Lo sguardo di Friedrich secondo Vilella: la pittura come viaggio trascendentale

Lo sguardo di Friedrich secondo Vilella: la pittura come viaggio trascendentale

Sebastiano Vilella firma un thriller metafisico che mescola la vita e l’arte di Caspar David Friedrich.

Friedrich - copertinaAutore per molti ma non per tutti, Sebastiano Vilella ci ha abituato nel corso della sua carriera ultratrentennale a letture connotate da un rigore metodologico nella scrittura e concilianti con una varietà di sfumature espressive, tra ricerca e sperimentalismo visivo. Proseguendo il fil rouge iniziato con le sue precedenti opere – L’Armadio di Satie e Interno Metafisico con Biscotti, dove omaggiava rispettivamente le figure di Erik Satie e Giorgio de Chirico – Vilella dedica questo nuovo graphic novel a un altro grande artista: Caspar David Friedrich, genio tedesco della pittura paesaggistica e romantica, al centro di quello che potremmo definire un originale thriller metafisico ed esistenzialista.

Ispirato a fatti realmente accaduti nella vita del pittore, Vilella costruisce una trama ambientata nel 1825 a Dresda, con Friedrich ritiratosi a vivere in una zona di montagna aspra e isolata nell’apparente ricerca dell’ispirazione per i suoi lavori, abbandonando l’insegnamento, la città e la moglie. Intanto la polizia segreta indaga sui suoi dipinti, sospettando che siano in grado di sconvolgere le persone tanto da renderne alcune catatoniche e chiedendo al dottor Carl Gustav Carus – fisiologo e pittore dilettante nonché amico di Friedrich – di andarlo a cercare e convincerlo a mettersi a disposizione delle autorità.

Nel corso del suo viaggio, Carus affronta un percorso fisico quanto fortemente simbolico che Vilella costruisce con dovizia per illustrare alcuni aspetti della vita e contemporaneamente dell’arte pittorica di Friedrich: in questo modo nella trama vengono abilmente mescolate biografia e fiction, tanto da annullarne i labili confini. L’autore osa ulteriormente, inserendo nella narrazione riflessioni filosofiche che arricchiscono la prospettiva del racconto, descrivendo sia il senso del lavoro e della visione stilistica del pittore, sia la potenza universale della natura che eleva l’animo di chi è in grado di coglierne la magnificenza, fungendo da elemento trascendentale all’interno della storia e non solo da semplice corredo scenico.

Friedrich - 2È importante sottolineare come la trama sia permeata da un’aura di misticismo aulico che viene introdotta nella prima parte della storia, con l’idea di alcune persone precipitate in uno stato di beatitudine contemplativa in seguito alla visione dei dipinti di Friedrich, raggiungendo una sorta di “immortalità” (non hanno bisogno di mangiare né di dormire). Un elemento sovrannaturale che l’autore usa come un cavallo di Troia sia per incuriosire il lettore, sia soprattutto per illustrare il massimo percorso spirituale di un uomo, tendente all’unione col divino mediante il superamento dei limiti naturali o l’annullamento della personalità individuale. È questa possibilità nell’uomo di giungere all’assoluto che Vilella approfondisce man mano che si procede con la lettura, illustrandola come parte di una comunione che unisce l’animo e la sensibilità dell’uomo alla natura, selvaggia e insondabile nella sua immensità, usando come chiavi di percezione la ricerca e l’estasi artistica.

Sul versante grafico Vilella implementa la narrazione riproducendo le atmosfere suggestive dei quadri del pittore, connotati da paesaggi isolati di aspra e maestosa bellezza dove l’uomo è assente o semplice ospite-spettatore, in un intenso sforzo artistico connotato anche da una certa fluidità dal punto di vista dello storytelling. Nonostante la Friedrich - 1struttura classica delle tavole (dalle 3 alle 5 vignette), la loro particolarità è che sono totalmente immersive, ovvero così pregne di dettagli e dense di colori da avvolgere il lettore nella dimensione artistica e metafisica della storia.

Tutto ciò rappresenta – se proprio dobbiamo trovare un difetto nell’opera – un cortocircuito che lo stesso stile di Vilella pone nei confronti del lettore: con le sue tavole ricche di dettagli, di sfumature e paesaggi, l’autore offre un’esperienza visiva che rischia di distogliere l’attenzione dalla trama, necessitando di almeno una seconda lettura per coglierne pienamente il valore nonché le atmosfere empiriche.

Il risultato finale è comunque quello di un’opera riuscita ed assolutamente non scontata, con diversi livelli di interpretazione, frutto di una mirabile fusione tra sostanza narrativa e spirito artistico, contraddistinta dalla ricchezza delle tavole illustrate in maniera certosina e arricchite da un’intensa colorazione a mano.

Abbiamo parlato di:
Friedrich, lo Sguardo Infinito
Sebastiano Vilella
Oblomov Edizioni, 2019
112 pagine, Brossurato, a colori – € 19,00
ISBN: 9788885621602

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