Liberty tutti!

Liberty tutti!

La Liberty nasce diversi anni fa, un piccolo mondo molto attivo che in poco tempo sforna opere del suo creatore, Ade Capone, autore che con Lazarus Ledd ha creato un fumetto capace di sfidare la Bonelli ad armi pari. Sotto l'etichetta Liberty nascono cosi' Erinni, storia di una serial killer...

Erinni, personaggio simbolo di LibertyLa Liberty è rimasta “silente” per gran parte del 2003, ma adesso torna a farsi viva: cosa è successo in questo periodo?

È successo che mi sono dovuto concentrare su Lazarus Ledd, che per me ha sempre la precedenza su tutto. Quest’anno abbiamo festeggiato il decennale, altro traguardo mai raggiunto da nessun bonellide. I miei collaboratori ai testi erano impegnati in altre cose extra-fumetto, e così ho dovuto scrivere tutte le storie io. Ora sto testando un “giovane di belle speranze”, Andrea Iovinelli, e mi sembra che il tutto proceda nel migliore nei modi. È vero, in questo periodo sono anche tornato a collaborare a Zagor, mia passione di sempre, ma tieni conto che quando lavoro per Bonelli devo pensare solo a scrivere. Torno insomma a essere uno scrittore puro, cosa che mi costa meno tempo. Per Lazarus e per Liberty, invece, sono anche direttore responsabile e supervisore. Quanto a Liberty, c’era (e c’é ancora) anche il problema di un mercato indipendente dall’encefalogramma piatto. Non ti stimola, insomma, a tirar fuori nuovi progetti.
Nei prossimi mesi pubblichero’ Atlas, scritto da me e disegnato da Loredano Ugolini, nome storico del fumetto italiano. Ma si tratta comunque di una storia già pronta, che devo solo rieditare. Progetti Liberty che partano da zero ce ne sono, ma li sto portando avanti pian piano, anche perché Liberty per me (lo dissi fin dall’inizio) è più un hobby che un lavoro. Per il resto, mi fa piacere che gli arretrati continuino a vendere abbastanza bene, e che un buon 70% della produzione precedente sia andata esaurita, ristampe comprese. Probabilmente ne faremo altre.

Che idea ti sei fatto della situazione del fumetto in Italia?

C’é qualcuno che nega la crisi, magari facendo ironia verso chi la prende sul serio. Evidentemente questi “ironici” non hanno accesso ai tabulati dei distributori o non sanno leggerli. La crisi è nelle cifre. Stop. Il fumetto sta diventando un prodotto di nicchia, nonostante l’Italia sia ancora il terzo mercato mondiale, dopo Giappone e America. In Italia il fumetto non vende più come una volta, dal made in Italy ai manga ai comics. Da qui deriva anche un aumento dei prezzi, come in qualsiasi economia di scala.

Credi che l’iniziativa de i Grandi Classici del Fumetto di Repubblica, o la crescente popolarità dei film basati su fumetti, possa essere fonte di vantaggi per tutto il panorama? Pensi che un editore, o meglio, gli editori di fumetti in generale, possano sfruttare questa situazione?

Più che i Classici del Fumetto di Repubblica, io li definirei i Classici del Fumetto di Repubblica e di Panini Comics. Nel senso che di fronte a Corto Maltese, a Tex, a Zagor mi tolgo il cappello. Di fronte alle strategie di marketing mirate, no.

Di cosa sei più soddisfatto in questo 2003?

Del decennale di Lazarus, ovviamente. Inoltre, del lavoro che in Near New Media Agency (www.near.it) stiamo facendo per Swatch. Ci hanno chiesto una campagna di comunicazione di ispirazione fumettistica, e abbiamo scelto un disegnatore dello staff di LL –Sergio Gerasi – per i disegni da realizzare: personaggi, ambientazione, eccetera. Una cosa che verrà utilizzata da Swatch in tutto il mondo. In Near io mi occupo soprattutto della parte editoriale, nella quale ho fatto confluire la Liberty e tramite la quale seguiamo anche alcune cose Star Comics, come il sito web e le riviste di games.

Kon OneQuali fumetti hai apprezzato di più nell’anno in corso?

Tra i fumetti italiani, Dampyr, come nel 2002. Lo sento molto affine, come argomenti e ambientazioni, a Lazarus, e mi sono goduto gli albi di Bocci e Bartolini. Inoltre, trovo che Zagor (e non lo dico per “interesse privato”) sia davvero sempre molto leggibile e godibile.
Tra i fumetti americani, Hulk by Bruce Jones, John Romita jr. e Lee Weeks. Un vero capolavoro. Inoltre, il Batman by Jim Lee… imperdibile! E, della Wildstorm, Reload by Ellis e Gulacy (uno dei miei artisti preferiti in assoluto). Tra i manga… non saprei. Ora come ora non ne leggo nemmeno uno. Una mia mancanza, lo ammetto. Ma ho poco tempo, e seleziono, leggo solo ciò che mi prende davvero.

La Liberty è tornata in campo: quali sono le principali proposte e novità per i prossimi mesi? Su quali titoli e quali autori riponi maggiori aspettative?

Bé, a questo ho già risposto al punto 1. Posso aggiungere che Erinni III (lo stiamo lentamente preparando) segnerà il ritorno di un rigenerato Luca Panciroli. Che in molti attendono. Luca non li deluderà.

Pensi che in Italia il mercato a fumetti sia destinato a cambiare nel prossimo futuro? Le edicole perderanno il ruolo di distributori a favore delle fumetterie?

No, non credo. Troppi interessi in gioco. De Agostini, A&G Marco, eccetera… colossi che non rinuncerebbero mai -e giustamente- a distribuire anche fumetti. Perché, appunto, siamo ancora il terzo mercato al mondo. Non tutte le fumetterie, poi, sono così qualificate come uno potrebbe pensare, come io stesso dieci anni fa pensavo e speravo. Esistono edicolanti che amano il fumetto molto più di certi librai che fanno fatturato solo grazie a giocattoli e DVD. La verità è che proprio in certe fumetterie il fumetto viene trattato da prodotto di secondo o terzo piano.

Credete nelle possibili evoluzioni del fumetto, come il web comics.

No, non ci crediamo. O meglio, non pensiamo che si tratti di fumetto, ma di qualcos’altro. Amo molto il multimedia (Near docet), ma il fumetto di carta è e di carta resterà, per sua stessa definizione. Almeno a mio parere. Se togli a un fumetto l’aspetto materiale e un po’ “feticistico” (ancora adesso annuso il profumo della carta come facevo da bambino), gli togli tanto. Troppo.

La Liberty è presente sul web all’indirizzo www.libertypoint.it

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