Kyoko e Jiro sono una giovane coppia che convive in una piccola casa di periferia e la loro relazione, vissuta apertamente come un vincolo al di fuori del matrimonio, è una sfida alle sclerotizzate convenzioni della società giapponese degli anni ‘70.
Il rapporto d’amore che lega Kyoko e Jiro è tuttavia anche un terreno inesplorato, qualcosa che sfugge a una definizione precisa e per questa sua particolare natura è bello, ma al tempo stesso fragile e soggetto a subire ogni tipo di minaccia, interna ed esterna.
I due conviventi devono infatti costantemente mettere i reciproci sentimenti alla prova dei loro egoismi, delle loro paure e dei loro dubbi, affrontando al tempo stesso il rischio che il giudizio dei genitori, le avances di quanti vengono incoraggiati dall’assenza di un anello, o la mancanza di un lavoro, mandi in frantumi ciò che è stato costruito con difficoltà.
“L’amore è sempre pieno di errori. Se c’è bellezza nell’amore, lo si deve agli errori commessi da un uomo e una donna.” Questa frase, che funge da Leitmotiv nel manga è utilizzata dall’autore, Kazuo Kamimura, come il ritornello di una poesia, sintesi estrema e compiuta delle contraddizioni dell’amore, per sottolineare ogni crisi e ogni vittoria dei due protagonisti.
L’età della convivenza è infatti concepito come una complessa struttura poetica e pittorica, in cui non è più possibile distinguere e separare i versi lirici dalle potenti pitture delle vignette, ciascuna accuratamente disegnata come un ukiyo e, le stampe artistiche prodotte in serie in Giappone a partire dal diciassettesimo secolo.
Parole e immagini si fondono in un tutt’uno così come i cambiamenti delle stagioni, che irrompono nelle vignette con tratti tanto carichi da essere violenti, superando la trita associazione con i sentimenti umani per diventare insieme a essi la metafora della necessaria evoluzione di un rapporto tra due persone, una necessità che può segnare contemporaneamente la longevità o la fine di una relazione.
A questa struttura così monolitica corrisponde un’architettura delle tavole che ricerca volutamente le simmetrie per rispecchiare i cambiamenti simultanei dei due protagonisti, senza rinunciare nello stesso tempo ad alcun effetto del tratto, sfumato, a matita, negativo fotografico, essenziale, caricaturale, che possa meglio rappresentare la forza dei sentimenti di Kyoko e Jiro.
Pubblicato tra il 1972 e il 1973, L’età della convivenza ottenne uno straordinario successo perché la coraggiosa sincerità dell’autore nel descrivere tutti gli aspetti della convivenza, il sesso, le liti, le pulsioni di morte, la folle forza dei sentimenti, fece immedesimare nelle vicende di Kyoko e Jiro moltissimi lettori che vivevano allora la stessa nuova esperienza.
A quarantacinque anni di distanza dalla prima pubblicazione il manga ha mantenuto, proprio grazie alla spontaneità e alla maestria di Kazuo Kamimura, la stessa forza espressiva nel descrivere un aspetto della vita umana che è ancora sottoposto a difficoltà e mutamenti analoghi.
Considerata la prolificità dell’autore, di cui le Edizioni BD hanno pubblicato anche Una Gru infreddolita, già recensito su Lo Spazio Bianco e Lady Snowblood (con Kazuo Koike), sarebbe davvero auspicabile che la casa editrice, compiuta la pubblicazione dei tre (voluminosi) tomi de L’età della convivenza, continuasse con le altre opere di Kazuo Kamimura, poeta, pittore e mangaka.
Abbiamo parlato di:
L’età della convivenza voll. 1,2
Kazuo Kamimura
Traduzione di Paolo La Marca
Edizioni BD, 2017
700 pagine, brossurato, bianco e nero – 18,00 €
ISBN: 9788868838928 – 9788868839482