Josie è una donna intraprendente, capace di coniugare famiglia e lavoro. La prima è composta da un placido marito, due gemelle carine come la loro madre e una suocera un po’ scorbutica. Il lavoro consiste nell’uccidere su commissione, seguendo le direttive che di volta in volta la donna riceve dal suo contatto, un uomo brillante e spregiudicato che risponde al nome di Peck. Joëlle Jones, autrice sia dei testi che dei disegni realizza con Lady Killer una commedia nera ricca di azione e violenza, la cui protagonista va ad inserirsi in un solco piuttosto frequentato dalla narrativa, dal cinema e dal teatro. Basti pensare alle arzille zie di Cary Grant in Arsenico e vecchi merletti, alla Kathleen Turner di Serial Mom di John Waters o per restare in ambito fumettistico, alla protagonista de La Lupa di Lorenzo Palloni.
Jones ambienta la vicenda nei radiosi e positivi anni ‘60 e gioca ovviamente con i luoghi comuni dell’epoca (e del genere). Josie è in apparenza la moglie perfetta, bella, sempre sorridente e con i capelli in ordine; magari un po’ ritardataria, impegnata com’è tra una presentazione di cosmetici, un tè con le amiche e un omicidio commesso nel guardaroba di un club per soli uomini. Una donna che di sicuro non ha paura di sporcarsi le mani, come testimoniato dalle modalità piuttosto violente e sanguinose con cui esegue i propri incarichi, preferendo a metodi più eleganti, come veleni o pallottole, strumenti decisamente più efferati, come martelli e coltelli. La scelta di mostrare massicce dosi di violenza, sempre stemperate da una discreta dose di ironia, è sicuramente uno dei tratti distintivi dell’opera, che non lesina scene forti, enfatizzando i frequenti omicidi con una messa in scena piuttosto spettacolare, che ricorda quella di stampo supereroistico.
La costruzione della tavola è accurata ed estremamente variabile, con un numero di vignette che varia da pagina a pagina a secondo del ritmo che si vuole dare alla narrazione e che non disdegna il ricorso a splash pages che recuperano un’estetica piacevolmente retrò. Grande attenzione è dedicata anche ai dettagli e agli sfondi, a cui l’autrice rinuncia quasi soltanto nelle scene di lotta per concentrare l’attenzione del lettore sui personaggi. Dal punto di vista grafico il volume offre sicuramente una prova molto convincente e testimonia un grande lavoro in termini di progettazione della tavola, cura del particolare e attenzione allo storytelling.
Meno sofisticata è sicuramente la trama che, suddivisa in due archi narrativi, poggia sostanzialmente su due pilastri: la difficoltà che Josie trova nel tenere nascosta (e al riparo) la propria famiglia dalla sua attività criminale e la contrapposizione tra la protagonista e l’antagonista di turno, rigorosamente maschio.
È evidente sin dalle prime pagine come il tono della narrazione sia assolutamente votato al comico e non ci sia spazio per una trattazione drammatica degli eventi se non quello dedicato alla ferocia degli omicidi, compiuti sempre e comunque col sorriso sulle labbra. I dissidi morali lasciano spazio all’azione e alla cura con cui l’autrice descrive contesti, luoghi e vittime della killer. Non c’è da parte di Jones la pretesa di articolare un qualche tipo di messaggio anticonformista o femminista: se è evidente, come già detto, la dicotomia maschile vs femminile, si tratta comunque di un elemento sfruttato con intenti prevalentemente comici. Nonostante nella seconda miniserie alcuni dei personaggi vengano approfonditi tramite il ricorso a flashback, tutto resta comunque all’interno di una cornice votata all’intrattenimento. Quello che affligge la protagonista è doversi sobbarcare i lavori di pulizia dopo un lavoro particolarmente sanguinolento, e il desiderio di fare sempre un lavoro all’altezza delle aspettative dei suoi capi, come qualsiasi impiegato zelante.
La due miniserie che compongono il volume sviluppano una trama orizzontale che lascia spazio una eventuale prosecuzione della saga, e testimoniano una piacevole evoluzione sia del progetto che dell’autrice. A una accresciuta complessità dell’intreccio si affianca un deciso miglioramento del tratto, che si fa meno caricaturale e più elegante, e della impostazione della tavola, con numerose soluzioni interessanti.
Lady Killer è un’opera divertente, che recupera diversi elementi di uno specifico genere giallo, cercando di aggiornarli alla sensibilità e ai gusti attuali. La trama, semplice e volutamente priva di livelli di lettura stratificati, è in grado di offrire una lettura piacevole supportata da una messa in scena di alto livello.
Abbiamo parlato di:
Lady Killer
Joëlle Jones
Traduzione di Matteo Mezzanotte, Elena Cecchini
Panini Comics, 2022
288 pagine, cartonato, colori – 29,00 €
ISBN: 9788828709176