L’incerto futuro di Joker, i piccoli eroi di Disney+

L’incerto futuro di Joker, i piccoli eroi di Disney+

In questa puntata l'incerto futuro di Joker e del DCEU dopo le contrastanti notizie dei giorni scorsi e uno sguardo a un interessante docureality trasmesso con il lancio di Disney+.

Joker

Nei giorni scorsi, l’annuncio e la successiva smentita riguardante un sequel in lavorazione di Joker da parte della Warner ha per qualche ora agitato i fan e gli addetti ai lavori soprattutto per l’indiscrezione, mai confermata, inerente il coinvolgimento del regista Todd Phillips in un altro progetto cinematografico sulla falsariga di quello riguardante il clown del crimine.
Questo aspetto, che ribadiamo al momento non è confermato così come non lo è l’eventuale progetto di un seguito sul villain di Gotham City, riflette comunque un dato di fatto: all’interno della Warner Bros. la discussione è aperta su come il successo (inatteso) della pellicola possa essere sfruttato e di come quella che all’inizio era stata vociferata come una linea di film (mai concretizzatasi in una etichetta con un proprio nome) possa ora diventare una realtà narrativa, puntando sull’approfondire veramente ciò che rende i villain DC Comics interessanti quando separati dalle loro controparti eroiche.

E’ ovvio che, al momento, Joker resta una sorta di esperimento di successo dalle qualità uniche, e che la stessa formula che ha portato al suo concepimento come film e di conseguenza al successo internazionale potrebbe essere difficile da replicare. Il regista Todd Phillips non solo si è aggiudicato un attore di talento e di richiamo quale Joaquin Phoenix, ma ha tentato riuscendovi di costruire una atmosfera alla Taxi Driver. Guardando a tutto questo è quindi lecito chiedersi se la stessa operazione sarebbe possibile con un altro villain.

Oltre a ciò, bisogna anche pensare proprio al fatto che la dirigenza Warner (o una parte) possa temere che, in qualche modo, una intera linea dedicata ai cattivi possa finire per oscurare i progetti principali come il The Batman di Matt Reeves, che un sequel di Joker potrebbe facilmente mettere in ombra, ma anche la linea canonica e narrativa del DCEU ufficiale. E’ proprio alla luce di queste problematiche che la major avrebbe da guadagnare nel riunire questi progetti sotto una nuova etichetta, cosa che dal punto di vista promozionale potrebbe anche rendere la visione generale più facile al pubblico composto da lettori di fumetti, quelli più desiderosi di una schematizzazione per quanto riguarda questi tipi di film.

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Marvel’s Hero Project

Con l’esordio di Disney+ avvenuto lo scorso 12 novembre, per la major di Topolino e i Marvel Studios non è arrivata solamente l’occasione di rilanciare i propri prodotti multimediali attraverso una nuova piattaforma, ma anche la possibilità di presentare al pubblico programmi che abbiano un effettivo impatto sulle vite degli spettatori e della società.

E’ questo il caso di Marvel’s Hero Project, una interessante serie realizzata da Marvel Entertainment che condividerà le storie vere di 20 bambini in tutti gli Stati Uniti che sono altrettanto eroici rispetto agli iconici personaggi che hanno visto agire sul grande schermo e sulle pagine dei fumetti.
Il progetto, realizzato senza una sceneggiatura scritta, seguirà i viaggi di questi piccoli eroi del mondo reale le cui storie culmineranno tutte in un fumetto personalizzato che li collocherà nell’Universo Marvel.

Tutti questi ragazzi hanno esibito tratti e caratteristiche di un classico supereroe Marvel – ha dichiarato Sarah Amos di Marvel Entertainment – e poter vedere questi bambini illuminarsi perché ritratti su una copertina ha reso l’intero progetto fantastico.

Tra i ragazzini che parteciperanno al programma sono da segnalare le storie di Adonis Watt, Elijah Lee e Jordan Reeves, ognuna con una propria peculiarità. Adonis, 15 anni, sognava di giocare a football, ma i suoi sogni sono stati apparentemente infranti da una rara forma di glaucoma congenito che gli ha fatto perdere la vista all’età di 5 anni. Questo evento non lo ha però scoraggiato, e due anni fa il ragazzo ha segnato due touch down per la squadra della propria scuola, un evento che ha conquistato i titoli dei principali giornali statunitensi.
Elijah Lee è invece un giovanissimo attivista che a soli 11 anni ha organizzato marce di sensibilizzazioni sugli abusi sui minori nella sua città natale in North Carolina. Infine, anche la storia di Jordan ha ottenuto forte eco: il ragazzo ha un braccio prostetiico, che egli ha soprannominato “Progetto Unicorn”, e attraverso l’organizzazione no-profit fondata con la madre vuole sensibilizzare la gente nei confronti dei minori con problemi agli arti.

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