Ritardo è una giovane ragazza bolognese che sembra aderire, tra convergenza di sensibilità e ispirazione prolifica, ad un certo fumetto che sta tra quello promosso dalla rivista Canicola (in particolare se vogliamo Marco Corona) e giovani emergenti come Lucia Biagi o Cristina Portolano. Questo suo breve fumetto risulta infatti riconducibile alla linea stilistica che caratterizza gli autori sopracitati: un segno è sottile, il disegno realistico ma sintetico, i volti caricaturali e grotteschi. Il “bello” non sembra far parte del suo universo, eppure allo stesso tempo dai visi imperfetti ed esagerati emerge un certo amore per i personaggi.
Lavare a mano tocca con delicatezza, ma senza pretese di esprimere un messaggio, temi come la ricerca dell’apprezzamento, l’attrazione da parte degli altri, la sessualità, la perdita dei sentimenti sostituiti da una sorta di apatia egoistica, la rassegnazione, la ricerca di piccoli scampi di gioia insensata. Solo una nuvoletta in tutto l’albo va a occupare spazio in una vignetta, mentre le parole trovano posto o in un angolo, senza contorno a separarle dal disegno, come parole dette sottovoce, o fuori dai riquadri.
Traspare una sensibilità piacevole, convincente, anche se ovviamente in costruzione, con una buona gestione dei tempi, rarefatti e senza picchi emozionali, e degli spazi, freddi e anonimi nella loro quotidianità.
Abbiamo parlato di:
Lavare a mano
Ritardo
Autoproduzione
12 pagine, spillato, bianco e nero
www.facebook.com/ritardostuff