Le follie del purificatore: Savonarola di Keiner Flug

Le follie del purificatore: Savonarola di Keiner Flug

Olga Mazzolini e Giulio Bilisari realizzano per Keiner Flug l’adattamento a fumetti della vita di Savonarola, una biografia tra luci ed ombre del celebre predicatore.

La figura di Girolamo Savonarola è indubbiamente difficile da trattare. Il fatto di essere stato un feroce antagonista della corte di Lorenzo de’ Medici e del Rinascimento fiorentino lo rende un personaggio storico odioso; il suo sdegno verso la corruzione della Chiesa sotto il papato dei Borgia però può metterlo in una luce positiva.
Questa ambivalenza tuttavia lo rende affascinante, e in parte questo breve fumetto biografico riesce ad evocare qualcosa della sua complessità morale, pur nella forzata rapidità della narrazione.

Olga Mazzolini scrive una sceneggiatura scorrevole ed efficace, ma piuttosto stringata e quindi senza grandi spazi di approfondimento psicologico. Si ripercorrono così le vicende del personaggio seguendo una struttura abbastanza consolidata del genere biografico: a parte una inquietante sequenza iniziale dedicata a una delle molte visioni del predicatore, la narrazione comincia dalla fine, col Savonarola che, a processo davanti all’inquisizione, ripercorre la sua vicenda terrena. Si procede poi in modo lineare, ripercorrendo i principali eventi della storia del personaggio fino al tragico finale.

Quello che rende particolarmente interessante l’albo è soprattutto l’interpretazione artistica di Giulio Bilisari, che offre una lettura efficace e angosciante del personaggio, con un potente tratto di sintesi in molti punti esplicitamente grottesco e antirealistico.

Già la bella copertina ci mostra un Savonarola quasi sovrannaturale, gli occhi rossi di bragia e circondato da mostri infernali. Naturalmente, il rimando è alle visioni che costellarono la vita del frate: il segno deformato e la colorazione cupa e straniante danno loro un riuscito aspetto lugubre e funesto.

La griglia adottata, pur piuttosto libera nell’impostazione, è di base la tradizionale gabbia italiana su tre strisce, intervallata ad ampie splash page dedicate a momenti salienti della trama e, in particolare, alle visioni, rese nel corso dell’opera come singole immagini di grande impatto.

Rafforza questo tema della visione il singolare gioco sullo sguardo: eccetto l’infuocata vista del frate quando è preda di visioni, gli occhi dei personaggi non sono quasi mai rappresentati: o si perdono nelle pieghe dei volti scavati di malignità e ambizione, o appaiono glauchi quando sono inquadrati in primo piano, come in Lorenzo de Medici, reso a volte in modo un po’ macchiettistico. Una cecità che non risparmia lo stesso crocifisso, mostrato con due enormi orbite vuote (8.iv). Savonarola stesso, perdonando nell’ultima confessione Lorenzo de’ Medici per i suoi sbagli, gli chiude gli occhi in un gesto di pietà che però rimarca questo simbolismo.

Azzeccate anche le citazioni visuali di Bosch, Bruegel e altri apocalittici nordici: è appropriato, per trattare di un anti-rinascimentale come Savonarola, rifuggire dalle figurazioni che poteva avere sotto gli occhi a Firenze. Perfino il suo rogo delle opere rinascimentali appare infatti effigiato secondo lo schema del San Domenico e gli albigesi del pittore spagnolo Pedro Berruguete, coevo di Savonarola, conoscitore del Rinascimento ma influenzato molto più dai fiamminghi. Il rogo finale del Savonarola è invece ripreso dal noto dipinto anonimo del 1498, di scuola toscana: ma celebra, in effetti, la sua sconfitta.

Nel complesso, emerge comunque in questo fumetto la percezione di una sorta di discrasia tra testi e disegni. I testi della Mazzolini sembrano in prevalenza celebrare Savonarola come profeta, in modo tutto sommato limitatamente critico sulla sua figura e assumendo quasi una posizione di fede (“La sua lotta non era quella di un uomo, ma dell’umanità, così come la sua voce non era quella di un uomo, ma quella di Dio”, chiosa nella conclusione una didascalia extradiegetica, citando in seguito l’agiografia di Ridolfi: e anche la quarta di copertina recita “Quando gravi minacce incombono sull’umanità, Dio invia un profeta”).
Il disegno di Bilisari, invece, pur fedele a quanto deve raccontare, non lesina di tratteggiare Savonarola come figura ambigua e sinistra, non priva certo di una sua grandezza, ma tetra ed esaltata.

Il risultato, nel complesso, non è sgradevole, ma crea una curiosa sensazione di contrasto, che lascia – forse volutamente? – un senso di sospensione al lettore. Resta un albo visivamente molto bello, che avrebbe forse richiesto una dimensione maggiore per sviluppare appieno le sue potenzialità.

Abbiamo parlato di:
Savonarola
Olga Mazzantini, Giulio Bilisari
Keiner Flug, 2017
46 pagine, brossurato, colore – 14,00 €
ISBN: 9788898439744

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