L’amore ai tempi di Instagram: intervista a Giangioff

L’amore ai tempi di Instagram: intervista a Giangioff

Gianluca Govannini in arte Giangioff è un fumettista Web che sta riscontrando successo su Instagram. Lo abbiamo intervistato per discutere della sua ultima autoproduzione e dei social mobile come trampolino per gli artisti emergenti. Intervista a Giangioff - Gianluca Giovannini

Gianluca Giovannini (Giangioff) è un fumettista che sta riscontrando un certo successo su Instagram, dove ha già pubblicato più di 1200 post tra vignette, mini clip video, melodie musicali e dimostrazioni d’affetto di varia forma e natura, e conta oltre 8500 follower.

Ho cominciato a seguirlo poco meno di un anno fa, sotto consiglio di un amico fumettista che mi aveva convinto a tenerlo d’occhio. La sua immediatezza comunicativa e la sua natura aforistica mi hanno colpito ancor prima del linguaggio visuale, che resta comunque personalissimo e identificabile. Il suo stile concilia perfettamente con la forma comunicativa dei social mobile, che dà una manciata di secondi per convincere se una cosa può piacere o meno prima di passare all’informazione successiva. Giangioff riesce a convincere anche in meno tempo, e l’esempio è nell’immagine qui in basso.

Di recente, in uno dei suoi post aveva aperto le prevendite per una sua autoproduzione. Mi procuro il volume, lo leggo, poi faccio passare qualche giorno. Lo rileggo. Qualcosa non mi torna. Cerco online delle informazioni, ma c’è davvero poco. Colgo quindi la palla balzo: decido di contattarlo e parlare liberamente di fumetti, arte e qualsiasi cosa mi passasse nella mente in quel momento, senza pianificare nulla, parlando semplicemente senza filtri, e partendo proprio dal suo ultimo lavoro: un libricino senza titolo con protagonista una ragazza che suona la chitarra.

Contattandolo in privato gli ho fatto delle domande in merito al suo ultimo lavoro ma non gli ho detto che lo stavo intervistando.

Sono rimasto alquanto stranito dal finale del tuo volume… mi hai ricordato un sacco Crack Duck, ci ho preso?
Credo di si. Cioè, il mio finale era più che altro per distruggere tutto ciò che ci si aspettava da un Giangioff romantico.

Esiste una copertina di questo libro?
Ci sto lavorando, ma la cosa è strana: sarà megaminimale, forse vuota. E il libro non ha un titolo, perché ho pensato che non mi serve e mi andava di fare un libro ribellino in tutto e per tutto.
Il motivo principale per cui ho autoprodotto tutti i miei libri è che spesso faccio la fame, e quando la cosa diventa tosta muovo le chiappette e faccio un libro.
Poi in realtà spesso ho idee, cioè, ne ho tantissime. Poi possono diventare vignette, tavole, canzoni o libri. Non c’è qualcosa in particolare, scrivo ciò che mi passa per la testa, 24 ore su 24.

Parliamo un po’ della piattaforma Instagram per i fumettisti. Credo che gran parte della gente che ti segue riesca a vedere tradotto il proprio groviglio mentale in una frase. Ma quando decidi di pubblicare una determinata immagine lo fai per le aspettative del pubblico o solo per sfornare un’idea prima che ammuffisca in testa?
Solo quello che mi passa per la testa. Sono “esploso” con le vignette facendo così e quindi continuo, e ne sono ben felice.

Hai mai provato a sponsorizzarti su Instagram?
Ci ho provato, ma con pochissimi soldi e i risultati ottenuti erano un centesimo (letteralmente) di quelli che ottengo normalmente.

Come sopravvivi al di fuori dei fumetti?
Quest’estate ho fatto un lavoro sottopagato, vivo in studentato e ho un amico molto gentile che mi offre da mangiare.

E questo da quanto tempo?
Settembre, prima ero uno studente delle superiori e vivevo con la famiglia.

Ciò implica che hai circa una ventina d’anni?
Esatto, 21. Ho fatto passar due anni per i soldi per l’Accademia di fumetto e Bologna.

Hai studiato in accademia quindi? O più che altro bazzichi?
Ci sto studiando ora. L’ideale sarebbe farlo bene, ma sono un pessimo studente.

Mi dici tre artisti a caso che ti vengono in mente?
Bastien Vives, Vasco Brondi (il modo in cui scrivo si rifà più all’indie italiano che a libri o fumetti), Jim Mahfood.

Qual è un progetto futuro a cui vorresti lavorare?
Il fumetto precedente (mai pubblicato) era stato richiesto da un editore che però non ho più sentito. Per questo l’ultimo è molto “libero e cazzone”. Penso di volermi preparare un’idea per il prossimo, magari riprendendo quello inedito, nel caso mi ritrovi a parlare con un editore, per non arrivare a mani vuote e aver qualcosa da portare.

Comunque abbiamo finito. Che tu te ne sia accorto o meno ti ho intervistato
Ahahah! A un certo punto ci ho pensato però stavo scrivendo chiappette e non ci ho pensato troppo.

Avrei potuto fargli tante altre domande, ma sono convinto che questa sia solo la prima di una serie di interviste che gli verranno richieste a Giangioff. Sono più che convinto che la prossima sarà per un libro edito da qualche casa editrice Qui sotto videotrailer e copertina del volume senza titolo di Giangioff, ordinabile contattandolo su Instagram.

(PRE)VENDITE FUMETTO Il mio ultimo fumetto, quello di cui parlo da mesi, quello con la ragazzetta indie che suona la chitarra e si guarda allo specchio e si dice le parolacce, è pronto. Se non sapete di che sto parlando vi basta scorrere il profilo e ne trovate un'anteprima. Questo è il booktrailer, che tra l'altro sarebbe una canzone della ragazzetta (di cui si parla nel fumetto) e sarebbe pure la sintesi in rima di un mio vecchio fumetto. Voce e chitarra sono di @iosonodegra (?❤️), che madò quanto è bravona. Per questioni economiche (sto facendo la fame), il fumetto sarà acquistabile solo in prevendita, cioè, mi scrivete, mi date i soldi e tra una settimana faccio l'ordine in base a quanta gente l'ha acquistato. Quindi se siete interessati hophop, che il tempo corre e le rane non hanno mai smesso di saltare.

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Intervista realizzata via chat il 20/02/2018

1 Commento

1 Commento

  1. Sarah

    18 Marzo 2018 a 11:44

    Grande GIANGIOFF!Con il suo umor amaro racconta la quotidianità. Lo seguo da un pò e ancora mi chiedo se sono autobiografici? #zavalacomicmagazine

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