Leviathan-verse inarrestabile: i secondi numeri

Leviathan-verse inarrestabile: i secondi numeri

Continuano le avventure di Baron Savitch, Iron Ace e The Black Bat nell'universo supereroistico di Leviathan Labs

Si era già parlato del Leviathan-verse in occasione del suo lancio, con un’intervista all’ideatore dell’universo Massimo Rosi e un’analisi dei primi numeri delle tre testate che hanno dato il via a questo progetto editoriale degli autori italiani di Leviathan Labs. Il tutto prosegue con i secondi numeri di Baron Savitch, The Black Bat e Iron Ace.

BaronSavitch_2Il team creativo dietro i singoli albi si riconferma il medesimo, garantendo al lettore un’unità narrativa e visiva fondamentale in simili progetti, che mirano a creare archi narrativi a lungo termine con una storia che si sviluppa in modo articolato e consistente. La struttura di questi nuovi numeri aggiunge però un’ulteriore novità che amplia l’appendice: tre diversi inserti che contribuiscono ad approfondire l’universo fornendo interessanti punti di vista

Baron Savitch viene arricchito dal diario del barone, che racconta alcuni dei giorni di prigionia in un campo antecedenti alla storia narrata, fornendo la possibilità di conoscere meglio il protagonista e ciò che ha vissuto e che lo ha portato alla sua nuova forma da androide. 
Iron Ace presenta un estratto da un libro che approfondisce la mitologia su cui si basano le storie del volume, riportando anche un’illustrazione degna dei migliori testi medievali, con cui i lettori comprendono la natura del conflitto che anima le due fazioni dei Ravensberg e dei Dandrenor. 
L’appendice di The Black Bat offre invece uno spaccato del mondo tratto dall’articolo di un blog, che presenta non solo il punto di vista dell’autore, ma anche la percezione che la gente ha dei problemi che affliggono il Leviathan-verse, nello specifico l’inizio della pandemia vista nei primi numeri.

BlackBat2Questi secondi volumi confermano la qualità del lavoro, entrando nel vivo delle storie e concentrandosi sull’approfondimento dei rispettivi protagonisti. Questo sottile fil rouge è importante perché introduce in ognuno dei tre spillati dei momenti cardine che probabilmente avranno ripercussioni sul futuro della saga.  The Black Bat, che col primo numero era stato il più criptico dei tre, si rivela completamente al lettore restituendo pagine piene d’adrenalina che sembrano attingere a piene mani dai migliori film d’azione, approfondendo il rapporto del protagonista col mondo criminale. È forte il richiamo ai topoi del genere, che ultimamente hanno visto un ottimo esponente nella saga cinematografica di John Wick, a cui per certi aspetti The Black Bat sembra fare riferimento esteticamente. 

Baron Savitch continua invece la sua indagine, mostrando inoltre aspetti relativi alla costruzione del personaggio del barone, che di fatto nell’albo viene scomposto a trecentosessanta gradi: su tavole da un punto di vista fisico e in appendice dal punto di vista psicologico, svelando cosa lo spinge ad andare avanti senza arrendersi a un sistema che sembra volergli mettere costantemente i bastoni tra le ruote

Iron Ace, seguendo l’impostazione del primo albo, si sposta tra due epoche ma, mentre nel primo numero viene mostrato un possibile futuro per poi tornare al presente, il secondo volume mostra invece il passato con l’armatura in azione durante la seconda guerra mondiale per poi tornare nuovamente agli eventi attuali, approfondendo la rivalità tra le due famiglie in un crescendo di colpi di scena.

Il Leviathan-verse continua a mantenere l’asticella alta, lavorando su quanto di buono costruito nei primi albi e aggiungendo elementi che esulano dal semplice fumetto per fornire un contesto più articolato e di spessore.
Le aspettative per le prossime uscite restano elevate, con i terzi numeri annunciati per il 10 gennaio 2024, mantenendo una finestra temporale di tre mesi tra una pubblicazione e l’altra.
Le potenzialità evidenziate nei primi numeri vengono confermate e il team creativo ha tutto il tempo di spingersi oltre le aspettative dei lettori, presentando magari una sceneggiatura che continui a osare con nuovi elementi testuali, come già Massimo Rosi Niccolò Testi hanno fatto in questi numeri.

Per quanto riguarda i disegni si auspica che nei numeri successivi possano ulteriormente spiccare i tratti dei talentuosi Giacomo PilatoGabriele Schiavoni e Daniel Mendoza, che hanno dato vita a dei micro-cosmi ben definiti e particolareggiati. Si spazia dal tratto realistico di Mendoza, che restituisce un Barone dettagliato e accurato in tutte le sue viti e bulloni, al tratto fantasy di Pilato, che mostra delle ambientazioni larger than life che ben trasmettono quella sensazione di “conflitto globale” tratteggiata dalla sceneggiatura, per chiudere infine con Schiavoni e le sue tavole, che ci portano dentro un mondo crime e noir cupo e oscuro, dove emergono lo stile asciutto e la narrazione visiva concitata grazie a una gabbia che scompone le sequenze d’azione in tutti i particolari.

L’auspicio per le prossime uscite è che anche il comparto artistico riesca a osare, magari con tavole che vadano a rompere la gabbia classica a cui si è abituati soprattutto nel fumetto italiano, per dar vita a quella spettacolarità ed esagerazione tipiche dei comics americani.

Abbiamo parlato di:
Baron Savitch #2, The Black Bat #2, Iron Ace #2;
Massimo Rosi, Niccolò Testi, Daniel Mendoza, Gabriele Schiavoni, Giacomo Pilato
Leviathan Labs, settembre 2023
32 pagine cad., spillato, colori – 4,80€ cad.

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