L’Apocalisse a fumetti di Alfredo Castelli e Corrado Roi

L’Apocalisse a fumetti di Alfredo Castelli e Corrado Roi

Analizziamo l'inedita trasposizione a fumetti realizzata da Alfredo Castelli e Corrado Roi per Sergio Bonelli Editore de l'Apocalisse di Giovanni.

L’Apocalisse di Giovanni è uno dei testi più criptici del Nuovo Testamento, da molto tempo oggetto di varie interpretazioni da parte di numerosi studiosi e critici per la sua natura a tratti controversa e di difficile comprensione.

Alfredo Castelli, attraverso un’innegabile dote di coraggio, ha deciso di trasporre a fumetti l’ultimo libro del Nuovo Testamento, supportato a livello tecnico dai disegni di Corrado Roi.

Il fumetto, come indicato dallo stesso autore nel corso dell’albo, non è ovviamente da intendersi come un adattamento del libro dell’Apocalisse nella sua interezza, quanto invece una sua riduzione atta a condensarne in vari punti il testo, così da permettere a chiunque di carpirne gli aspetti fondamentali senza ritrovarsi davanti a un qualcosa di esageratamente elitario e di difficile comprensione.
Proprio per aiutare il lettore a entrare maggiormente in simbiosi con i personaggi, gli stilemi caratteristici e il simbolismo dell’opera, sia all’inizio che alla fine del volume sono presenti vari testi in grado di fornirci alcune linee guida capaci di contestualizzare in maniera soddisfacente i perni cardine su cui verte la narrazione.

L’albo si pone quindi come un concentrato di situazioni oniriche in cui il pathos – visivo, concettuale ed emozionale – diventa il fulcro della narrazione stessa, dato che il racconto può considerarsi come un lungo (e sicuramente impegnativo) viaggio all’interno dell’animo umano e di quello che per ognuno di noi rappresenta il concetto stesso di fine – e anche dell’immancabile nuovo inizio – dato dalla resurrezione nel cristianesimo o dalla reincarnazione in numerose altre religioni.

L’ampio uso di didascalie utilizzato per far procedere la narrazione risulta un espediente ben riuscito capace di donare all’intera opera un’impronta epica e solenne, che ben si sposa con la dimensione a tratti tragica delle vicende mostrate.
L’unica criticità risiede nell’eccessivo ripetersi di alcune situazioni o tematiche, in grado probabilmente di portare più di un lettore a recepire l’intera storia come eccessivamente macchinosa e a tratti pesante; da questo punto di vista, Castelli è stato comunque abile nello spezzettare il racconto principale attraverso alcune sequenze – ambientate in epoche storiche differenti – in cui vediamo varie personalità di spicco farsi numerose domande sul significato stesso del libro dell’Apocalisse.

I brevi momenti in cui vediamo personaggi storici come Isaac Newton o controversi come Aleister Crowley disquisire sul significato delle rivelazioni contenute nel libro dell’Apocalisse, riescono a spezzare in maniera efficace l’incedere della narrazione, così da fornire anche al lettore alcuni spunti di riflessione interessanti su tutto ciò che gravita intorno alla fine del mondo (e non solo).
Nel racconto viene fatto riferimento anche alle numerose chiavi di lettura dietro al fenomeno dell‘Apocalisse, quasi sempre recepito dalla collettività solo e soltanto attraverso una dimensione catastrofica e tragica  tralasciandone però la valenza positiva legata alla ripartenza delle cose.

Il significato realmente insondabile dello scritto antico diventa così uno dei concetti più importanti del fumetto, in cui non solo l’iconografia cristiana, ma anche quella appartenente alla mitologia norrena – con palesi rimandi al Ragnarok in alcune sequenze – diventano parte integrante del racconto, fornendo al lettore numerose suggestioni tematiche in grado di rendere appassionante l’incedere narrativo dall’inizio alla fine.

Grande importanza è stata data anche al simbolismo e alla numerologia, come nel caso delle cifre 777 e 666, protagoniste di sequenze in cui i vari personaggi del racconto si interrogano sul loro reale significato (che potrebbe anche essere diverso da quello di accezione comune).
Un Corrado Roi in grande forma è riuscito a donare a ogni tavola una forte componente immaginifica attraverso un tratto oscuro e corposo, capace di valorizzare tanto i personaggi umani quanto le creature mostruose.

Il pericolo più grande riguardo un adattamento del genere era quello di ritrovarsi davanti a immagini eccessivamente didascaliche o semplicistiche, tali da depotenziare quasi involontariamente alcune tra le sequenze più importanti – e ricche di pathos – di uno dei libri più famosi del mondo.
Fortunatamente, Corrado Roi è riuscito a rielaborare un immaginario tremendamente ostico e criptico senza sfociare mai nel macchiettistico, dando vita a una serie di tavole dalla forte impronta onirica, spiazzante, surreale e a tratti maestosa.
Emblematico da questo punto di vista il modo con cui Corrado Roi ha deciso di raffigurare le stelle, rifacendosi a un’iconografia a tratti infantile che in mani meno abili avrebbe probabilmente portato l’intero racconto a perdere quell’aura di solennità che invece lo contraddistingue.
Numerose anche le tavole composte da un esiguo numero di vignette (spesso non superiori a tre), atte a valorizzare al meglio il suggestivo tratto dell’autore, in grado di focalizzarsi molto bene su di un lato immaginifico in cui le ombre giocano un ruolo fondamentale nella composizione di tutti i suoi disegni.

L’albo risulta quindi riuscito nella sua totalità seppur non adatto a tutti per la sua pesantezza intrinseca di fondo, non imputabile a Castelli ma semplicemente al materiale originale, ancora oggi al centro di continui dibattiti su quale ne sia l’interpretazione più corretta ed esaustiva possibile.

Abbiamo parlato di:
Apocalisse
Alfredo Castelli, Corrado Roi
Sergio Bonelli Editore, 2019
112 pagine, cartonato, b/n – 20,00 €
ISBN: 9788869614262

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