Le Malerbe, storia di una comfort woman coreana.

Le Malerbe, storia di una comfort woman coreana.

Un manhwa che racconta una testimonianza di vita, e tramite essa una condizione di cui ancora oggi si fatica a parlare.

Grazie alla puntata prevista per il 4 gennaio del 1997 dal programma dell’emittente televisiva SBS ‘Sulle tracce di fatti e persone: cercando il Paese natio delle anziane comfort women dell’esercito giapponese rimaste in Cina’, l’anziana Yi Okseon, che mancava dal suo Paese da ben cinquantacinque anni, nell’inverno del 1996 ritorna in Corea.

Questo l’incipit della nostra storia. Questo l’evento che ha ispirato Keum Suk Gendry-Kim (già autrice di Le Chant de Mon Père, ed. Sarbacane, 2012) per l’ambizioso progetto di graphic novel Le Malerbe di cui Bao Publishing ha curato l’edizione italiana, la prima per l’autrice coreana.

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Nel romanzo, la vera storia di Yi Okseon viene messa su carta, partendo dalla sua infanzia fino ad arrivare all’età adulta. Ed è attraverso gli occhi di questa nonnina che ci ritroviamo tuffati all’interno della società coreana tra gli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso. In quel periodo, l’imperversare della guerra tra Cina e Giappone condiziona in maniera drammatica le sorti di tutto il popolo coreano, in un territorio occupato e dilaniato da soprusi, violenze e discriminazioni.

Nonna Yi Okseon rivela senza troppe costrizioni o censure la realtà delle cosiddette comfort women, donne spesso di giovanissima età imprigionate e costrette a soddisfare gli istinti sessuali dell’esercito imperiale giapponese. Lo racconta in prima persona; ed è attraverso il dolore di una testimonianza vera e personale che l’autrice riesce a rappresentare una storia universale che ha visto coinvolte migliaia di donne vittime di schiavitù sessuale durante il periodo coloniale.

La narrazione è scandita dall’alternarsi dell’intervista di nonna Yi Okseon e dei flashback in cui l’autrice ci permette di entrare nella storia. Questo espediente aiuta a spezzare la drammaticità di alcune scene riportando il lettore regolarmente ai giorni nostri e facendolo incontrare di tanto in tanto con la protagonista. Sembra quasi che l’autrice voglia in un certo senso rassicurare il lettore permettendogli di entrare in confidenza con le emozioni di oggi di Yi Okseon.

Due livelli di lettura sono resi possibili da questo espediente narrativo: da una parte ci lasciamo empaticamente trasportare dal racconto in prima persona della protagonista; soffriamo e gioiamo insieme a lei, entrando nel vivo della sua testimonianza; dall’altra parte, Gendry-Kim riesce a delineare uno spaccato interessante della realtà sociale coreana durante il periodo bellico e post-bellico. A supporto di questo aspetto storico-divulgativo dell’opera, svariate note a piè di pagina lungo tutto il romanzo aiutano a contestualizzare storicamente degli eventi più significativi rappresentati.

Questo manhwa (termine corrente utilizzato ad indicare il fumetto coreano) si contraddistingue per uno stile caratterizzato da linee fortemente marcate e dalla scarsa presenza di ombre o sfumature. Ciononostante, non risulta affatto asettico, in quanto bianco e nero vengono calibrati con grande forza emozionale nelle vignette, ed è questo contrasto a suscitare sensazioni diverse nel lettore. Particolarmente interessante, a tal proposito, l’utilizzo del nero negli sfondi di alcune scene, come se l’immagine fosse un negativo fotografico che restituisce al lettore la cupa intensità di quanto rappresentato.

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Un romanzo intenso, antibellico, che lascia l’amaro in bocca. L’autrice riesce a rendere il racconto e la testimonianza di una persona una storia universale. Eventi di cui la letteratura, il cinema e gli altri media parlano, con non poche difficoltà, solamente da pochi anni. Per decenni, dopo la fine del secondo conflitto mondiale, questa condizione è stata tenuta nascosta e in pochi hanno avuto il coraggio di affrontarla pubblicamente, soprattutto in Corea dove un passato da “comfort woman” era considerato motivo di scandalo per la propria famiglia. Finalmente, grazie a Keum Suk Gendry-Kim, tutte le comfort women coreane hanno avuto un volto e la possibilità di raccontare gli accadimenti di quei tempi, attraverso la testimonianza della loro compagna Yi Okseon.

Abbiamo parlato di:
Le Malerbe
Keum Suk Gendry-Kim
Traduzione di Mary Lou Emberti Gialloretti
Bao Publishing, 2019
426 pagine, cartonato, bianco e nero – 25,00 €
ISBN: 9788832732573

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