre che dell’arco d’oro di Afrodite, l’eroina deve accedere al regno di Ade per salvare Pelope su richiesta del capo degli dei, ma non sa come fare. Per vincere l’empasse iniziale è necessario l’aiuto di Apollo, primo di una serie di divinità favorevoli o avverse che incroceranno il cammino di Fenyx.

Un cammino lineare, quello allestito da Nykko, che punta tutto su colpi di scena non troppo imprevisti e su qualche peripezia, nel senso letterale di rovesciamento improvviso, per sviluppare e portare a conclusione una trama alla lunga un po’ ripetitiva.
Già il primo volume era infatti interamente giocato su quest da superare, che tuttavia non aggiungevano molto allo spessore della protagonista, e in questo secondo episodio mancano evoluzioni significative: si passa da un colpo di scena all’altro, con uno sviluppo narrativo che risulta infine piatto e prevedibile. Anche il climax conclusivo è in parte monco, dal momento che la protagonista evita lo scontro con un nemico di vecchia data scegliendo la fuga. Il risultato è un finale che, pur ricalcando la leggerezza stilistica del videogioco, appare da un lato precipitoso, dall’altro quasi ingenuo nel suo tentativo di restare “aperto”.

Resta il fascino legato al contesto mitologico, dove agiscono figure ormai parte dell’immaginario collettivo come Penelope, la dea degli inferi e suo marito Ade, il cane a tre teste Cerbero, Caronte, Medusa e il titano Tifone, protagonista anche del videogioco. Sono sempre divertenti le derive ironiche legate alle personalità delle divinità, espresse con battutine e frecciatine su varie tematiche, come la propensione di Zeus a riprodursi a più non posso.

Looky e Siamh confermano il buon lavoro visto nel primo capitolo, con il loro stile morbido, tendente al cartoonesco in una tavola prevalentemente a tre o quattro strisce. L’avventura si svolge quasi per intero nell’Ade, un mondo vasto, la cui varietà di ambienti – dal fiume di fuoco, al deserto, alle paludi, al palazzo di Ade e Penelope – è bene interpretata e caratterizzata. Come nel primo episodio, la visualizzazione delle ambientazioni e degli sfondi è migliore rispetto a quella dei personaggi. Alcuni appaiono un po’ rigidi e qualche figura è poco bilanciata, come in una vignetta in cui una gamba di Fenyx risulta sproporzionata rispetto al corpo. È interessante l’interpretazione grafica di Ade (le cui motivazioni sono spiegate dagli autori nei contenuti extra), più affascinante e femminile rispetto alle sue caratterizzazioni classiche, di solito brutali.
I colori di Arif Prianto sono precisi ed efficaci in particolare sui fondali, come nel caso di un cielo con nuvole sfumate o di un mare inquieto, ma anche alcuni dettagli dei protagonisti sono ben gestiti, come gli occhi rosso fuoco di Cerbero.

Interessante e completa l’appendice presente al termine della storia, con schizzi e studi degli autori, esempi di sceneggiatura e brevi approfondimenti sui personaggi utilizzati, utili soprattutto per chi non conosce la mitologia.

Abbiamo parlato di:
Immortals Fenyx Rising #2 – L’odissea di Fenyx
Nykko, Siamh, Looky
Star Comics, 2022
64 pagine, cartonato, colori – 16,90 €
ISBN: 9788822629982

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *